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L’opera lirica è un posto dove

 un uomo viene pugnalato ed,

 invece di morire, canta.

 

 

Bianca Stagno Bellincioni

 

 

Francesco Tamagno

 

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CHIUSO PER FERIE!!!

Post n°85 pubblicato il 16 Dicembre 2009 da peonia99

 

 

TU
CHE
NE DICI
O SIGNORE
SE IN QUESTO
NATALE FACCIO
UN BELL'ALBERO DENTRO
IL MIO CUORE E CI ATTACCO
INVECE DEI REGALI
I NOMI DI TUTTI I MIEI
AMICI E GLI AMICI Lontani
VICINI, GLI AMICI ANTICHI ED I NUOVI.
QUELLI CHE VEDO TUTTI I GIORNI E
QUELLI CHE VEDO DI RADO. QUELLI CHE
RICORDO SEMPRE E QUELLI CHE, ALLE VOLTE,
Restano dimenticati, QUELLI
COSTANTI E QUELLI intermittenti,QUELLI DELLE ORE Difficili E QUELLI DELLE
ORE ALLEGRE. QUELLI CHE, SENZA VOLERLO, MI
HANNO FATTO soffrire. QUELLI CHE CONOSCO
PROFONDAMENTE E QUELLI DEI QUALI CONOSCO SOLO LE
Apparenze QUELLI CHE MI DEVONO POCO E QUELLI AI QUALI
DEVO MOLTO. I MIEI AMICI SEMPLICI ED I MIEI AMICI IMPORTANTI.
NELLA PASSATI I NOMI DI TUTTI QUELLI CHE SONO GIA '
MIA VITA. UN ALBERO CON RADICI MOLTO profonde, PERCHE '
I LORO NOMI NON escaño MAI DAL MIO CUORE. UN ALBERO
DAI RAMI MOLTO GRANDI PERCHE 'I NUOVI NOMI VENUTI DA TUTTO IL
MONDO
SI UNISCANO AI
ESISTENTI GIA '.
UN ALBERO CON
UN OMBRA 'gradevole MOLTO PERCHE LA NOSTRA AMICIZIA
SIA UN MOMENTO DI RIPOSO DURANTE LE LOTTE DELLA VITA!

 

 Foto di carmen650 Foto di solic1 Foto di cydonia_2r Foto di mariselene
 

 

PEONIA

... E VECCHIE GLORIE

VI DA APPUNTAMENTO AL 4 GENNAIO 2010 ....

 

 

 
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scala: grnde successo per la prima di" carmen"

Post n°84 pubblicato il 08 Dicembre 2009 da peonia99

 

Una salve di applausi lunga 14 minuti ha salutato il successo della prima della Carmen di Bizet, diretta da Daniel Barenboim, alla Scala. Fischi e disapprovazioni,invece,per la regista Emma Dante. Gran parte del teatro ha applaudito ma soprattutto dal loggione sono giunti molti fischi e 'buu'.Il direttore d'orchestra si dice soddisfatto per la prova della giovane mezzosoprano Anita Rachvelishvili ed elogia il lavoro della Dante. Riguardo alle contestazioni ha detto:'e' normale che ci siano'

Ha dimostrato due cose importanti, la Carmen di Bizet che ha inaugurato ieri sera la stagione d'opera del Teatro alla Scala: la prima è che i giovani vanno incoraggiati. La seconda, che alle spalle dei debutti ci vuole sempre il timone di una figura esperta. Così è andata questa nuova produzione, dove le due debuttanti erano nientemeno che la protagonista dell'opera, la Carmen suadente e appassionata di Anita Rachvelishvili, e la regista Emma Dante: mai calcato un palcoscenico d'opera,mai firmata una regia lirica, eppure quanta novità, quanto importante il suo segno interpretativo sull'opera. Che ventata di aria fresca ieri sera in Scala. E pazienza per qualche fischio piovuto dal Loggione. Al quale ha rimediato Daniel Barenboim, forte di 15 minuti di applausi, richiamando sul palco la Dante a braccia alzate, offerta al calore della platea. Alla fine traguardo raggiunto. «È stata la consacrazione dei giovani talenti –ha sintetizzato per tutti il presidente Giorgio Napolitano – sotto la straordinaria direzione di Barenboim».

Alle spalle delle due debuttanti, appunto, è stata fondamentale la bacchetta di Barenboim, per il quale la Carmen di Bizet rappresentava una scommessa. Scommessa vinta, proprio per il coraggio di raccontare la partitura con segni di invenzione e di imprevedibilità. Al di là della tradizione, la Carmen della Scala ha colpito soprattutto perché non ha messo l'accento tanto sui tradizionali momenti, su quei numeri chiusi che caratterizzano l'opera, e le conferiscono quel forte carattere spagnolo, ma ha puntato a scavare, e a restituire con forte emozione i momenti meno tradizionalmente legati al nostro ascolto. I duetti, in particolare. E non a caso, l'applauso più sentito, da parte del pubblico della prima della Scala è stato il grande duo del secondo atto: qui in scena avevamo Anita e il Don José di Jonas Kaufmann, un tenore debuttante anche lui sul palcoscenico milanese, e che ha finalmente scalfito quell'idea di tenore sempre gridato attraverso la forte esibizione della voce. Al contrario Kaufmann, in profonda intesa con il giovane soprano georgiano Rachvelishvili, ha intrecciato un grande duo di seduzione, di abbandono, di resa che faceva da autentico baricentro interpretativo dell'opera.

