Creato da perlarosadifiume il 05/03/2007
...............

co_lori

 

 

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

 

website stats

 

 

 

 
 

Ultime visite al Blog

cassetta2alvinplusthejumpingRoHarLuperlarosadifiumePapermoon68patapumpclaudio.f5puntinoluminosoPerturbabiIePerturbabileellesse4lintelligenzaetuttoEremoDelCuoremariomancino.m
 

 

« gatta_ci_covafalso_negativo »

1° maggio ..ma è davvero una festa?

Post n°416 pubblicato il 01 Maggio 2009 da perlarosadifiume

 eccomi ad introdurre un articolo di Paolo Berizzi davvero significativo.. una reale presa di coscenza di una situazione davvero grave vista attraverso gli occhi osservatori di giornalista e soprattutto di "uomo" che ha scelto di raccontare il caporalato provando direttamente sulla propria pelle il disagio, il rischio, lo sfruttamento, la fatica, la disonesta', l'illegalita', la paura, il ricatto, le minacce, (e potrei andare avanti all'infinito) che ogni giorno molti lavoratori, nella percentuale più alta  extra-comunitari, devono subire per poter guadagnare pochi spiccioli a volte neanche sufficienti per sopravvivere.. ma è mai possibile che nonostante si conoscano le difficolta' di trovar un lavoro regolare le istituzioni non riescano a debellare questa forma di schiavismo da sempre esistita e che è chiaramente rivolta a quella fetta di esseri viventi dichiarati simbolicamente di serie b..o peggio c,d,e... perchè se scavi a fondo trovi sempre più lo sfruttamento dello sfruttamento ...ma  non stiamo forse vivendo il millennio della globalizzazione? ..la multietnia rientra ormai nella proiezione futura di cio' che ora stiamo gia' vivendo con gran difficolta' ..una conferma per la tipologia di popolazione delle generazioni future.. "di tutti i cittadini", quelli di serie a e quelli che magari non rientrano neanche nella serie b perchè la legge non glielo permette, perchè ritenuti irregolari e privi di un lavoro dichiarato che gli conceda di non pesare sulla societa'..e allora forse si fa finta di non sapere... e non importa quanti morti si debbano contare perchè con il  lavoro nero  non c'è legge 626 che tenga ...è un serpente che si morde la coda..

lori

 

 

 

DA REPUBBLICA

Il contatto in strada a Milano, poi sui ponteggi per lavorare dalle sette fino al tardo pomeriggio senza casco e protezioni.

Tre euro l'ora per rischiare la vita - "Io, vittima dei caporali nei cantieri".

 

Abusi, ricatti e pericoli: al lavoro con i manovali irregolari.

di PAOLO BERIZZI

 

A UN CERTO punto mi assale l'angoscia dell'infortunio, e non mi mollerà più. Paura di finire schiacciato sotto un blocco di tavole di ferro, quelle imbracate da una corda consunta che dal cortile vedo piombare giù dal settimo piano del ponteggio, e se perdi l'attimo, o ti distrai, o se una di quelle lastre che devi afferrare prima che tocchino terra si ribella alla morsa del moschettone, rimani sotto. Il terrore di venire travolto da una betoniera. Stritolato da un cavo d'acciaio. Che le braccia cedano, o semplicemente di scivolare dall'impalcatura dove mi fanno arrampicare anche se sono nuovo del mestiere.

