perollegart

Gian Luigi Rondi, l'eterno del cinema


Patron del David di Donatello da tempi inenarrabili, oltre che critico di cinema per il Tempo dal 1948, Gian Luigi Rondi (nasce a Tirano, Sondrio, nel ’21) ha scritto giovanissimo su Voce operaia, organo del Movimento dei cattolici comunisti, quando partecipò alla Resistenza. Nel ’48 entra nella Dc (poi Ppi, poi voterà Margherita), nel ’49 è precoce giurato della Mostra del cinema di Venezia. E mentre un giovanotto con occhiali e spallucce che tendono a incurvarsi governa il cinema post-fascista nel primo esecutivo De Gasperi («Siamo amici da tanti anni – racconta il Divo Giulio Andreotti - anche se lui è più giovane di me!»), lui è docente universitario alla Pro Deo (poi diventata Luiss), oltre che in altre sedi accademiche, e anche saggista e autore di numerose pubblicazioni.Con il senatore Dc - che affiancava recentemente alla agitata proiezione privata del Divo di Sorrentino - condivide quest'aura di immancabilità: tutto cambia, loro due sono restati senza troppi scossoni. Nessuno si permetterebbe di metterli in discussione tanto sono diventati elementi abituali del panorama. Già nel ‘51 in Francia viene insignito del titolo di “Cavaliere della Legion d'onore”, prima di una sfilza impressionante di onorificenze e riconoscimenti, con conseguenti Gran croci e medaglie raccolte davvero in tutto il mondo. Racconta Squitieri che gli raccontava Claudia Cardinale che il critico si cambiava stemmi e vessilli in aereo a seconda di dove doveva atterrare. Fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=76237