la mia vita

dopo l'iperattivita`


Ho finito di tradurre il libro e dovrei sentirmi meglio. So di  poter sperare in una eterna vita positiva, ma non ci credo. Sono nata un po' "malinconica", in piu' la vita ci ha messo del suo.Andando in analisi tiri fuori i tuoi problemi, ti insegnano che non li scorderai, che faranno parte di te per il resto della tua esistenza ma potrai convivrci dopo aver perdonato te stessa e affrontato in maniera definitiva "il problema". Io conosco a mena dito i miei problemi, li ho elaborati, esternati ma mai risolti. Non puoi convivere in pace con un evento se continui a trascinare con te i suoi carboni ardenti. Non sono capace a gestire il mio rapporto con lui, dovrei troncare ma lui e` parte di me e per quanto io sappia che e` malato non riesco a lasciarlo a se stesso. Credendo di aiutarlo persevero, lui sa cosa provo e cosa penso ma si racconta bugie, perche' non e` cattivo e solo malato ed io passo da momenti in cui mi piacerebbe fosse morto, a stati d'ansia perche` vorrei vederlo felice.  A volte passo settimane senza nessun contatto ed ho quasi la sensazine di aver scordato la sua esistenza, ma e` solo un illusione e quando lui ne avra` bisogno io cadro' nella trappola. Amare, odiare, di nuovo amare ma solo per poi poter tornare ad odiare. Oggi sono solo stanca, stanca di tormentarmi l'anima nella speranza che una mia preghiera lo renda sano, so che lui lo vorrebbe, ho la certezza che si nasca malati. Lui ne e` la prova