Il tema fondamentale che usciva da questa lettura dell'opera, più che quella tradizionale della donna fatale e seduttiva, un po' ammiccante e molto mangia uomini, era invece quello di una femminilità libera, che la libertà invocava per sè e per tutti. Carmen nella lettura di Emma Dante ci sembra rappresentare un'ideale nascosto in tutti noi, ma in particolare annidato nelle corde di una femminilità segreta. Una femminilità che non ha come scopo principale quello della mera seduzione, quanto piuttosto quello di portare Don José, e insieme a lui tutti noi a visualizzare dei sogni. E il sogno principale della Carmen della Scala è una quantomai attuale libertà. Nello spettacolo, indimenticabile, si staglierà nella memoria il duetto del primo atto, con l'incatenamento, attraverso il canto, ma anche attraverso quelle due magiche funi protese dall'alto, dei due protagonisti.Efficacemente preparato da Bruno Casoni, il coro insieme all'orchestra ha rappresentato come sempre il motore portante del teatro milanese. Abbiamo apprezzato in particolare la duttilità e la capacità di essere in perfetta sintonia drammaturgica con le intenzioni della regia, che portava in scena una lettura d'opera molto fortemente orientata a dimostrarsi teatro, dalla prima all'ultima nota.

E stata anche la prima ai tempi della crisi. Fuori dalla Scala alcune centinaia di lavoratori protestano, lanciano fumogeni e gridano la paura di essere licenziati. Sotto il fantoccio di Sergio Marchionne, il numero uno della Fiat, ci sono gli operai dell'Alfa di Arese, vicino ai colleghi delle altre aziende in difficoltà e ai dipendenti del teatro dell'Opera di Roma e del Regio di Torino. Per tre volte, sotto la pioggia, tentano di rompere il cordone di agenti antisommossa. Sventolano lo striscione "Fus, Fondo unico per lo spettacolo", trasformato in "Fine ultimo dello spettacolo".

 
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sant'ambrogio : apertura stagione lirica alla scala

Post n°83 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da peonia99

Il Teatro alla Scala di Milano, conosciuto nel mondo anche come La Scala, è uno dei maggiori teatri dell'Opera del mondo. I migliori Direttori d'orchestra, i maggiori tenori, soprano le più amate di tutti i tempi, le coreografie più affascinanti: tutto questo, e molto di più, è il Teatro alla Scala.
Nella Situato Piazza della Scala di Milano, il Teatro dispone di una capienza di 2.013 posti.



Le stagioni di opera lirica si aprono Ogni anno il 7 Dicembre, giorno di Sant'Ambrogio, Santo Patrono di Milano. Tutte le Funzioni finiscono prima della mezzanotte.

 

Il direttore Daniel Barenboim l'ha Definita «un Miscuglio di semplicità e complessità, un'opera calda già prima di cominciare, Che resta ad alta temperatura e per tre» ore mezzo. Sarà la sua Carmen ad accendere la stagione scaligera oggil 7 dicembre: «prima» di Sant'Ambrogio sul palco del Piermarini (ospiti d'onore il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Capo di Stato turco, Abdullah Gul), diretta televisiva Sky e collegamenti dal teatro Dal Verme, dallo Gnomo e da centinaia di cinema in Italia e all'estero. Il Comune e il sovrintendente Stéphane Lissner Hanno fatto una scelta di sobrietà per il dopo-Scala: buffet per 100-200 invitati, in piedi, nei ridotti dei Palchi Arturo Toscanini e delle gallerie, Che sono comunque tempi di crisi. Fuori, in piazza, lo ricorderanno i lavoratori di Alfa Romeo, Nokia, Omnia, Eutelia, Maslow ei precari dello spettacolo.

CARMEN

Cantato in francese videolibretti con in italiano, inglese, francese
Spettacolo Durata: 3 ore e 45 minuti
Daniel Barenboim a cura di Emma Dante, a causa artisti Che Hanno in sé lo spirito del fanno rivivere per la, Sud sua ventitreesima edizione Carmen di Bizet, fece Che l'opera scrivere allo spettatore Nietzsche, conquistato: "... questa musica è di una serenità africana: essa ha su di sé la Fatalità, la sua felicità è breve, improvvisa, senza remissione ".

