PETRONIUS ARBITER

"per mero errore materiale”, ovvero: una riflessione a mente quasi fredda.


Questa è la formula con cui gli uffici scolastici provinciali e regionale spiegano gli errori presenti nelle comunicazioni già pubblicate e poi rettificate (oddio, sto parlando in burocratese purissimo, scusatemi, non lo faccio più!). Insomma, un impiegato scrive che c’è un posto pagato fino al 31 agosto, invece si scopre che è pagato solo fino al 30 giugno e che si è trattato di un “mero errore materiale”, tante scuse arrivederci e grazie. Ma io non posso dire al mio padron di casa che non pagherò l’affitto in luglio e agosto “per mero errore materiale”, quello i suoi soldi li vuole lo stesso e sono cavoli miei come lo pago.Ciò che mi è successo lunedì - scoprire all’ultimo momento che il posto di ruolo per cui ero stata convocata non esisteva e che quindi il mio contratto a tempo indeterminato sfumava nel nulla - è stato determinato da un “mero errore materiale”, che da un lato mi ha evitato di trasferirmi dall’altra parte della Lombardia, ma dall’altro mi ha provocato il ritardo di un anno nell’assunzione, nel calcolo della pensione, nel godimento di alcuni diritti non da poco  che ora non ho o che ho in misura ridotta.A questo “mero errore materiale” io non imputo solo la delusione, ma anche l’altalena emotiva: prima della scoperta, avevo già cominciato a pensare cosa fare per organizzare il trasloco, la famiglia, il cane, dove andare a cercare un alloggio provvisorio, quanto avrei pagato d’affitto, quanto tempo sarebbe stato necessario per lo spostamento ecc.; stavo già facendo i conti con il dispiacere di lasciare casa mia per la prima volta nella mia vita e con la necessità di farlo, con la curiosità di scoprire un ambiente nuovo e con il dispiacere di lasciare i miei amici, le mie scuole, i miei studenti. Dopo la scoperta mi sono sentita sollevata, sì, ma non al punto da accantonare completamente tutti questi pensieri e queste emozioni. La funzionaria incaricata delle nomine mi ha mostrato la comunicazione dell’ufficio responsabile dell’errore, si è scusata, mi ha manifestato simpatia e comprensione, ma … non mi basta! Un impiegato ha fatto un errore e un funzionario sopra di lui l’ha avallato: possibile che se la cavino con tante scuse? Spesso questi uffici invocano i tempi ristretti in cui si trovano a lavorare, ma l’attenzione non conosce tempi ristretti: o c’è o non c’è. Parliamo un po’ di meritocrazia, già che ci siamo: come hanno fatto questo errore avrebbero potuto anche non dichiarare una cattedra esistente, cioè fare un danno ben più grande. Che conseguenze avranno (avrebbero) l’impiegato e il funzionario responsabili di questo errore? Nessuna, temo. E questa è la cosa peggiore.