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Caro Ministro Fornero

Post n°10 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da miper
 
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Caro Ministro Fornero,

ho 48 anni, sono laureato in Geologia abilitato e specializzato per fare questa professione.

Ho trascorso 1 anno in Inghilterra ad imparare la lingua e a farmi le ossa con 1000 mestieri.

Ho provato a fare il geologo ma sembrava che non ce ne fosse bisogno nonostante l’Italia sia sempre stato un paese idrogeologicamente compromesso: “non ha esperienza”, “è troppo giovane”, “ma non c’è TUTTO questo lavoro”… queste erano le frasi che quotidianamente mi sentivo ripetere.

Ho trascorso tanto (troppo) tempo a vendere enciclopedie e assicurazioni, lavorare in fast food e pub, pulire giardini e piazze, fare stage, corsi, incontri, colloqui, CO.CO.CO.CO.CO.PRO., collaborazioni e a ricevere varie (vane) promesse.

Ho anche provato a fare l’imprenditore di me stesso cercando di sfruttare le varie leggi sull’imprenditorialità giovanile a livello nazionale e locale ma qui non bastava avere età o esperienza: serviva SOLO una raccomandazione di cui però sono sempre stato sprovvisto!

Se l’Italia fosse stato un paese normale sarei un geologo affermato con anni di esperienza e invece sono un informatico “precario” a vita, con una P.IVA aperta, non per mia scelta ma per necessità “aziendali”, un anno dopo in cui Marco Biagi passava a miglior vita dopo aver “ristrutturato del mercato del lavoro” certamente non a favore dei lavoratori.

Caro Ministro Fornero: non credo di essere choosy e Lei e i Suo degni colleghi dovreste solo 

VERGOGNARVI!!!

 

 
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La TV che non c'è più

Post n°9 pubblicato il 30 Dicembre 2009 da miper
 
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Sta terminando il 2009 e vorrei spendere due righe per fare un paio di considerazioni: su Facebook ho fondato (ma che parola grossa) un gruppo dedicato a Mister Fantasy (http://www.facebook.com/group.php?gid=37363741450) che a mio parere, e non solo, è stata la più innovativa delle trasmissioni RAI...e si era solo agli inizi degli anni '80.

Come ricorderete il programma era trasmesso in seconda serata da Rai 1 e si basava sulla programmazione di videoclip, con grande utilizzo delle nuove tecnologie dell'epoca e con conduzioni brevi e concise affidate a Carlo Massarini e Mario Luzzatto Fegiz. L'impronta della trasmissione, ideata da Paolo Giaccio, aveva una evidente impronta radiofonica, consistente nella serrata sequenza di videoclip introdotti da brevi interventi in stile tipico della conduzione dei dj.

Questo gruppo è nato oltre che per ricordare una trasmissione UNICA e INIMITABILE nel suo genere, anche per sottolineare l'inutilità del 90% dei programmi della televisione pubblica e privata da una decina di anni a questa parte.

Di questi programmi TV pieni zeppi di amici e nemici di Maria de Filippi, uomini e donne non degni di questo nome, tronisti e rintronate, finte lacrime e finte liti, isole, fattorie e case di Grandi Fratelli e Grandi c....ni francamente non ne posso più

Ma la cosa che mi ha fatto piacere, oltre ad avere il buon Carlo Massarini sempre presente nelle discussioni del gruppo stesso, è che il 100% degli iscritti non lo hanno fatto tanto per fare numero o per puro cazzeggio: è un gruppo formato da persone con la P maiuscola che hanno (giustamente) nostalgia di un programma come Mister Fantasy, ma anche nostalgia di una TV che fino a pochi anni fa era degna di questo nome.

Speriamo che l'anno nuovo ci porti "sane" novità in TV

 
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2010 - l'Italia che vorrei

Post n°8 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da miper
 
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Un'altro anno è finito e come al solito è tempo di bilanci e di buoni propositi per l'anno che verrà. Dal mio modesto punto di vista il bilancio è negativo per questa nostra povera Italia e dei buoni propositi ne abbiamo perso traccia da molti anni.

Per il 2010 non chiedo nulla di impossibile: vorrei solo che l'Italia tornasse a diventare un PAESE NORMALE, con tutte le persone di buona volontà che facciano, o tornino a fare, tutto il possibile affinchè la NOSTRA AMATA PATRIA non diventi un luogo invivibile. 

