Da
Giornalettismo:
L’urbanista
Giovanni Nimis, protagonista della ricostruzione post-sismica del Friuli, che ha scritto un libro sulle “terre mobili”, critica il modello Bertolaso dicendo che “Siamo ritornati al tradizionale centralismo, quello del disastro del Belice, con il trasferimento coatto delle popolazioni, le costruzioni ex-novo e lo stato che decide tutto. Fu un fallimento che aveva alle spalle un’idea di stato ottocentesco e si nutriva delle illusioni di demiurghi che decidevano dall’alto della loro sapienza quale fosse il bene delle popolazioni sinistrate. Poi, con il Friuli, il modello è stato capovolto: lo stato finanziava, ma erano regioni e comuni a gestire il come ricostruire. E le popolazioni potevano intervenire su soggetti politici a loro più vicini e condizionarne le scelte. Ora in Abruzzo si torna indietro di quarant’anni.”Speriamo che ci sia un po’ di esagerazione. Speriamo che tra qualche tempo, fossero pure anni, di queste riflessioni si possa sorridere, parlando di pessimismo disfattista. Ce lo auguriamo di cuore, soprattutto per gli amici dell’Abruzzo. Che per allora saranno tornati nella loro vera casa, speriamo, da un pezzo. Grazie a Silvio Berlusconi e con la collaborazione di Bruno Vespa. Con sapone, carne e coperte. Tutto.