Anche se calzo dei banali scarponi da montagna. Niente a che vedere con quelli antinfortunio, obbligatori.Non indosso nemmeno il casco. Un caporale, un calabrese duro e silenzioso, mi dice di tenerlo a portata di mano: "Magari arriva qualche ispettore, ma stai tranquillo, non ti guarda nemmeno". Lascio riposare il guscio in cima a una pila di assi di legno. Dovrò caricarle su un camion, assieme a quintali di altro materiale. Da buon manovale bado solo a lavorare, a guadagnarmi, in nero, i miei 3 o 4 euro l'ora. Per dieci ore fanno 30-40 euro. Pagamento dopo 50 giorni. La prima settimana di prova, spesso, è gratis. Inizi in cantiere alle sette dal mattino, finisci, sfatto, alle cinque, sei del pomeriggio. Un massacro. Niente documenti, sicurezza zero. Alla fine del mese devi pure pagare la mazzetta: 300 euro al caporale che ti ha dato lavoro. Per mantenere il posto. A Milano, in una settimana da operaio abusivo, caporali e capomastri conoscono a malapena il mio nome.

In un caso solo perché me lo chiede un collega marocchino. Sulla trentina, magro, sdentato, quasi sempre alterato dall'alcol. Amil è uno dei pochi che in sette giorni si prenderà il disturbo di farmi coraggio. "Non è il massimo, ma è sempre meglio che rubare o spacciare", biascica in un italiano incerto mentre a bordo di un furgone raggiungiamo un cantiere alla periferia di Novara.

Ne ho conosciuti tanti come Amil. Schiavi. Con loro ho condiviso e subìto il ricatto dei caporali. Gente spietata che nei cantieri della Lombardia spreme migliaia di braccia. In barba a ogni regola e a ogni diritto. A Milano e provincia, dei 120 mila operai edili (il 42,3 per cento sono immigrati stranieri, nel 2000 erano solo il 7,1), 60 mila sono in nero: la metà. Tutti gestiti dai caporali. È manodopera fantasma, soprattutto straniera e clandestina. Ricattabile. Chi non è in regola col permesso di soggiorno, si deve accontentare. Fa cose da bestia, che gli italiani rifiutano. Sono albanesi, egiziani, marocchini, romeni, tunisini. E sudamericani. Italiani pochi: stanno quasi sempre in cima alla piramide. Impresari. O, appunto, mercanti di braccia. Ti reclutano all'alba e ti scaricano nei cantieri dove rischi la vita per pochi spiccioli, e se ti fai male ti lasciano lì in strada. Mai visto, mai conosciuto. Nemmeno al pronto soccorso puoi andare. Altrimenti metti nei guai chi ti ha assunto. E perdi il posto. "Tra il manovale e il caporale c'è un rapporto esclusivo. Tu devi parlare solo con lui, non fare domande sul dove e il come e per conto di quale impresa dovrai lavorare - spiega Marco Di Girolamo, della Fillea, il sindacato edile della Cgil - a fine mese gli devi dare la mazzetta, da 200 a 300 euro.

La consegna del denaro avviene a cielo aperto. Oppure, in base all'accordo tra ditte e caporalato, il pizzo è trattenuto alla fonte: fai 250 ore, e te ne pagano solo 200". Il mercato degli uomini inizia quando il sole sta ancora sotto la linea dell'orizzonte. Alle 5 del mattino siamo già tutti qui, in piazzale Lotto. Schiavi e padroni. Chi cerca lavoro nero, e chi lo offre. I primi sciamano sul prato, aspettano seduti sulle panchine, sotto le pensiline degli autobus. I volti stropicciati dal sonno, zainetti e sporte di plastica con dentro il rancio: pane egiziano, formaggi cremosi da spalmare, riso, kebab in scatola, bibite dolciastre, molto gassate, birra, bocconi di carne speziata. Gli scarponi induriti dalla calce, i camicioni larghi di lana, gli invisibili dell'edilizia attendono l'arrivo dei caporali. Piazzale Lotto è uno dei luoghi dove tutte le mattine all'alba si svolge la contrattazione per una giornata di lavoro in cantiere.

