Scintille

Astrazione sentimentale.


Passeggio, passeggio tra queste mura. In questa città che è un inferno d’asfalto, acciaio, sirene, grida e clacson. Ma oggi non guardo vetrine, non faccio lo slalom tra i passanti. Oggi spingo lo sguardo più in su. E mi viene da pensare all’amore, quasi rischiando di diventare un ubriaco sentimentale.Eppure credo di conoscere l’incitante ragione di quest’ebbrezza: sarà che sto indossando le vesti di Cupido, con arco e frecce, tentando di avvicinare l’eccentrica stravaganza di Giustina ad un singolare scrittore, conosciuto su un treno di ritorno, in un giorno di serendipità; sarà, anche, perché Lisa non smette di cercare nell’orizzonte il colore degli occhi di quell’uomo. Un uomo di cui non conosce esattamente nulla, ma da cui si lascia rapire nell’istante in cui lo sguardo di lui incrocia i suoi occhi. E lo scambio di sguardi, così come il loro appuntamento, avviene solo una volta a settimana, mentre, separati da poche file di banchi, si abbandonano alla preghiera. E chissà, forse a una silenziosa promessa di felicità, giurando che si rincontreranno la settimana successiva e che, magari, non saranno solo i loro occhi a parlare. Sembra quasi l’inizio di un libro, non è vero?Infine c’è Carlo, che ha praticamente perso la testa per l’amore della sua vita -parole sue. Ma quando gli ho chiesto dove trovava quella certezza, quella calda coperta da cui si lascia avvolgere, proteggendosi dal freddo vento dell’inverno, ho lasciato che mi convincesse alla prima affermazione: perché c’è. Ho sorriso, pensando che non ci sia nulla di più esatto e vero.Dolcemente, recupero conoscenza con la realtà, la città, il marciapiede e le vetrine. Riprendo a passeggiare e lascio che anche il cuore, d’inverno, si riscaldi.(By Viparious)