Perle ai Porci

Da oggi siamo tutti più FASCISTI, me compreso


Ve lo spiega Ahimsa, dai commenti al sito lavoce.info:Quali potrebbe essere le conseguenze per la vita concreta di un "regolare"Nome: ahimsa  Data: 11.05.2009Io sono un regolare. Un "immigrato" regolare, entrato in Italia regolarmente con un ricongiungimento familiare. Avevo 7 anni, nel 1991. Oggi ne ho 24, e sopravvivo con un Permesso di Soggiorno per motivi di studio, che è (ancora) in rinnovo da novembre 2007. Teoricamente quando me lo daranno dovrebbe essere già scaduto da 7 mesi, più probabilmente scadrà 3 o 4 mesi dopo che me lo daranno. Sono studente universitario. Attualmente pago 80€ circa a poste italiane e stato italiano per ogni rinnovo, cifra cui vanno aggiunti i circa 100€ di assicurazione contro ricoveri "emergenziali": per avere un medico ("di famiglia") dovrei pagare un bollettino da 150€ all'anno alla sanità italiana. I miei genitori sono in Italia, vivo con loro, lavorano entrambi. Loro un medico ce l'hanno. Noi, i loro figli, entrambi studenti universitari, no. I miei genitori pagano le tasse, pagano pure il canone Rai, anche se la tv italiana non la guardano mai. Nel pacchetto sicurezza si vuole una ulteriore tassa sui rinnovi dei permessi. Calcolando per difetto ai miei genitori toccherebbe pagare per noi fratelli i 350€ circa attuali + 160-400€. All'anno. Solo per il rinnovo del permesso.Quali potrebbe essere le conseguenze per la vita concreta di un "regolare" 2Nome: ahimsa  Data: 11.05.2009I miei genitori hanno la carta di soggiorno, che non ha scadenza. Io, dato che sono studente e non produco reddito, non posso averla. Da qualche anno sto cercando di raccogliere i documenti (dall'India) necessari per richiedere la cittadinanza italiana. Mi viene richiesto un certificato di nascita e un casellario penale (sono emigrato dall'India quando avevo 7 anni...). Molti miei amici, figli di immigrati anch'essi, si sono visti rifiutare la cittadinanza senza un valido motivo, anche se risiedono in Italia da 20 o 30 anni. Diventare cittadini italiani è difficile pure per chi ci nasce (dal ventre della madre sbagliata), figuriamoci per chi in Italia viene portato da paese "straniero". E poi, le parole del nostro Primo Ministro sono state chiare, senza lasciare fraintendimenti (e senza essere contraddette da egli stesso l'indomani): non si vuole un'Italia multietnica. Quindi non si vuole il sottoscritto, che parla solo italiano, che ha titoli di studio solo in Italia, che ha una "casa" solo in Italia. Non si vuole mio fratello, che è fidanzato con una ragazza italiana (indigena). Non si vogliono i miei genitori, che lavorano onestamente e pagano le tasse in questo paese.Quali potrebbe essere le conseguenze per la vita concreta di un "regolare" 3Nome: ahimsa  Data: 11.05.2009Vorre chiedere a voi, come mi dovrei sentire? Con quali occhi dovrei guardare al mio domani in un paese come questo? A chi e come devo dimostrare di essere "integrato" per essere veramente accolto come tale? Ovviamente c'è molto altro di cui parlare: il permesso di soggiorno a punti, l'obbligo di esibire i documenti (la patente o la carta d'identità non basterà più), per parlare solo di noi "privilegiati" regolari. Quei poveri cristi "rimpatriati" nei campi di concentramento libici sono considerati meno che animali...e rispetto a loro, si, sono un privilegiato. Almeno mi sento insultato standomene comodo sul mio divano...