Le altre filiali sono piazzale Corvetto, piazzale Maciacchini, piazzale Loreto, le fermate della metropolitana di Bisceglie, Famagosta, Inganni. La stazione Centrale, quella di Sesto Marelli. Per essere qui alle 5 centinaia di uomini scendono dal letto anche due ore prima. Sono giovani immigrati che l'inedia spinge a elemosinare un lavoro massacrante. Il contratto nazionale di categoria prevede 173 ore al mese, 8 ore al giorno per 5 giorni settimanali. I caporali te ne fanno fare in media 250, sabato compreso. Tutelato da niente e da nessuno.Inserirsi nella filiera del caporalato non è difficile: bastano una modesta prova di recitazione, un paio di scarponi, jeans sdruciti, giubbotto e un cappellino con visiera. Ecco i primi gruppetti intorno all'edicola di piazzale Lotto. "Cerco lavoro, a chi posso chiedere?" Mi dirottano prima su un egiziano, poi su un marocchino, un albanese, infine un ucraino. Italiani, a quest'ora, neanche l'ombra. Arrivano più tardi, al volante di mezzi di ogni tipo. Utilitarie, station wagon, pick-up, monovolume. Vecchi e nuovi furgoni.

L'unico sveglio è l'autista. "Fino a un mese fa facevo il magazziniere, poi la ditta ha chiuso. Chi è il capo?":mi faccio coraggio fendendo un cerchio umano a due passi dalla fermata della 91. "Intanto vai da quello là con il giaccone nero". È un calabrese, sulla quarantina. Viene da Buccinasco. Lancia Ypsilon sporca di fango. "Da dove vieni?". "Bergamo. Però vivo qui, a Bonola". "Che cosa fai?" "Magazziniere, qualche trasloco, ma adesso sono fermo". "Edilizia, mai?" "Mai". "Oggi ti va bene, ho uno malato che è rimasto a casa. Però ti dico subito... Lavorare duro senza fare storie, la paga è di 3,50 euro all'ora, finiamo alle cinque,e se succede qualcosa, affari tuoi". Il contratto si chiude con una pacca sulle spalle. Un'ora dopo siamo a Monza. Lo scheletro ponteggiato di una palazzina. Salvatore ci scarica lì. Sta incollato al telefonino. Controlla. "Un lavoratore regolare per l'impresa ha un costo di 22 euro l'ora. La metà rimane tra l'impresa appaltatrice e quella subappaltante. La parte restante la intasca il caporale - spiega ancora DiGirolamo - La quantità di evasione fiscale contributiva ammonta a 6 miliardi di euro all'anno". Una bella fetta di Finanziaria.

Nel cantiere monzese ci sono nove operai: cinque noi (due soli in regola), quattro di un'altra squadra. Mentre all'ultimo piano un giovanissimo muratore albanese getta il calcestruzzo nelle casseforme e un collega marocchino lo assesta con un pestello, io ne trasporto dell'altro. Prima con una carriola, poi in secchi stracolmi, facendo acrobazie tra i correnti del ponteggio. Un piano è sprovvisto di parapiedi. Mancano anche le "mantovane", le barriere anti caduta sassi. Una pioggerella sottile ha reso scivolose le pedane d'acciaio e il rischio di cadere nel vuoto è altissimo. "Veloce! Veloce!", grida il caposquadra. Esige il minimo (per lui) rendimento. Che a me sembra l'impossibile. Alle 17, esausto, chiedo a Salvatore se per favore può anticiparmi la paga giornaliera. Lui temporeggia. Si capisce che la richiesta è inusuale. Eppure sono solo 35 euro, per dieci ore di lavoro. "Soldi? Fra 50 giorni - mi gela - nell'edilizia funziona così, bellooo!".

In Italia il settore edile dà lavoro a 1 milione e 200 mila operai. 600 mila sono regolari o mezzi regolari (in "grigio": su 250 ore mensili solo 80 vengono messe in busta paga); gli altri 600 mila sono in nero. Provo rabbia. Lo sfruttamento lo senti prima nella mente, poi nei muscoli. Vorresti scappare. Prima di scivolare da un'impalcatura e spaccarti la testa. Secondo le stime ufficiali Inail nel 2006 nei cantieri italiani sono morti 258 operai (la Lombardia conserva il triste primato con 46 vittime), il 35 per cento in più rispetto al 2005. Gli infortuni sono stati 98 mila. Ma il sommerso è enorme. I manovali clandestini, i "fantasmi", si fanno quasi sempre male in silenzio. Persino quando perdono la vita.

