Scintille
Scrivo che il vero rimane. Il resto è fatto per andare via. e va via.
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Non so se l’inverno ci stia per salutare realmente, quello che so è che mi sono svegliato a Napoli, che oggi è il primo giorno di Marzo e che tutto quello che mi sembra già eccessivo, in realtà è soltanto il risveglio del mondo.
So anche che tra cinque giorni Shana lascerà per sempre questa metropoli per ritornare nella sua adorata patria e che io farò lo stesso tra poche settimane per tornare nel mio altrove. E se salutare Shana sarà tristissimo, lo sarà altrettanto congedarmi da questa città che, negli ultimi cinque anni di questo misterioso e tremendo processo chiamato vita, mi ha accompagnato come un testimone oculare anche attraverso le mie debolezze, bugie ed illusioni. So che le prossime gocce vive saranno certamente più radiose e meno nostalgiche di queste ultime, che una fine vuol dire sempre un nuovo inizio e che le stagioni si susseguono sempre.
Non so se l’inverno abbia davvero fretta, ma so per certo che tra poco è primavera. Tra poco voglio dimenticare la tristezza di un cielo grigio e buio che nasconde l’orizzonte (non lo perdo mai di vista quel confine tra la terra e il cielo, mai). E voglio dimenticare quel nome che è inciso sulla mia pelle. Ritrovare i cieli azzurri, la luce, la promessa di un perfetto arcobaleno e la voce di una brezza primaverile che mi dice: esci, respira, vivi…
(By Viparious)
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PROLOGO
Non sono mai stato bravo nelle presentazioni.
Ma ho riflettuto sul fatto che un blog, da qualche parte deve pur cominciare. Il mio comincia così: con un orizzonte ed un nome. Mi chiamo Stefano e quello che vedete è il mio mare.
Se sapete che adoro giocare con le parole, vi dico anche che amo sfiorare l’odore della carta (sembra impossibile riuscire a toccare un odore o un suono, ma nel mio mondo posso farlo). Adoro provocare emozioni, scuotere gli animi di chi si accomoda nella mia realtà irreale. E adoro anche guardare e ascoltare, con metà dell’anima in mare e l’altra metà sulla terra.
E con le due metà guardo il Mondo mentre ascolto lo scorrere dei mesi, delle stagioni. E del tempo che ci sfiora. Per questo scrivo, per fermare le immagini che velocemente fuggono via dai nostri ricordi, mentre silenziose scavano una traccia sulla nostra pelle, una cicatrice.
Non vi dirò altro e, soprattutto, non vi dirò dove sono in questo momento,perchè il mio altrove è un luogo troppo speciale. Ma se cercherete di trovarmi potreste scoprirmi, un giorno,di nuovo lì: su quello scoglio, a chiedermi ancora dove comincia il cielo e dove finisce il mare. Buona lettura.
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