Scintille
Scrivo che il vero rimane. Il resto è fatto per andare via. e va via.
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Con l’inizio di Marzo vi avevo assicurato che non ci sarebbero state più gocce buie. Ma gli episodi accaduti in questi ultimi giorni, con il ritrovamento del corpo di Yara, mi hanno fatto capire che non potevo rimanere in silenzio. Così, ispirato dal post della mia amica Paola, dedico questa goccia a tutti quei piccoli angeli volati in cielo:
No, non vi voglio parlare di quanto sia gradevole leggere un libro dai risvolti sentimentali. Non voglio raccontarvi la trama di una favola a lieto fine, tanto meno annoiarvi attraverso la commovente descrizione di un ricordo. Voglio parlarvi, invece, di una ragazza che all’età di 18 anni venne stuprata e violentata in un parco, di notte, quando il cielo si scurisce. Sto parlando di Alice Sebold, una delle scrittrici americane più apprezzate dal pubblico grazie al successo di “Amabili resti”. Nel suo romanzo narra la storia di Susie, ovvero una quattordicenne adescata, stuprata, fatta a pezzi e nascosta in cantina. Perché questa scelta? Perché l’orrore della terra è reale e accade tutti i giorni. E’ qualcosa di incontenibile, che non si può sopportare, ma con cui purtroppo ci tocca fare i conti tutti i giorni. Perché il Cielo di Susie e di tutti quei bambini come lei non ha niente a che fare con la salvezza così come, nella sua clemenza, non ha niente a che fare con la nuda e cruda realtà. Vorrei che ci fosse solo amore e rispetto per quella splendida fragilità, per la purezza di quegli occhi tanto giovani che sorridono alla vita, ma le vicende di questi ultimi mesi mi hanno fatto capire che siamo solo prigionieri di un mondo imperfetto, dove spesso qualcuno ci ruba i sogni. E a noi che li facciamo non resta che piangere.
Adesso mi trovo nel posto che chiamo "questo grande grande Cielo" perché comprende tutti i miei desideri più semplici ma anche i più umili e grandiosi. Ci sono dolci, cuscini e colori a bizzeffe, ma sotto questo patchwork più vistoso ci sono anche luoghi come una stanza tranquilla dove si può stare e tenere per mano qualcuno senza bisogno di parlare. Senza raccontare una storia. Senza pretendere niente. Dove si può vivere tutto a fior di pelle, finché ci pare. Questo grande grande Cielo è fatto di chiodi e soffice peluria di foglie nuove, di corse pazze sulle montagne russe e biglie che sfuggono e cadono, e poi restano lì sospese, e poi ti portano in posti che nei tuoi sogni da piccolo Cielo non ti saresti mai immaginata.
(Alice Sebold)
Forse è questo che, allora, sognano i bambini. Sognano di un lunapark con soffici nuvole di cotone bianco e zucchero filato. Ma anche di silenzi, dove i sorrisi fanno rumore. Sognano del calore di una casa in cui il risveglio sia dolce: con biscotti caldi allo zenzero e alla cannella, le dita sul bordo di una tazza di cioccolata ormai tiepida, una candela dall’aroma speziato che brucia al centro della tavola e una palla di neve che si scioglie tra le mani. Forse, sognano il profumo dell’aria primaverile che viene loro incontro, non appena escono all’aperto, e che li avvolge, facendoli sentire ancora una volta più vivi che mai.
(By Viparious)
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PROLOGO
Non sono mai stato bravo nelle presentazioni.
Ma ho riflettuto sul fatto che un blog, da qualche parte deve pur cominciare. Il mio comincia così: con un orizzonte ed un nome. Mi chiamo Stefano e quello che vedete è il mio mare.
Se sapete che adoro giocare con le parole, vi dico anche che amo sfiorare l’odore della carta (sembra impossibile riuscire a toccare un odore o un suono, ma nel mio mondo posso farlo). Adoro provocare emozioni, scuotere gli animi di chi si accomoda nella mia realtà irreale. E adoro anche guardare e ascoltare, con metà dell’anima in mare e l’altra metà sulla terra.
E con le due metà guardo il Mondo mentre ascolto lo scorrere dei mesi, delle stagioni. E del tempo che ci sfiora. Per questo scrivo, per fermare le immagini che velocemente fuggono via dai nostri ricordi, mentre silenziose scavano una traccia sulla nostra pelle, una cicatrice.
Non vi dirò altro e, soprattutto, non vi dirò dove sono in questo momento,perchè il mio altrove è un luogo troppo speciale. Ma se cercherete di trovarmi potreste scoprirmi, un giorno,di nuovo lì: su quello scoglio, a chiedermi ancora dove comincia il cielo e dove finisce il mare. Buona lettura.
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