Ogni giorno della settimana, con il caporale prendo appuntamento per il giorno dopo. E puntualmente lo disattendo. Ricevo telefonate da altri a cui ho lasciato un numero di cellulare. "Allora ci vediamo domani alle 6 a Famagosta". "Porta guanti e tenaglia, alle 6.15 in piazzale Loreto". Lavoro ce n'è. Il secondo e il terzo giorno sono sotto un egiziano. Ponteggi. Cantiere tra Milano e Pavia. Freddo cane. Un collega tunisino, Aziz, è appena guarito dopo un ferita alla testa. "Mi hanno detto che se andavo in ospedale non dovevo farmi più vedere". Arriviamo in autobus in corso Lodi. Ci aspetta la monovolume del capo. Rashid, un marcantonio del Cairo. "Ti dò 3 euro, 4 se sei svelto.... " è la prima cosa che dice. Fino a qualche anno fa il caporalato edile era appannaggio esclusivo degli italiani. Oggi è diverso. Egiziani, albanesi, romeni stanno riproducendo tale e quale il meccanismo dello sfruttamento. Da schiavi sono diventati padroni. Godono tutti di una sostanziale impunità. In Italia lo schiavismo sui cantieri non è (ancora) reato. Il 16 novembre scorso il Consiglio dei ministri ha presentato un disegno di legge, che ora dovrà essere discusso da Camera e Senato, che introduce il reato di caporalato.

A giudicare dall'esito delle due giornate di cottimo a Rashid credo di non essergli sembrato troppo svelto.Non mi paga, se voglio continuare, lo farà, pure lui, tra cinquanta giorni.Eppure la mia parte l'ho fatta. Tre piani di ponteggio smontati. Tra cavalletti, tavole, botole, correnti di ogni foggia e dimensione, sono in tre, lassù, in cima all'edificio. Sgobbano come muli. Mi fanno scivolare giù la roba con corde e carrucole. A ritmo incessante. Il tempo di sganciare il materiale dall'imbracatura, impilarlo sul camion, e altro carico precipita dai piani alti. "Così non va", mi rimprovera il capo squadra, anche lui egiziano. Sa che sono un novizio. "Vai su, sgancia quei correnti e passali a lui". 17 anni, boliviano, le guance segnate dalla prima peluria. Niente casco, niente guanti. A quest'ora dovrebbe essere a scuola, invece è qui a giocarsi la vita per 40 euro. Non fiata, esegue. A mezzogiorno consumiamo un pranzo frugale dentro una baracca di lamiere. Riscaldata, per fortuna, da una stufa elettrica. Una bottiglia d'acqua passa di bocca in bocca. Poi ognuno addenta il suo rancio. "Un mese fa - racconta Aziz - mi è caduto un corrente del ponteggio sulla testa, sono sceso dal ponteggio tutto insanguinato. Ha visto anche la gente del palazzo. Adesso sto bene", sorride.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/perlarosadifiume/trackback.php?msg=6986682

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
guardians44
guardians44 il 01/05/09 alle 08:53 via WEB
Difficile far rispettare le leggi in questo paese soprattutto nel campo del lavoro però le situazioni difficili non sono solo degli stranieri ma anche per gli Italiani Buon 1° Maggio Lori :)Rob
(Rispondi)
 
 
perlarosadifiume
perlarosadifiume il 01/05/09 alle 08:59 via WEB
lo so..ma io scelgo sempre l' argomento meno inflazionato e se vuoi anche un po' "impopolare" per una ricorrenza che non è proprio una festa..le morti bianche non hanno colore anche se il colore della pelle è differente..buon primo maggio anche a te Rob..
(Rispondi)
 
