Il mondo dei libri

Ogni lettore, quando legge, legge sé stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in sé stesso. [Il tempo ritrovato-Proust Marcel ]

 

LETTURA IN CORSO

ATTENZIONE

LETTURA IN CORSO

periodo di vacanza!

 

AREA PERSONALE

 

PROSSIME LETTURE

Prossime letture

vacanza!!

 

LIBRI

 

NUOVE PROPOSTE

La 5°vittima

di Antonio Invernici

Proposta da Green100

"Mal di pietre"

di Milena Agus

Proposta da Rossobarricato

"L'Amico ritrovato"
Fred Uhlmann"
proposta da Gifree70

 

NUOVE PROPOSTE PARTE 2A

"Il condominio"
di James Graham Ballard
Proposta da
MarcoRm0

"Terrore dopo la festa"
di Roberto Calcagnile
Proposta da
Bobthewriter
"Racconti bastardi"
di Antonio Giugliano
Proposta da
Wo_land

 

APOLOGIZE

 

TAG

 
Citazioni nei Blog Amici: 18
 

ENZO BIAGI

Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre, quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

VEDI BENE

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna periodicità. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001.

 

ULTIMI COMMENTI

Car games have been around for a long time and over the...
Inviato da: adrian
il 14/12/2011 alle 16:04
 
Car games have been around for a long time and over the...
Inviato da: adrian
il 14/12/2011 alle 16:04
 
Car games have been around for a long time and over the...
Inviato da: adrian
il 14/12/2011 alle 16:04
 
Car games have been around for a long time and over the...
Inviato da: adrian
il 14/12/2011 alle 16:03
 
Car games have been around for a long time and over the...
Inviato da: adrian
il 14/12/2011 alle 16:03
 
 

ANTI TROLL!!!!

immagine

 

DACIA MARAINI

Se amando troppo
si finisce per non amare affatto

io dico che l’amore è una amara finzione

quegli occhi a vela che vanno e vanno su onde di latte

cosa si nasconde mio dio

dietro quelle palpebre azzurre

un pensiero di fuga

un progetto di sfida

una decisione di possesso?

la nave dalle vele nere

gira ora verso occidente

corre su onde di inchiostro

fra ricci di vento

e gabbiani affamati

so già che su quel ponte

lascerò una scarpa, un dente e buona parte di me

 

LIBRI

 

NAZIM HIKMET

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

PUBBLICITÀ

immagine

 

 

La cattedrale del Mare - Ildefonso falcones

Post n°13 pubblicato il 01 Novembre 2007 da Roxy_rox
 

Oggi si parla di un romanzo scritto da Ildefonso Falcones:

La cattedrale del mare.

Il libro narra di un bambino Arnau, figlio di un servo fuggiasco che trova asilo nella Barcellona del XIV secolo.
Arnau scopre nel quartiere della Ribera le mura di una grande chiesa in costruzione: ‘La cattedrale del popolo’ e l’amore per i bastaix che trasportano le pietre per erigere la chiesa che conterrà la sua “Maria” lo porterà a far parte proprio di quella casta che terminerà questa costruzione sacra.
In un periodo in cui i mercanti sono in ascesa, in cui la città è impegnata in battaglie per il controllo dei mari, dove la gente soffre di fame, ci sono continue ingiustizie dei ricchi, dove arriva persino la peste,  Arnau riesce sempre a mantenere un animo dolce pur avendo un  carattere determinato ed un corpo temprato come ogni bastiax.
Il lettore segue tutta la vita di Arnau e di chi gli sta accanto, dala sua prima infanzia fino al momento dell’inaugurazione proprio della “cattedrale del Mare” a cui Arnau ha partecipato con ogni fibra del suo essere arrivando anche a rischiare la vita per difenderla.

 

Il libro mi è piaciuto. Scorrevole e di facile lettura in ogni sua parte, riesce a mantenere la curiosità del lettore alternando la storia di Barcellona con il racconto della vita di Arnau.
Un volume di più di 600 pagine e per me non nego che per me è stato un po’ faticoso soprattutto per la mancanza di tempo ma è una storia limpida, realistica e non va assolutamente persa. La parte storica  secondo il mio parere è veramente ben descritta.