Un PAESE NORMALE: dove il capo del governo debba preoccuparsi esclusivamente del bene dei cittadini e non solo dei suoi di beni.

Un PAESE NORMALE: dove i nostri politici si rendano conto del grande privilegio che è stato dato loro dagli italiani e che almeno provino a dare un segno di riconoscenza lavorando bene in funzione della loro carica istituzionale.

Un PAESE NORMALE: dove persone normali non siano esasperate a tel punto da "scagliarsi" e "scagliare oggetti" su chi ritengono sia fonte dei loro mali

Un PAESE NORMALE: dove la parola "onorevole" possa essere legata esclusivamente a politici che facciano il loro compito per il bene della comunità

Un PAESE NORMALE: dove il lavoro, bello o brutto che sia, non sia un diritto di pochi ma una piacevole abitudine destinata a tutti.

Un PAESE NORMALE: dove il primo pensiero della mattina sia quello di essere soddisfatti di ciò che si ha e non invidiosi di ciò che hanno gli altri.

Un PAESE NORMALE: dove l'aspetto fondamentale non sia partecipare a Uomini e Donne o sapere cosa è successo nella casa del Grande Fratello.

Un PAESE NORMALE: dove tutti i bambini possano essere considerati tali e quindi con tutti i diritti che spettano a loro.

Un PAESE NORMALE: dove i beni confiscati alla mafia non tornino, per legge, ai loro ILLEGGITTIMI propietari.

Un PAESE NORMALE: dove l'acqua SIA UN BENE DI TUTTI e non un AFFARE PER POCHI.

Un PAESE NORMALE: dove le famiglie "normali" possano vivere una vita serena.

Un PAESE NORMALE: dove le persone sotto la soglia di povertà non siano in costante aumento.

Un PAESE NORMALE: dove si dica solo la verità, tutta la verità e nient'altro che la verità.

Un PAESE NORMALE: dove non si dica impunemente che LA CRISI E' FINITA quando non è assolutamente vero.

Un PAESE NORMALE: dove la parola PRECARIO sia esclusivamente un aspetto temporaneo della vita di un individuo.

Un PAESE NORMALE: dove la Chiesa si occupi solo di quello per cui è stata istituita e nulla più.

Un PAESE NORMALE: dove le parole gay, nero, diverso non siano fattore di discriminazione.

Un PAESE NORMALE: dove non ci siano inutili PONTI e pericolose CENTRALI ma solo utili INFRASTRUTTURE.

Un PAESE NORMALE: dove non ci debbano impiegare 48 ore per andare in treno da Milano a Reggio Calabria.

Un PAESE NORMALE: dove non ci siano più clandestini o immigrati perchè costoro non avranno più necessità di emigrare.

Un PAESE NORMALE: dove le parole mafia e politica viaggino su RETTE PARALLELE.

Un PAESE NORMALE: dove si possa vivere in armonia....TUTTI INSIEME!!!

Sto mica chiedendo la luna?

Buon 2010 ITALIA!!!!

 

 

 
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Mi chiedevo...

Post n°7 pubblicato il 05 Settembre 2009 da miper
 
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Ormai in Europa, e nel resto del mondo stanno cominciando a farlo, hanno capito benissomo chi è il papi:

Per il quotidiano spagnolo El Pais è "un pericolo pubblico".

Il New York Times scrive che, per attaccare chi lo critica, sta "ignorando il proprio paese, messo duramente alle corde dalla crisi finanziaria".

Il Wall Street Journal parla di "tensioni sempre più profonde" con il Vaticano, ed è ancora sotto gli occhi di tutti il caso delle dimissioni del direttore dell'Avvenire.

Il francese Le Monde ha pubblicato un pezzo dal titolo "Le scappatelle di Berlusconi imbarazzano la Chiesa e il Vaticano".

La domanda che mi faccio è questa: perchè molti italiani stentino ancora a capire chi è realmente questa persona che sta portando il nostro (ex) meraviglioso paese verso il baratro?

Pensa che ti ripensa una risposta me la sono data: l'Italia è da sempre il paese dei furbetti, degli amici del quartierino, del "fai come dico io ma non fare come faccio io", delle veline, delle multe non pagate perchè "c'ho l'amico", dei mille modi per evitare i propri doveri ecc, ecc.

Però prima dell'"avvento" di questa attuale classe politica tali furberie erano sempre fatte con una sorta di "senso di vergogna" e come tale non erano sbandierate ai quattro venti.