 
 
guardians44
guardians44 il 01/05/09 alle 09:12 via WEB
Assolutamente d'accordo il colore della pelle non è il problema ma l'articolo del giornalista fa luce soprattutto nel mondo edile dove è massiccia la presenza di lavoratori di origine straniera ma ci sono altri Mondi lavorativi ugualmente pericolosi sia per la sicurezza che per le condizioni di lavoro dove a pagare sono lavoratori Italiani. Dico tutto questo perchè leggendo l'articolo che tu hai proposto sembrerebbe che il problema sia solo per gli stranieri ma ti assicuro che non è così :)Rob
(Rispondi)
 
 
 
 
perlarosadifiume
perlarosadifiume il 01/05/09 alle 09:43 via WEB
certo che non lo è..pero' Berizzi si è introdotto da clandestino nel mondo del caporalato e ha raccontato quella realta'..se avesse scelto la realta' agricola sarebbe stata la stessa cosa ..diverso il lavoro e diversi i rischi..ma è sempre una condizione di sfruttamento priva di ogni sicurezza e tutela del lavoratore indipendentemente dal paese di provenienza...certo è che non tutti i disoccupati sono disposti a rischiare accettando quel tipo di condizione..è una scatola cinese da cui puoi tirar fuori mille e una situazione..l'articolo di Berizzi sta a raccontarne una ma lo sappiamo tutti che in ogni settore ci sono problemi non ancora risolti non solo da un punto di vista legislativo ma soprattutto applicativo delle normative gia' in vigore..il significato di cio' che volevo trasmettere è proprio questo..non c'è tutela nel mondo del lavoro nonostante tutti i disastri che continuano a verificarsi ogni giorno..
(Rispondi)
 
gioia58_r
gioia58_r il 01/05/09 alle 09:40 via WEB
io non òl'ho mai sentita una festa..forse perchè non ho avuto per molto tempo un lavoro!
(Rispondi)
 
 
perlarosadifiume
perlarosadifiume il 01/05/09 alle 09:50 via WEB
buongiorno Tere'..tu come lavoratrice hai davvero dato un buon esempio di forza e di capacita' di fare in tutte le cose che hai fatto e che continui a fare come mamma e moglie e conduttrice di una famiglia con mille esigenze..sei sempre una lavoratrice mia cara hihihih pero' questa festa è com sempre un modo per commemorare chi ha perso la vita sul lavoro per inadeguatezza delle condizioni lavorative..ecco non so in che modo possano festeggiare i familiari ..mah..
(Rispondi)
 
gaenel
gaenel il 01/05/09 alle 09:42 via WEB
Eh eh...penso che sia giunto il momento di ripensare ad una società più giusta ed equa...Del resto facciamoci una domanda: è giusto che il 5% della popolazione mondiale detenga il 90% della ricchezza mondiale? Rosicchiare qualcosa a questi re mida...non penso sia scandaloso...alla faccia di chi pensa che i ricchi paghino troppe tasse...La festa dei lavoratori si inquadrerebbe bene in questa battaglia...epocale. Forse se avessimo mantenuto un pò di socialismo, avremmo evitato forse questa crisi finanziaria che guarda caso è arrivata dal Paese più capitalista del pianeta....checchè ne dica quel poagliaccio del berlusca e i suoi fidi camerieri...
(Rispondi)
 
 
perlarosadifiume
perlarosadifiume il 01/05/09 alle 10:08 via WEB
quando penso al berlusca mi viene in mente una canzone di de andre'in cui si faceva riferimento ad una categoria particolarmente piccola:......un .... è una carogna di sicuro perché ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del c..o ...certo è solo un esternazione forse un po' troppo assoluta ma veritiera..io abito a Monza e la rotta del suo elicottero passa proprio sopra casa mia..prima o poi mi arrivera' direttamente sulla testa il sacchettino di rifiuti che di solito usa distribuire verbalmente nelle sue "preziose affacciate" hihihih... anche qui la gente comincia a prendere coscienza.. speriamo bene..
(Rispondi)
 