 Frase preferita: “Bernart contemplò la libertà e… il mare! Non aveva mai né visto né immaginato una tale sconfinata immensità. Sapeva che oltre quel mare esistevano altre terre catalane, lo dicevano i mercanti, eppure… Era la prima volta che si trovava davanti a qualcosa di cui non riusciva a scorgere la fine”

By Rox

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 15 Settembre 2007 da gifree70

" Io credo che egli approfittò , per venirsene via ,di una migrazione di uccelli selvatici ."
Nel pianeta del piccolo principe , c'è da spegnere continuamente i lampioni per non perdersi mai l'alba ... c'è da innaffiare continuamente i fiori , perchè è bello non perdersi mai i colori , c'è da potare continuamente i baobab del potere , per non farsi spaccare una terra , anche piccolissima , dove ogni giorno , molti di noi , con il ricordo della propria infanzia e con i sorriso andiamo seminando una rivoluzione che contagerà il mondo . Il nostro pianeta è molto più grande di quello del piccolo principe , ma le cifre del capitale e la morte della fantasia , hanno "creato" tanta confusione e tanta solitudine , che gli uomini non sanno più cosa fare , non sanno più come è importante allevare una pecora , perchè allevano mostri in fattorie dove la terra è diventata cemento . Nel pianeta dei miei occhi e di quelli che come me credono ancora in 43 tramonti , c'è un pò del pianeta del piccolo principe , il contagio non si fermerà mai , gli scienziati del potere non riusciranno a trovare l'antibiotico per fermarci ... Gisella . " E se vi capita di trovarvi nel deserto , non vi affrettate , fermatevi un momento sotto le stelle ! E se allora un bambino vi viene incontro , se ride , se ha i capelli d'oro , se non risponde quando lo interrogate , voi indovinerete certo chi è . Ebbene siate gentili ! Non lasciatemi così triste : scrivetemi subito che è ritornato ..." Antoine De Saint -Exupèry .

 
 
 

Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 30 Agosto 2007 da wilshireblvd
 
Tag: LIBRI

“Avrei scelto di vivere una vita sulla terra ben sapendo che all’improvviso mi sarebbe stata strappata via, forse proprio nel bel mezzo dell’ebbrezza della felicità? Oppure già in punto di partenza avrei rifiutato tutto questo gioco azzardato del ‘dai e togli’”?

Come sempre nei romanzi di Jostein Gaarder, il lettore si trova di fronte a un gioco di scatole cinesi continuando a proporre domande su cui riflettere e risposte che ad alcuni potrebbero sembrare azzardate. La prima storia è quella del quindicenne Georg, che trova una lettera di suo padre Jan Olaf, morto dodici anni prima, scritta prima di morire perché il figlio la leggesse in età adulta e potesse conoscere meglio chi gli aveva dato la vita. Si apre così la seconda storia, che è quella dell’amore di Jan Olaf per “la ragazza delle arance”, incontrata casualmente e diventata oggetto di una ricerca che si snoda come una rivisitazione degli antichi romanzi cavallereschi. Ogni successivo incontro aggiunge una tessera al puzzle, ma soltanto quando sarà completato si vedrà che il gioco dei ruoli era diverso da quanto appariva. Ma il padre non si limita a raccontare a Georg la propria storia d’amore, vuole costruire un dialogo con lui, e fargli condividere la sua passione per il mistero dell’universo: alla fine gli porrà una domanda che può dare un significato non solo alla vita del figlio, ma retrospettivamente anche a quella del padre. Pensa che valga la pena di essere nato, pur sapendo di poter restare al mondo per un periodo che comunque sarà molto limitato? Per facilitargli la risposta, vorrebbe offrirgli la certezza di una sopravvivenza nell’al di là, ma su questo argomento ha soltanto delle ipotesi: “Se c’è il mondo, allora le frontiere dell’improbabile sono già state scavalcate. Sono già così pieno di stupore per il fatto che esista un mondo, che non avrei spazio per altro stupore se dovesse rivelarsi che esiste anche un altro mondo dopo questo.”
La risposta di Georg coinvolge anche il lettore che ha partecipato al gioco: “La vita è una lotteria gigante dove si vedono solo i biglietti vincenti. Tu che stai leggendo sei uno di questi biglietti. Lucky you!”
 
