ASD Città di Pescara

NON VA. IL CUORE NON BASTA. VINCE IL MARIGLIANO.


Ma non è la fine del mondo. Non abbiamo ancora raggiunto quella maturità che deve supportare le ottime potenzialità che ancora non vengono espresse compiutamente. 7 a 4 il finale, forse divario troppo ampio, tenuto conto che ancora a 5 minuti dalla fine eravamo attaccati al risultato. Anzi il primo tempo, pur terminato in svantaggio per 3 a 2, era stato veramente ben condotto. Primi minuti con feroce determinazione a contenere gli attacchi del Marigliano e ripartire velocemente. Stratosferica Cecilia, non solo impedisce le funamboliche giocate della sempreverde Lina De Vita, ma si invola sulla sinistra e con un bellissimo diagonale ci regala il primo vantaggio. Le ragazze di casa tengono palla, tentano spesso l'uno contro uno, ma non riescono passare se non con una mischia che vede (forse) un fallo su Francesca Gioia che sembrava aver ormai fatta sua la palla. Il pareggio non ci scoraggia, riusciamo sempre ad essere pericolose, forse troppo egoiste in un paio d'occasioni, quando avremmo potuto sfruttare meglio la superiorità numerica. Punizione a nostro favore dai 12 metri; missile terra aria sotto l'incrocio di Antonella Carta ed è ancora vantaggio. Manca poco alla fine del tempo, controlliamo bene la partita e speriamo di chiuderlo in vantaggio. Punizione Marigliano un paio di metri dietro la linea del centrocampo, tutto dovrebbe essere tranne che pericoloso, pallonetto che nelle intenzioni dovrebbe servire una compagna, invece nessuno tocca, Gioia non vede partire la palla ed è ancora pareggio. Maledizione!. L'arbitro chiama il recupero e noi cerchiamo di riportarci in attacco, perdiamo palla e concediamo la ripartenza, sbagliamo la "scalata", ma la conclusione è un leggero tocco della De Vita che sembra poter essere controllato da Francesca che purtroppo riesce solo a toccare ma non ad evitare il primo vantaggio locale. Finisce il tempo e ci rode tantissimo essere sotto. Abbiamo giocato abbastanza bene e non siamo stati sicuramente inferiori al Marigliano. E purtroppo questo svantaggio immeritato lo paghiamo tantissimo a livello psicologico. Comincia la ripresa e siamo un'altra squadra, più timorosa e sicuramente meno attenta tatticamente. Lo avevamo ripetuto e ripetuto, dare campo alle talentuose campane, ricche di esperienza e bravura tecnica, poteva essere un suicidio. E così è stato, anche se abbiamo costruito tanto. Purtroppo dopo circa 10 minuti arriva il 4° gol locale. Rimaniamo attaccati con un bel colpo di testa di Antonella poi subiamo il 5 a 3 su una ripartenza nata da un nettissimo fallo su Fania ( però gli arbitri hanno adoperato lo stesso metro, graziandoci in un paio di occasioni per un sesto fallo che ci sarebbe stato). Cecilia ha i crampi (non ha rifiatato un attimo e Giorgia non è venuta per problemi familiari), Cristina da ultima fa del suo meglio, ma Fiengo e De Vita ora hanno una marcia in più e c'è l'allungo decisivo. Il tempo per rimontare sta scadendo, Federica riesce ad accorciare sfruttando una rocambolesca situazione con il pallone toccato addirittura dall'arbitro sull'out, ma gli ultimi secondi, giocati completamente sbilanciati, producono solo la settima marcatura a sfavore.Che dire? Situazione disperata.In un triangolare la gara di esordio, quasi sempre, ne decide le sorti. Consideriamo poi che domenica dobbiamo ricevere la Lazio che è sicuramente una delle squadre più forti d' Italia ed il quadro è completo. Ma finchè c'è speranza... ce la dobbiamo giocare alla morte... ormai non abbiamo più nulla da perdere.Ma il sorriso lo porta la Ponzio. Dopo la bellissima prestazione di Roma (squadra e tifo) ora aspettiamo la gara di sabato contro la Luparense. Emozioni assicurate.