atidee
atidee il 01/05/09 alle 11:02 via WEB
Ciao Lori... ho letto l'articolo grazie a te e ti ringrazio...Sono d'accordo con tutti i commenti che mi hanno preceduto e con le tue risposte...tutti avete trattato l'argomento da punti di vista "che hanno ragione"...nel commento di "gaenel" ho trovato punti che sento molto e che potreste per certi aspetti ritrovare trattati nel mio post "Quando dobbiamo dire non e' piu' necessario", un po' lungo e pubblicato in 3 parti, tra i primi che ho scritto. Vi invito a leggerlo se trovate il tempo e la voglia. Io lavoro nell'edilizia, come professionista, e del caporalato ne ho sentito parlare,ma fortunatamente sui cantieri dove ho lavorato non si e' mai verificato (non per questo non credo che non esista). Dai vostri commenti sono uscite piu' problematiche ed a tutti ridico avete ragione, da mio punto di vista. Vi accenno qualcosa circa qualche altro aspetto della sicurezza nei cantieri italiani,quelli "normali" per intenderci, sperando di chiarire un po' la situazione per chi non li avesse mai bazzicati. Innanzi tutto: vi siete mai chiesti perche' nei cantieri svizzeri o stranieri in genere, o per visione diretta in loco o per visione in TV e foto, vedete che tutti hanno casco e almeno i guanti chi sta' lavorando, mentre da noi avviene solo di rado o se devono far vedere la visita di qualche politico? ebbene la ns legislazione sulla sicurezza e' tanto impositiva nei riguardi dell'impresa, che deve fornire (giustamente tutte le attrezzature di protezione e le informazioni al riguardo), ma la maggior parte dei lavoratori dopo averli ricevuti, per quanto ci siano leggi e qualche sanzione che impongano loro di utilizzarle, fanno di tutto per non utilizzarle o le utilizzano in modo inadeguato adducendo le scusanti piu' varie ed irresponsabili. E cio' sapete perche' avviene: per primo perche' in Italia le imposizioni e le sanzioni per i lavoratori negligenti sono inferiori a quelle degli altri stati "civili" (da noi la colpa e' sempre in prima analisi addossata all'impresa - sto' parlando dei cantieri "normali"); poi esiste una sorta di "nonnismo" o di "spavalderia" portati avanti da "cervelli bacati", che si trovano in varie capocce (di operai "anziani", capimastro, lavoratori autonomi, tecnici arroganti, furbi in genere), che prendono in giro chi non ha coraggio a camminare in situazioni a rischio (es.:tetti ) senza protezioni, chi usa i guanti perche' donnicciole, e via di seguito: naturalmente i giovani o chi va' in cantiere per la prima volta senza esperienza viene instradato da questi cretini, che lo tagliano fuori dal gruppo se non fa' cosi', e poi possono capitare gli incidenti. Sui cantieri che ho diretto non ne sono mai accaduti finora, ho sempre cercato di prevenire e di insistere per evitare il peggio, pero' non puoi essere sempre presente, mentre l'imbecillita' e la leggerezza possono annidarsi ovunque. Questo rischio nei cantieri edili e' sempre molto elevato perche' c'e' ancora la mentalita' che per fare il muratore, ancor oggi, basto un fisico sano, robusto e cervello neanche tanto, in fondo dicono e' un mestiere poco fine; cosi' cosa succede: solo gli scarti degli scarti dell'intelletto umano vanno ad ingrossare le fila degli operai edili e dopo un anno che tengono a malapena in mano la cazzuola, il datore di lavoro deve passarli "specializzati"; capite perche' ormai molti lavori edili che richiedete vengono mal eseguiti? e cio' indipendentemente che il materiale sia piu' pregiato o meno: le persone che li posano sono le stesse! Lavoro nero: finche' ci sara' un sistema fiscale che penalizza in particolare il settore privato con un'IVA cosi' elevata o comunque non scaricabile o compensabile (come avviene da qualche altra parte nel mondo), ci sara' sempre qualcuno che per risparmiare tentera' la strada dell'evasione fiscale. Si rendano tutti soggetti d'IVA, tutti hanno il codice fiscale, non c'e' bisogno un altro numero, e potendo tutti detrarre le spese dalle entrate, vedrete che piu' nessuno si sognera' di fare pagamenti in nero: perche' questa cosa tanto logica e semplice non viene mai fatta dai ns governanti? Forse in qualche modo ad una maggioranza di loro conviene questo sistema iniquo? ....Ho toccato alcuni punti.... Ci sarebbe ovviamente da discutere oltre.... Vi saluto amici e Vi auguro felice avvenire.... Baci a tutti... Antonio
(Rispondi)
 