Il libro purtroppo l'ho letto anni fà e quest'estate quand'ho deciso di rileggerlo non l'ho più trovato, probabilmente prestato a qualcuno di smemorato quanto me.
Rimane comunque il mio libro preferito proprio perchè mi suscita una gran curiosità, sia per la trama del libro che non ti fa capire la storia se non con colpi di scena e sia per le domande che l'autore invita a porci.
Prendo l'occasione per consigliarvi "Il Viaggio di Elizabeth" sempre dello stesso autore...poi bisogna vedere se il boss di questo blog accetta.
Buona giornata a tutti.
Francesca

 
 
 

IL QUADERNO NERO DELL'AMORE

Post n°10 pubblicato il 27 Agosto 2007 da green100

Ok, non è un segreto che questo libro non mi sia piaciuto, ma mi spiace che nessuno mi abbia dato dei buoni motivi per apprezzare almeno qualche passaggio.

Allora l’ho risfogliato, e ho guardato qualcosa sull’ autrice (http://www.marilumanzini.com/), qualcosa sul libro (http://www.24sette.it/manzini/index.html).

Conclusione: non l’ho apprezzato comunque, anche se qualcosa mi ha fatto sorridere quando l’ho riguardato, e forse l’effetto “splatter” era un po’ voluto, chissà.

Davvero, mi aspettavo che qualcuno mi spiegasse un po’ di più. Insomma il libro è stato pubblicato, qualcuno l’ha letto, nessuno l’ha apprezzato?Nessuno mi può spiegare?

 
 
 

VACANZE

Post n°9 pubblicato il 10 Agosto 2007 da Roxy_rox
 

CIAO RAGAZZI AUGURIAMO UNA BUONA VACANZA A TUTTI

 E MI RACCOMANDO LEGGETE SEMPRE!!!
PS. CI VEDIAMO IL 31 AGOSTO

 
 
 

Il quaderno nero dell’amore

Post n°8 pubblicato il 06 Agosto 2007 da scafato68
 
Foto di Roxy_rox

 

Il libro, ambientato in una città immaginaria molto “da bere”, narra la storia di Riccardo, Paola e Maria Vittoria, tre amici di lunga data che hanno deciso di riportare le loro avventure sessual-sentimentali su un diario, sul quale annotano con minuziosità, caratteristiche del partner, livello della prestazione etc. con attribuzione di un punteggio finale.

Nel complesso sono tre personaggi di una superficialità sgadevole, di una povertà interiore impressionante, e caratterizzati da un ego smisurato, anche se, fin dall’inizio si possono cogliere in Maria Vittoria sfumatore diverse.

Riccardo è il tipico figlio di papà, proprietario di un locale notturno alla moda, scopatore seriale, narcicista, con un passato da adolescente sfigato. Sessualmente immaturo, i sui incontri sessuali sono sempre incentrati su di sé, chiama il suo arnese per nome e ci parla, anche quando fa sesso segue il suo ritmo e apre e spacca, e non avverte esigenza alcuna di far godere la partner, ritenendo che per la fortunata di turno un privilegio già solo il fatto di poter fare sesso con lui.

Paola è una poveretta, di famiglia non abbiente, rovinata fin dalla più tenera età, come spesso succede, da una madre senza principi, pronta a darsi a chi può dare qualcosa alla figlia, e che le ha inculcato l’idea, che ha poi fatto presa, che lei sia la più figa e destinata al successo al cinema o in televisione; per questo ogni mezzo è lecito e andare a letto con chi può promettere il successo è naturale come bere in bicchiere d’acqua.

Maria Vittoria è il personaggio più interessante; arredatrice, bisessuale e noiosamente fidanzata; pare l’unica dei tre ad avere una certa consapevolezza che nella vita l’amore esista ed è sopraffatta dall’inquietudine di non essere capace di amare.

 

Non si tratta di un libro erotico: di erotico non c’è assolutamente nulla, niente di suggestivo né lontanamente eccitante; e nemmeno è un libro pornografico: le prestazioni sessuali sono assolutamente prive di fantasia narrativa e sempre molto “basic” e noiose nel loro svolgersi; mi pare che l’autrice abbia da poco scoperto l’esistenza del punto G perché questo ricorre spesso, ovviamente nei “report” delle protagoniste donne, Riccardo non ci pensa nemmeno.

