Gruppo Scout Pesaro2

Napul'è mille culure...


(Flavia B.)Appena tornata da una settimana a Napoli. Non una settimana qualunque. Non una settimana da turista. Ma alla scoperta e verso la  consapevolezza di come vanno le cose nella città più caotica, più sporca, più multietnica e col tasso più alto di criminalità d’Italia.Siamo partiti in 19, dopo un anno di discorsi sulle mafie e sulla non legalità. Napoli, Miano, Scampia, ci sembravano le mete ideali. Non a tutti certo, ma chi più convinto e chi un pò meno, sabato 11 alle 6.30 eravamo in stazione pronti per la partenza.Padre Felice ci ha ospitato a S.Lorenzo maggiore, in pieno centro. Subito l’impatto coi vicoli, le chiese ogni due metri, gli odori (per lo più puzze), i colori bianco e azzurro, le botteghe dei presepi e i negozietti di pasta dalle mille forme o di limoncello. A seguire il servizio a Miano, nel convento di Fra Mimmo, un uomo coraggioso. E Antonella, Maria, Lello, Pasquale, Veronica, Sabrina, tutti in coppa a spalla. Le specialità, la pizza fritta, la mozzarella di bufala, le cresce, gli gnocchetti pomodoro e basilico, e i caffè. L’ospitalità napoletana. Le testimonianze. Attilio. Ogni sera l’autobus, che passava quando voleva. Senza un orario. Senza una regola. Ma alla fine della giornata un senso di soddisfazione, di aver fatto qualcosa di buono con e per i bambini.E Scampia. Camminare per questo quartiere con un senso surreale. Gli spazi troppo grandi. Autostrade e palazzoni. E tanta sporcizia. Cammini e intorno a te solo rifiuti, cartacce, plastica, fazzoletti, confezioni di siringhe. Occhio a dove metti i piedi. Alcune hanno ancora l’ago. E poi la chiesa, col tetto spiovente e la recinzione tutt’attorno per impedire ai ragazzi di salirci con la moto da cross. Qua i bambini sono diversi. Non parlano in italiano. Sanno un napoletano stretto e denso di parolacce. I loro gesti sono impazienti, violenti bruschi prepotenti e arroganti. Le Vele. Le scale di raccordo, un progetto di unità e comunione sfociato nella creazione di mostri di cemento dove calcinacci e cemento danno il benvenuto a questi bambini-selvaggi, e ai loro genitori, casalinghe, manovalanza della Camorra, e spacciatori. E ogni sera i fuochi d’artificio. Rosso, bianco e verde. La roba è arrivata. C’è speranza? Difficile dirlo. O crederlo. Nelle rotatorie chi è già dentro deve dare la precedenza a chi arriva. Nei pochi negozi esistenti, di fianco alla cassa, dove si trovano le cingomme e le caramelle, c’è un barattolo di lacci emostatici. Le ragazze hanno il primo figlio a 16 anni. Ma è pur sempre Italia. Non siamo in Africa.  Dopo aver conosciuto coi miei occhi i ragazzi del Napoli 14, il gruppo di Scampia, dei bravi ragazzi, e vedendo l’affluenza di clan di scout da parte di tutta Italia, mi convinco che un barlume di speranza c’è ancora. Voglio crederci. Anche per tutto quello che fanno persone come Padre Fabrizio, Padre Felice  e Fra Mimmo. Lottano giorno per giorno contro l’ignoranza, contro il degrado, cercando innanzitutto di educare i bambini.Questa route sarà per sempre nel mio cuore, così come il mare dal parco virgiliano.Grazie ai miei compagni di viaggio per avere reso questo campo di servizio indimenticabile, il mio clan Hellzapoppin’ , il simpaticissimo clan del Dueville 1 e quello del Napoli14.Napul'è mille culureNapul'è mille paureNapul'è a voce d'e criatureCh' sale chianu chianuE tu 'o sai ch'a nun si sule….Napul'è 'nu sole amar'Napul'è addore 'e mareNapul'è 'na carta sporca'E nisciune se n'emportaEd ognuno aspetta a 'ciortaNapul'è 'na cammenataD'int' 'e viche 'n miezz' a l'ateNapul'è tutta 'nu suonnE 'o sape 'n tutto 'o munn'Ma nun sann'a verità......