sara.princess1987
sara.princess1987 il 01/05/09 alle 13:04 via WEB (Rispondi)
 
 
perlarosadifiume
perlarosadifiume il 02/05/09 alle 20:46 via WEB
benvenuta principessa :-) ricambio il tuo augurio con un giorno di ritardo e ci aggiungo anche un buona domenica..cosi' vale doppio :-)lori
(Rispondi)
 
Trappolinax
Trappolinax il 01/05/09 alle 18:00 via WEB
complimenti per i pareri veramente interessanti che ho letto! Non è una festa il 1° Maggio ... facciamone un impegno per il futuro
(Rispondi)
 
 
perlarosadifiume
perlarosadifiume il 02/05/09 alle 20:53 via WEB
ciao Wanda condivido il tuo apprezzamento sui pareri di chi ha commentato questo post..sono tutte persone attente e sensibili ai problemi del sociale..un inchino al loro pensiero e anche se in ritardo il mio augurio impegnato per un futuro migliore..buona serata Wanda cara
(Rispondi)
 
belf9
belf9 il 01/05/09 alle 19:13 via WEB
Una testimonianza davvero toccante....storie di ordinaria schiavitù :-(
(Rispondi)
 
 
perlarosadifiume
perlarosadifiume il 02/05/09 alle 21:01 via WEB
ciao Michele G. una triste realta' che esiste da sempre e che continuera' purtroppo..non vedo soluzione--leggi il commento di Antonio..un potere underground che mi fa pensare a "storie di ordinaria mafiosita'" buona serata Michele caro :-)
(Rispondi)
 
semprepazza
semprepazza il 01/05/09 alle 22:12 via WEB
Più che una festa dovrebbe essere un momento di riflessione, invece spesso rappresenta un semplice giorno di vacanza (vedi autostrade intasate di stamattina...). E di riflessione su tutte quelle situazioni descritte sopraq che rendono il lavoro non un piacere, non un'attività degna ma semplice sopravvivenza e arma di ricatto. Ciao!
(Rispondi)
 