Dopo una letttura più attenta credo (spero) che questa aridità nel narrare i rapporti sessuali non sia un limite dell’autrice, bensì un effetto voluto, per dare maggiore rilievo al vuoto globale della vita condotta dai protagonisti, e in questo forse coglie un po' nel segno.

Qualche rarefatto fremito si avverte nella parte finale, quando i protagonisti vivono esperienze più vere: Riccardo farà veramente l’amore con Maria Vittoria, anche se, dei tre, rimarrà comunque il personaggio più vuoto, tanto da arrivare ad ammazzare la nonna per ereditare e non perdere il suo status che il padre minaccia seriamente a fronte dei risultati fallimentari del locale notturno. Maria Vittoria, dopo la fine del suo fidanzamento noioso si innamorerà insapettatamente di un uomo che inizialmente l’aveva ricattata per portarsela a letto; Paola si ammalerà gravemente e, come sempre succede, la malattia la renderà umana e anche lei si innamorerà e a parte il fatto che diventerà attrice porno, si presume che condurrà una vita normale.

 

Dopo una prima lettura di questo libro ero pronto a gettarlo, ma dopo averlo riletto una seconda, sono entrato meglio nell’idea dell’autrice che vuole rappresentare narcisismo, edonismo senza vero piacere e assenza di qualsiasi scrupolo nei protagonisti. e devo dire che alcune trovate sono abbastanza efficaci, come per esempio l’uso della punteggiatura.

Dal punto di vista narrativo, il finale è abbastanza scontato; il cambiamento, il tornare con i  piedi per terra, sono qualcosa che ci si aspetta già da dopo la prima metà del libro, anche se il racconto, per fortuna, è scevro da ogni morale finale.

Trovo ben riuscita la parte in cui Maria Vittoria descrive i suoi sentimenti per l’amore ritrovato in se stessa, anche se per una storia senza sbocchi. Ma il dubbio che si fosse appena fatta un pistone di coca è forte...

L’impressione è che il libro sia stato scritto in modo frettoloso (da notare anche un errore, dettato dalla fretta quando, parlando dell’impegnativa per gli esami clinici di Paola, poche righe dopo la chiama “aspettativa”) e in modo non maturo e non equilibrato e senza un filo conduttore e con molti scollamenti narrativi.

Come i protagonisti si lasciano vivere, il libro si è lasciato scrivere...

Nel complesso è un libro che non rileggerò. Frase da ricordare: “le ore si inculano le une con le altre”. Esprime molto bene la noia della vita dei tre amici e in qualche modo si adatta bene anche alle pagine di questo libro.

Visto che il libro non è per niente suggestivo dal punto di vista erotico, cerco di rimediare con una foto...

 

 

 
 
 

Giusto per.....

Post n°7 pubblicato il 01 Agosto 2007 da green100

Opera di: Banksy

Ok,  so che bisogna avere pazienza, tra poco scade “il quaderno nero dell’ amore”, che non sembra aver riscosso particolare successo, mentre so per certo che per quanto riguarda “la ragazza delle arance” il 30 Agosto dovremmo essere già qualcuno in più, (Aiutati anche dalle vacanze). Devo dire che è bella la sensazione di prendere in mano un libro e leggere qualche pagina, sapendo che altre persone stanno facendo la stessa cosa. Quindi sono poi pochi euro, ma se non ci sarete il 6,  il 30 vorrei incontrare molta gente!!!

Tornando a Tolleranza zero, risfogliandolo , è vero quanto dice Rox, difficile odiare il personaggio di Roy e comunque welsh delle attenuanti le  mette spiegando l’ambito in cui nasce cresce e vive,  ma non riesco a concepire atti del genere….dopo la lettura di questo libro devo dire che ho rispolverato lo slogan “Tolleranza zero”, e ho inserito  “non ci sono scuse”!

 
 
 

Cosa mi è rimasto di "Tolleranza Zero" di Welsh

Post n°6 pubblicato il 24 Luglio 2007 da green100

                                           Irvin Welsh

Ok, mi è stato chiesto più volte da Rox.rg, Alias Roxy.rox la frase preferita di questo bel libro.

Ebbene ho risfogliato il libro, e le frasi che mi piacciono sono quelle quadrettate che riportano mi riportano al titolo del libro.

Mi spiego:

I racconti di violenza sono così ben descritti che ci portano alla realtà, cioè  che non è soltanto un romanzo, e che queste cose succedono davvero….si, non è un romanzo, queste violenze avvengono.

