persempre555

AUBURN


 AuburnI tuo occhi, i tuoi capelli indecisi l’arco impreciso delle sopracciglia il fiore palliduccio della bocca il corpo vago e tuttavia ben sodo ti danno un’aria assai poco feroce a cui è dovuto tutto il mio omaggio.Il mio omaggio, perbacco, tu ce l’hai. Ogni sera, che gioie e che piaceri, mia molto presentabile castana, quando al mio letto vieni, con i tuoi seni eretti, ed anche un pochettino altera, sicura dei miei umili propositi, i seni duri sotto la camicia,orgogliosa della festa promessa ai tuoi sensi per lungo tempo e ovunque, felice di conoscere il mio labbro la miao, il mio tutto, impenitenti dei peccati che solo un pazzo fugge!Sicura tu dei baci deliziosi negli angoli degli occhi, sulle punte dei seni, nel cavo delle braccia sicura tu della genuflessione verso il cespuglio ardente delle donne, ah, follemente, fanaticamente! E altera perché sai che la mia carne Adora la tua carne oltre misura, che tale è questo culto che ogni volta ad ogni morte – quale morte! - nasce di nuovo nel tumulto: che tumulto!Per morire più fortemente ancora.  Sì, mia vaga, puoi essere orgogliosa, perché, sia tu radiosa o preoccupata, hai vinto su di me e mi possiedi, tu mi fai rotolare come l’onda in una delizia ben pagana e più non sei ormai così vaga.                                   Paul Verlaine