Il mondo dei libri

Post N° 11


“Avrei scelto di vivere una vita sulla terra ben sapendo che all’improvviso mi sarebbe stata strappata via, forse proprio nel bel mezzo dell’ebbrezza della felicità? Oppure già in punto di partenza avrei rifiutato tutto questo gioco azzardato del ‘dai e togli’”? Come sempre nei romanzi di Jostein Gaarder, il lettore si trova di fronte a un gioco di scatole cinesi continuando a proporre domande su cui riflettere e risposte che ad alcuni potrebbero sembrare azzardate. La prima storia è quella del quindicenne Georg, che trova una lettera di suo padre Jan Olaf, morto dodici anni prima, scritta prima di morire perché il figlio la leggesse in età adulta e potesse conoscere meglio chi gli aveva dato la vita. Si apre così la seconda storia, che è quella dell’amore di Jan Olaf per “la ragazza delle arance”, incontrata casualmente e diventata oggetto di una ricerca che si snoda come una rivisitazione degli antichi romanzi cavallereschi. Ogni successivo incontro aggiunge una tessera al puzzle, ma soltanto quando sarà completato si vedrà che il gioco dei ruoli era diverso da quanto appariva. Ma il padre non si limita a raccontare a Georg la propria storia d’amore, vuole costruire un dialogo con lui, e fargli condividere la sua passione per il mistero dell’universo: alla fine gli porrà una domanda che può dare un significato non solo alla vita del figlio, ma retrospettivamente anche a quella del padre. Pensa che valga la pena di essere nato, pur sapendo di poter restare al mondo per un periodo che comunque sarà molto limitato? Per facilitargli la risposta, vorrebbe offrirgli la certezza di una sopravvivenza nell’al di là, ma su questo argomento ha soltanto delle ipotesi: “Se c’è il mondo, allora le frontiere dell’improbabile sono già state scavalcate. Sono già così pieno di stupore per il fatto che esista un mondo, che non avrei spazio per altro stupore se dovesse rivelarsi che esiste anche un altro mondo dopo questo.” La risposta di Georg coinvolge anche il lettore che ha partecipato al gioco: “La vita è una lotteria gigante dove si vedono solo i biglietti vincenti. Tu che stai leggendo sei uno di questi biglietti. Lucky you!” Il libro purtroppo l'ho letto anni fà e quest'estate quand'ho deciso di rileggerlo non l'ho più trovato, probabilmente prestato a qualcuno di smemorato quanto me. Rimane comunque il mio libro preferito proprio perchè mi suscita una gran curiosità, sia per la trama del libro che non ti fa capire la storia se non con colpi di scena e sia per le domande che l'autore invita a porci. Prendo l'occasione per consigliarvi "Il Viaggio di Elizabeth" sempre dello stesso autore...poi bisogna vedere se il boss di questo blog accetta.Buona giornata a tutti.Francesca