Questi quartieri ci sono……..Queste persone esistono…….Esiste questa violenza gratuita e con livelli di aberrazione umana fuori dal normale modo di pensare.

Questa è l’abilità che mi toglie dalla mia solita critica pregiudizievole, cioè, la violenza o il sesso scritti tanto per vendere…..qui Welsh, lo scrive in modo talmente reale……che mi riporta al fatto che questa violenza c’è, e mi porta a citare questo famoso slogan, che ha dato il titolo al libro in italiano: TOLLERANZA ZERO e ribadisco, NON CI SONO ATTENUANTI. Esatto l’abilità ed il modo in cui l’ha scritto mi porta ad avere in testa questo alla fine……………….Più dell’aspetto legato alla metafora del MARABU’, o delle attenuanti che potremmo trovare vista la situazione famigliare disastrosa di Roy.

….Che dite sono grave?

 

 
 
 

TOLLERANZA ZERO - Irvine Welsh

Post n°5 pubblicato il 17 Luglio 2007 da Roxy_rox
 

Ciao a tutti!!
stiamo commentando "TOLLERANZA ZERO" di Irvine Welsh il riferimento è 
post n. 2 (cliccate subito!!).

"Il Marabù è un uccello predatore. Il Marabù è anche un uccello spazzino. Queste caratteristiche lo rendono odiato e disprezzato dagli esseri umani. Gli umani apprezzano gli animali in cui vedono le qualità che desidererebbero tanto avere e odiano gli animali dalle caratteristiche che vorrebbero catalogare tra quelle neanche lontanamente umane. Il mondo in cui viviamo non è dominato dagli orsi forti e teneri, dai micetti graziosi e felpati o dai cani amichevoli e fedeli. Sono i Marabù a comandare in questo mondo e sono noti come pessimi e bastardi."                              tratto da Tolleranza zero

by ROX 

 
 
 

L’idea

Post n°4 pubblicato il 17 Luglio 2007 da green100

Ciao ragazzi, volevo soltanto ricordare perché abbiamo creato questo blog, e prima di tutto a noi!!!

L’idea era nata sul mio, poi Rox.rg, ha osservato che l’idea era buona, ma fatto in questo modo poteva divenire dispersivo perché la recensione si perdeva tra gli altri post in un paio di giorni. A questo punto abbiamo coinvolto amo_molte_donne che come ci ha dimostrato nella recensione e nella scelta del libro è in gamba e abbiamo fatto quello che si può vedere!

Ebbene qual’ è il mio problema allora?Io per primo, ho pubblicato commenti di “servizio”, penso invece che dovremmo limitarci a post e commenti sul libro in lettura in questo periodo,proposte al limite decisioni sui libri da leggere, per il resto delle comunicazioni dovremmo rifarci ai nostri blog o messaggerie. Mi spiego meglio in pratica i Post che facciamo fino al 06/08/07 devono essere strettamente legati a “Tolleranza zero”. Questo diviene indispensabile se cresciamo come numero, e  Rox aveva in mente di permettere di scrivere post a tutti coloro che aderiscono all’ iniziativa, ma se non ci atteniamo a questa semplice regola perde a mio avviso senso l’iniziativa,  e nel periodo di commento alla lettura verrebbero pubblicati post di ogni genere.

Ora senza nessun tipo di polemica, vi prego di darmi un’ idea se quanto dico può sembrarvi sensato, noi 3 abbiamo creato un blog, ma dobbiamo aver ben chiaro il perché da subito, e forse non abbiamo stabilito tutto all’ inizio cavalcando l’entusiasmo della cosa. Questa è una comunicazione di servizio e con i suoi commenti chiarificatori io spero sarà l’ultima, ma attendo i vostri commenti, commenti da tutti, perché l’idea di Rox è quella che pian piano tutti possiamo scrivere in questo blog!

Ciao

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Roxy_rox
Data di creazione: 09/07/2007
 

BRODSKY

Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli.

 

CLICK HERE

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
 

PUBBLICIZZA IL NOSTRO BLOG: COPIA QUESTO POST!

Vai al blog dei libri:

(immagine di Luca Guglielmo)


IL  MONDO   DEI  
LIBRI
(clicca)

 

JOSEPH ADDISON

La lettura è per la mente quel che l'esercizio è per il corpo.