Ma da quando il caro papi ha "sdoganato" tali comportamenti (evadere le tasse, fare "festini" con avvenenti hostess, far volare sugli aerei di stato amici e - soprattutto- amiche, inveire pubblicamente contro chiunque gli faccia una minima critica...) ecco che l'italietta dei furbetti di cui sopra si è sentita rinascere!

E tutte le "furbate", in passato tenute nascoste per un certo senso di "pudicizia morale", sono improvvisamente diventate motivo di vanto e orgoglio.

Ormai quante volte è capitato di sentir dire frasi del tipo: "Io il bollo auto non lo pago! E che sono fesso"? Oppure "La tassa sull'immondizia? E a che serve?" O ancora: "ma chi se ne frega dell'autovelox. Io corro quanto mi pare".

Grazie papi...grazie veramente di tutto!

 

 

 
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Cambiare lavoro

Post n°6 pubblicato il 19 Agosto 2009 da miper
 
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amici bloggers,
non ci conosciamo personalmente ma sto maturando questa idea e penso che possiate darmi dei consigli e/o critiche fondate.

Il tutto parte dal fatto che sto arrivando ad un punto di rottura con il mio attuale lavoro (analista informatico) anche in base ad una serie di fattori che vi elenco in ordine di importanza:
1)voglia di fare altro in piena autonomia
2)noia lavorativa congenita
3)intolleranza ad essere “guidato” da perfetti idioti…e parliamo di idioti ad altissimi livelli non i miei diretti superiori
4) stanchezza nel percorrere ogni giorno oltre 90 km per andare a lavorare in una sede pallosa a fare un lavoro ormai noioso.

Quindi sto seriamente maturando l’idea di lasciare il mio attuale lavoro per dedicarmi ad altro, un’attività propria, stimolante e che rientri nei miei interessi in modo da far emergere le mie qualità, una volta per tutte, e avere una disposizione d’animo tale che mi permetterebbe di applicarmi con grande dedizione .

Ancora più ovvio sarebbe avviare un’attività in un campo in cui si ha un minimo di esperienza e qui casca l’asino dato che sarei orientato verso 2 settori in cui ho esperienza solo come fruitore:
1) piccola ristorazione: piccolo wine bar con poche etichette ma tante idee alcune prese anche in Spagna durante il mio ultimo viaggio
2)turismo: agenzia in franchising, anche se preferirei qualcosa esclusivamente sul web
3)alternativa 1: e-commerce di particolari prodotti BIO (olio, vino, ecc) e/o tipici
4)alternativa 2 (il sogno) un B&B/Agriturismo….ma manca la materia prima

Fermo restando che sono convinto dell’idea che sul mangiare e bere, se lo si fa bene e con coscienza non c’è mai perdenza, resto un po’ perplesso sulla opzione 2): c’è ancora possibilità di guadagno con le agenzie di viaggio nell’era del fai-da-te con il web?

A tal proposito da qualche mese ho iniziato a “frequentare” varie agenzie di viaggio, ovviamente senza avere la minima intenzione di viaggiare, per provare a fiutare o meno il business e alla luce di ciò potrei affermare di SI secondo alcuni parametri:
-numero sempre crescente di agenzie di viaggio
-ancora un po’ di diffidenza nell’acquisto di pacchetti vacanze sul web
-poca convenienza, rapportata al rischio, tra offerte sul web e in agenzia
-agenzie di viaggio sempre molto frequentate, almeno per chiedere informazioni.

In questo campo si parla molto di crisi, anche se in Italia abbiamo il vizio di piangerci sempre addosso, ma francamente non so se tale crisi sia data dalla concorrenza del web: sapete meglio di me che in Italia la % di persone che adoperano il web è ancora bassa, ovviamente ancor meno chi ha l’ADSL e di conseguenza ancor più piccola è percentuale di coloro che fanno acquisti sul web (fiducia o meno).

Io sono uno che naviga e compra in rete ma non ho mai trovato prezzi vantaggiosi rispetto alle agenzie…e poi l’italiano medio ha ancora bisogno di vedere in faccia la persona che gli vende qualcosa

Vi saluto, ringraziandovi per il tempo che potrete dedicarmi, e resto in attesa di critiche, suggerimenti e, perché no, altre idee da sviluppare sul web in modo che possano diventare (si spera) un’attività definitiva.

Michele

 
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