vecchie glorie

antonio magini coletti: baritono


 
 
Nato a Jesi (AN) nel 1855, Antonio Magini Coletti entrò nel mondo della lirica quasi per caso. A Roma, dove era occupato come contabile in un’impresa commerciale e prendeva lezioni di canto al Conservatorio di Santa Cecilia, conobbe casualmente il baritono Antonio Cotogni. L’incontro avvenne nell’ambulatorio che un suo fratello, specialista in otorinolaringoiatria, aveva aperto nella capitale. Cotogni, già affermato in campo internazionale, “cantante e maestro di cantanti” (fra i suoi allievi anche Giacomo Lauri Volpi), accettò di ascoltarlo, ne fu entusiasta e lo volle nella sua scuola.Magini Coletti debuttò il 30 maggio del 1882 al “Costanzi” di Roma nel Faust. L’anno dopo era in tournée in Italia, interpretando l’Escamillo della Carmen, di cui fu uno dei primi specialisti italiani. Cantò in tutti i maggiori teatri italiani. Al “Regio” di Parma si ricordano in particolare le sue presenze nelle stagioni liriche del 1887 (fra gli interpreti de Il re di Lahore e de La forza del destino) e del 1906 (Mefistofele ne La dannazione di Faust e protagonista nel Benvenuto Cellini).A Ravenna lo troviamo nell’elenco degli artisti “di notevole prestigio” che hanno calcato le scene del teatro “Dante Alighieri” (nel 1908 era nel cast della Tosca). Alla “Scala” di Milano fu tra gli interpreti della prima di una nuova opera di Puccini, Edgar, data il 21 aprile del 1889. Nello stesso anno, sempre alla “Scala”, fu tra gli interpreti dell’Aida, giudicato nell’occasione “superiore” a Maurel, un cantante che godeva di buona fama. Così la critica scriveva del baritono jesino: “Dotato di voce di ottimo timbro, estesa, tendenzialmente chiara come colorito ma capace di suoni intensi e potenti”. Nel 1892, a Pesaro, Magini sostituì il “grande” Cotogni nel Guglielmo Tell e nel Barbiere di Siviglia: “il discepolo fu degno del maestro”, si disse. Molto conosciuto ed apprezzato anche all’estero: in campo internazionale, ottenne una decisiva affermazione nel 1885 al “San Carlos” di Lisbona.L’artista si ritirò dalle scene nel 1910 dopo aver cantato l’Otello al “Municipale” di Reggio Emilia. Morì due anni dopo, nel 1912. L’Illustrazione Italiana così ne dette notizia: “A Roma, il 21 luglio, è morto il noto baritono Antonio Magini Coletti che tenne a Milano, dove visse lungamente, una frequentatissima scuola di canto. Aveva 56 anni”.