vecchie glorie

angelo masini. tenore


  ANGELO MASINI nato a Forlì nel 1844 da una modesta famiglia di artigiani, dopo un breve periodo di apprendistato nella bottega di un ciabattino, iniziò lo studio del canto avvalendosi dell'insegnamento della grande Gilda Minguzzi che lo aiutò a formare quella meravigliosa voce sulla quale costruì tutto il suo successo.      Emozionò i pubblici d' Europa e d'America, spopolò in Spagna e fu amatissimo dallo zar di Russia. Si ricordano le sue 27 trionfali presenze a Pietroburgo dove ricevette numerosi e preziosissimi regali dallo zar in persona.              Dopo l’esordio a Finale di Modena nel 1867 nella Norma fu subito scritturato dal famoso impresario Scalaberni con un contratto triennale che avrebbe dovuto iniziare con la Favorita al Comunale di Bologna. Ma il giovane Masini, che non seppe vincere l’emozione di essere al fianco di eletti artisti, fu sostituito. Scoraggiato si trasferì a Milano dove si perfezionò col baritono Massiani il quale seppe fargli riacquistare piena fiducia nelle sue potenzialità.Il suo primo successo arrivò a Bologna, con un magistrale "Don Sebastiano" di Donizetti. Le scritture iniziarono numerosissime e ben presto, dopo una memorabile "Aida", anche Giuseppe Verdi ebbe il piacere di ascoltarlo e ne rimase conquistato al punto che lo volle assolutamente nelle esecuzioni della "Messa da Requiem", dirette dallo stesso Verdi, effettuate anche in Austria, Francia e Inghilterra.Di lui Verdi disse : "È la voce più divina che abbia mai sentito: è proprio come un velluto".Con la sua voce purissima, con le sue notevoli capacità interpretative ed armato di ben 107 opere Angelo Masini conquistò il mondo e divenne uno dei più grandi ed acclamati tenori della sua epoca.                                             Divenuto ricchissimo, impiegò molto del suo denaro nelle istituzioni locali, Ospedali e Opere Pie aiutando generosamente i bisognosi  e fondo' persino un liceo Musicale a forli'.                                                                                                                            Restò sulla scena fino al 1905, cioè fino a 62 anni, e morì il 28 settembre del 1926.