 

ULTIME VISITE AL BLOG

gilles81onjimmivillotticiambellinocrisviba94Filo77dglrosariobresciac.byblosnovakkina93nicolaloverresimonemenchettiveronica86dgl1Aco9gianmascalasacconciatureflairgretayash
 

LIBRI COMMENTATI

"Gomorra"
di Roberto Saviano

"La cattedrale del mare"
di Ildefonso Falcones

 “Il piccolo principe”

di Antoine de Saint Exupérie

“La ragazza delle arance”

di Jostein Gaarder

 

Tolleranza zero

di Irvine Welsh 

"Il quaderno nero dell'amore"
di Marilù S: Mancini
Dolores Claiborne
Stephen King
Non ti muovere
di Margaret Mazzantini
 

FACEBOOK

 
 

LIBRI

 

A PROPOSITO DI FRANCIA..

Tu regarderas, la nuit, les étoiles. C'est trop petit chez moi pour que je te montre où se trouve la mienne. C'est mieux comme ça. Mon étoile, ce sera pour toi une des étoiles. Alors, toutes les étoiles, tu aimeras les regarder... Elles seront toutes tes amies.

 

CICERONE

 

Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima

 

LIBRI

 

E COSÌ VORRESTI FARE LO SCRITTORE


Se non ti esplode dentro
a dispetto di tutto,
non farlo.
a meno che non ti venga dritto dal
cuore e dalla mente e dalla bocca
e dalle viscere,
non farlo.
se devi startene seduto per ore
a fissare lo schermo del computer
o curvo sulla
macchina da scrivere
alla ricerca delle parole,
non farlo.
se lo fai solo per soldi o per
fama,
non farlo.
se lo fai perché vuoi
delle donne nel letto,
non farlo.
se devi startene lì a
scrivere e riscrivere,
non farlo.
se è già una fatica il solo pensiero di farlo,
non farlo.
se stai cercando di scrivere come qualcun altro,
lascia perdere.
se devi aspettare che ti esca come un
ruggito,
allora aspetta pazientemente.
se non ti esce mai come un ruggito,
fai qualcos'altro.
se prima devi leggerlo a tua moglie
o alla tua ragazza o al tuo ragazzo
o ai tuoi genitori o comunque a qualcuno,
non sei pronto.
non essere come tanti scrittori,
non essere come tutte quelle migliaia di
persone che si definiscono scrittori,
non essere monotono o noioso e pretenzioso, non farti consumare dall'auto-compiacimento.
le biblioteche del mondo hanno
sbadigliato
fino ad addormentarsi
per tipi come te.
non aggiungerti a loro.
non farlo.
a meno che non ti esca
dall'anima come un razzo,
a meno che lo star fermo
non ti porti alla follia o
al suicidio o all'omicidio,
non farlo.
a meno che il sole dentro di te stia
bruciandoti le viscere,
non farlo.
quando sarà veramente il momento,
e se sei predestinato,
si farà da
sé e continuerà
finché tu morirai o morirà in
te.
non c'è altro modo.
e non c'è mai stato.

Charles Bukowski

 

UNA STORIA DI AMORE E DI TENEBRA – AMOS OZ

Capivo il suo dolore: papà aveva un rapporto quasi carnale con i libri. Amava toccarli, frugarli, accarezzarli, annusarli. Era infoiato per i libri, incapace di trattenersi, allungava subito le mani, fossero anche stati libri altrui. In effetti, i libri di allora erano molto più sexy di quelli di adesso: c’era di che annusare, accarezzare, tastare. C’erano libri con le scritte dorate sulla copertina che ancora profumavano, un po’ ruvide al tatto, così che dalle mani passava tutto un brivido sulla pelle, come quando si tocca qualcosa di intimo e inaccessibile, qualcosa che un po’ freme e trema, sotto le tue dita. C’erano poi libri con la copertina in cartone rivestita di stoffa, appiccicata con una colla dall’odore incredibilmente sensuale. Ogni libro aveva il suo odore segreto ed eccitante. A volte la copertina di stoffa si staccava un poco dal cartone, si scompigliava come una gonna sfacciata e che fatica non gettare l’occhio verso l’interstizio buio fra il corpo e il tessuto, non attingervi sentori da vertigine.

gentilmente offerto da Vaniapocket

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963