Venite pure avanti

Paris......


Ci sono sere come questa in cui parlare sembra troppo rumoroso ma nello stesso tempo tacere equivale a convivere con quel rumore assordante del silenzio.Ti alzi, accendi lo stereo, cerchi una canzone che riesca a parlare al posto tuo.I palmi delle mani bollenti mentre i dorsi gelati.Il corpo disteso sul divano sembra più che altro una bara sigillata che cerca di contenere quest'anima che sta stretta, che non vuole stare lì.Altrove. Ovunque. Ma non lì.Pensi.... diamine... che errore in queste sere pensare.....ti fermi. Musica. Alta.Una sfida...  alziamo il volume. Note che si sorpassano, quelle del  cervello e quelle che escono dallo stereo, una gara di formula uno di volumi. Tutto è terribilmente fermo intorno a me. Tutto è un vortice dentro.Componi un numero di telefono e mentre lo fai ci ripensi e riagganci il ricevitore... "sentirmi dare della pazza non è quello di cui ho bisogno stasera".Lo so che cos'ho. So pensarlo, ma non so dirlo e neppure scriverlo. Soprattutto temo di essere scoperta, così mi rintano in casa, dove c'è solo una persona dalla quale devo nascondermi, me stessa.Le parole muoiono in gola.Stanotte sono morta nel sogno.Tutto muore intorno a me.devo avere un dono naturale.... ridurre in poltiglia ogni cosa mi si avvicini troppo.Muoiono le cose belle per mia volontà.Assorbo energia dall'esterno, e della stessa mi drogo fino a morirne.Non so più dare niente. Sono terra arida. La mia pelle muta giorno dopo giorno e quell'anima che avevo e che amavo tanto, ora è il mio nemico numero uno. Obiettivo prossimo: distruzione totale e ricostruzione immediata secondo gli schemi tanto amati da tutti.Dopotutto la solitudine è una malattia, se non si riesce a curare inutile prolungare le sofferenze.Un bicchiere di vino per favore! Stasera brindiamo.