 
atidee
atidee il 02/05/09 alle 11:35 via WEB
Purtroppo ormai, le ricorrenze di di qualsiasi genere (tristi o gioiose) sono vissute (sembra, dalla maggioranza della popolazione) comunque come un'occasione di festa e di evasione, a dispetto dei valori ricordati. Da un lato queste ricorrenze sono forse diventate troppe, dall'altro lato c'e' in tutti noi un desiderio di evadere da una quotidiana realta', che ad di la' di molte apparenze, non ci diverte; con il bombardamento di notizie tragiche da tutto il mondo e tutti i giorni siamo infastiditi da cio' che ci rende tristi, tanto piu' per un senso di impotenza che ci prende quando vediamo che anche le cose piu' logiche non vengono fatte per evitare le disgrazie o il male. Pero' ne corre tra il riflettere sui mali e cercare conforto in famiglia, con amici o facendo passeggiate nella natura a due passi da casa, e invece lasciarsi prendere dalla frenesia di partire a tutti i costi, se no la festa non e' festa, e rischiare la vita sulle strade per rincorrere miraggi di divertimento che si traducono il piu' delle volte in puro stress e spese inutili. Così poi assistiamo poi a 2 principali resoconti eticamente contrastanti e sconcertanti: 1°= i dati allarmanti di intasamento da traffico di vacanzieri, con il tragico bilancio di morti, con le solite considerazioni sugli stupidi che creano pericolo con la velocita' o con ubriachezza, droga o semplice stanchezza; 2° = i dati economici positivi o negativi degli operatori turistici: positivi se la gente ha speso tanto, o negativi viceversa. Tutto cio' avviene da anni, ma sembra che vada bene cosi', ..... perche' la macchina dell'economia ha comunque funzionato ..... e guai a modificare questi comportamenti: si rimproverano da piu' parti in Tv e sui giornali, si fanno un sacco di leggi in se' terribili che poi non servono a niente o poco perche' o non vengono applicate o c'e' sempre qualcuno che per un cavillo tira fuori anche il peggior delinquente, ..... ma poi tacitamente si consentono perche' dietro a tutto molti ci guadagnano. Morale: perche' anche il 1° maggio e' festa e non ricorrenza di riflessione?..perche' col mito del divercitimento si fa' business.!!!!! Ciao...buona giornata a tutti.....Antonio
(Rispondi)
 
 
perlarosadifiume
perlarosadifiume il 02/05/09 alle 21:22 via WEB
assoluta e condivisibile opinione sul senso dimenticato di questa ricorrenza ...riflessione e impegno forse dovrebbero nascere dalla conoscenza del problema..ma io non ci credo all'ignoranza, vedo solo menefreghismo..ciao da lori
(Rispondi)
 
gioia58_r
gioia58_r il 02/05/09 alle 09:22 via WEB
buongiorno Lori colorata..stai sul ponte?
(Rispondi)
 
 
perlarosadifiume
perlarosadifiume il 02/05/09 alle 20:55 via WEB
si ma non so se sto all'inizio o sto alla fine :-) non oso guardar giu' hihihi ciao Teresita..:-) baciuz di loruz
(Rispondi)
 
stelladanzanteforeve
stelladanzanteforeve il 02/05/09 alle 09:37 via WEB
Nel 2009, i morti ogni giorno per infortuni sul lavoro oscillano da 3 a 4. Un dato spaventoso, epppure, nessuno ne parla, nessuno se ne preoccupa, in Italia le cose funzionano così, al limite danno una medaglia d'oro alle vedove. Un saluto per un sereno sabato. Marie.
(Rispondi)
 
 
perlarosadifiume
perlarosadifiume il 02/05/09 alle 21:41 via WEB
nonostante cio' ai vertici si passano la palla..un saluto per un buon sabato sera stellina..lori
(Rispondi)
 
gitana100
gitana100 il 02/05/09 alle 10:58 via WEB
ti auguro un bellissima fine settimana Un bacio Lilla
(Rispondi)
 
 
perlarosadifiume
perlarosadifiume il 02/05/09 alle 21:38 via WEB
buon fine settimana anche a te Lilla..bacione di lori :-)
(Rispondi)
 
sally52
sally52 il 02/05/09 alle 18:08 via WEB
Ciao Lori...beh questa è un festa per modo dire.....chiamiamola un giorno dedicato ai lavoratori..che è meglio...anche perchè con quello che c è oggi uno lavorerebbe anche di notte per guadagnare qualche cosa....un abbraccio Wilma
(Rispondi)
 
 
perlarosadifiume
perlarosadifiume il 02/05/09 alle 21:36 via WEB
ciao Wilma , conosco tante persone che fanno sacrifici per arrivare alla fine del mese..ce la fanno per modo di dire ma conservano una dignita' che gli fa onore..anche a loro una dedica speciale per quel giorno speciale..un abbraccio anche per te Wilma..lori
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963