Una delle principali curiosità dellaprima Scaligera 2009 è rappresentata dal Debutto nel ruolo principale di Anita Rachvelishvili, 25enne Georgiana Cresciuta proprio all'Accademia della Scala. Per Barenboim è Stata una specie di colpo di fulmine: l'ha sentita per Il ruolo secondario di Mercedes E subito ha pensato Invece a Lei per Carmen!

la prima di Carmen Sarà trasmessa in diretta Nelle cinematografiche vendita di Diversi Paesi in Europa e negli Stati Uniti. Diretta televisiva su Classica, canale di Sky, Mentre la tv franco-tedesca Arte trasmetterà in diretta / differita di Un'ora.

Direttore: Daniel Barenboim
Regia e costumi: Emma Dante
Scene: Richard Peduzzi
Luci: Dominique Bruguière
Personaggi Interpreti
Don José: Jonas Kaufmann
Escamillo: Erwin Schrott
Le Dancaïre: Francesco Dudziac
Le Remendado: Rodolphe Briand
Morales: Mathias Hausmann
Zuniga: Gabor Bretz
Carmen: Anita Rachvelishvili
Micaëla: Adriana Damato
Mercedes: Adriana Kuèerová
Frasquita: Michèle Losier
Lillas Pastia: Gabriel Da Costa
Guida: Carmine Maringola
 
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mi associo alla mia amica carmen650!!

Post n°82 pubblicato il 06 Dicembre 2009 da peonia99

 

 

COPIATO DAL BLOG DELLA MIA AMICA CRI ... OVVIAMENTE FAN DEL GRANDE CARRERAS!

felic

Auguro uno quest'uomo altri anni di salute e serenità.

 Penso SIA UN bell'augurio!

Nel suo caso, anni di saluto, e 'davvero un augurio

con un particolare significato.

Di vent'anni anni seguo Sono piu 'Che, come posso, questo

Piccolo grande uomo. Che in silenzio, fa molto per gli altri con la sua fondazione. ( https: / / fcarreras.org /)

Altra cosa davvero AMMIREVOLE!

Quindi lo dico anche in catalano:

Feliç aniversari!

IOO FACCIO GLIELI

IN ITALIANO ...

TANTI AUGURI!

 
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DIRETTORE D'ORCHESTRA:Daniel Barenboim

Post n°81 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da peonia99
 

 

 

Nato a Buenos Aires IL 15 novembre 1942 da genitori russi di origini ebraiche, ha anche la nazionalità israeliana. Pianista precocissimo, esordì a sette anni nella sua città natale e si perfezionò all'estero a Roma, Salisburgo, Parigi e con Edwin Fischer a Lucerna. Ha affiancato una prestigiosa carriera internazionale come pianista (in recital solistici, con orchestra e in formazioni cameristiche) ad una brillante carriera di direttore d'orchestra, che attualmente rappresenta la parte principale della sua attività e che lo ha portato a dirigere le maggiori orchestre del mondo. Come pianista, è affermato interprete di Mozart e Beethoven  Nel 2006, dopo moltissimi anni, lascia la carica di Direttore musicale della prestigiosa orchestra americana Chicago Symphony Orchestra. È direttore musicale a vita della Staatsoper unter den Linden di Berlino e dell'Staatskapelle Orchestra di Berlino. Ha fondato l'orchestra West Eastern Divan Orchestra formata da musicisti israeliani e palestinesi, di cui è direttore musicale. Dirige regolarmente i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker e l'Israel Philharmonic Orchestra.

Dalla stagione 2007-2008 ha assunto, iniziando un rapporto stabile di cinque anni e succedendo a Riccardo Muti, la carica di 'Maestro scaligero' del Teatro alla Scala di Milano di cui inaugura, per la prima volta nella sua carriera, la stagione lirica con il Tristano e Isotta di Wagner con la regia di P. Chereau. Dal novembre del 2007 inizia la colaborazione con la Filarmonica della Scala di cui inaugura la stagione 2007-2008. Partecipa, sia come pianista che come direttore, ai principali festival internazionali di musica; nel 2007 inaugura, alla testa dei Wiener Philharmoniker, il prestigioso Festival di Salisburgo. Il 1º gennaio 2009 ha diretto il tradizionale concerto di capodanno di Vienna con i Wiener Philharmoniker.

 

Sono cresciuto a Bach. Mio padre fu in pratica il mio unico insegnante e attribuiva grande importanza al fatto che mi formassi sulla musica per tastiera di Bach. Per lui quelle erano le opere fondamentali, non solo per i loro aspetti tecnici e musicali, ma anche ai fini dell’esecuzione di qualsiasi brano per pianoforte.

A dodici anni mi trasferii a Parigi per studiare armonia e contrappunto con Nadia Boulanger. Quando arrivai per la mia prima lezione, sul leggio del pianoforte a coda c’era Il Clavicembalo ben Temperato. Nadia Boulanger si mise a sfogliare le pagine avanti e indietro; alla fine scelse il Preludio in mi minore dal Libro I, e disse: “Bene, ragazzo mio, adesso questo me lo suoni in la minore”. Prese un righello, e quando suonavo una nota sbagliata mi dava un colpetto sulle dita.

 
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