Messaggi del 06/03/2006

Creazione di  un nuovo personaggio :La Vanda proprietaria del  Kuranda

Post n°10 pubblicato il 06 Marzo 2006 da d_dap

La Vanda, procace e bella signora di mezza età, si accinge a scaricare il suo fuori strada, di provviste appena acquistate all'ingrosso.
Aprire un locale é sempre stato un suo sogno! Voleva realizzare un misto fra bar,ristorante,sala da thè, caffetteria e ci è riuscita alla grande, ma mai avrebbe pensato di resistere così tanto tempo in quel paese dove nessuno sa farsi i fatti suoi e gli stessi nessuno son pronti a sparare a zero dando senza alcuna richiesta: consigli giudizi critiche e quant'altro. Sta di fatto che la bella Vanda dopo 5 anni può ritenersi davvero soddisfatta, il suo localino va bene e anche se non è frequentato da un gran numero di persone a lei poco importa... i suoi, come dice spesso , son clienti di spessore... soprattutto pagano e non fanno domande! Vanda non è originaria di questo paese quindi i pettegoli non hanno nessuna possibilità di attingere notizie sul suo passato.. oddio a voler guardare nemmeno del presente, visto che la donna è molto discreta e parca di particolari della sua vita! Di lei si sa che è una gran lavoratrice, affidabile,seria anche se non va mai in chiesa e che si avvale dell'aiuto di una persona, ma questa persona pare che nessuno l'abbia mai vista!

 
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Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 06 Marzo 2006 da zeppola89

uscendo dalla doccia andrea bagnò un pò il pavimento..si era dimenticato l'asciugamano sulla sedia..che sbadato..in mezz'ora era pronto, aveva indossato un semplice paio d jeans scuri, scrpe da tennis, un maglioncino..la doccia gli aveva fatto bene..quel sogno lo avevo scosso...lo avevo riportato ad assaporare quelle lunghe notti insieme a lei...ad assaporare il suo corpo, che sapeva d buono, l'aveva amato subito quel piccolo miracolo della natura..un corpo ben proporzionato, seni piccoli caldi, e poi le sue mani..le sue mani loavevano fatto impazzire..morbide, curate, che lo accarezzavano in modo così ivitante e sensuale che per lui era impossibile rimanere padrone delle sue azioni..

prese le distanze da quei ricordi prima che divenissero più nitidi,  più chiari ancora nella sua mente...uscì dalla stanza, scese le scale..sua madre usciva dalla cucina, felice..il suo umore andava alle stelle quando doveva servire dei clienti...nn aveva mai capito il perchè..lei gli sorrideva, dolcemente...sua madre..che gran donna..nn si sarebbe aspettato una forza tale in una donnina così piccola, dolce..nn avrebbe mai detto che sarebbe stata capace d un sacrificio tale..entrò nella sala da pranzo, al tavolo qualcuno era già seduto..era una donna..quella che aveva sentito parlare nel pomeriggio, appena arrivata, cn sua madre..era bella...davvero..un pò stanca forse questo si, si vedeva dagli occhi, che per un attimo incrociarono i suoi..ma poi dopo un timido "buonasera", abbassò gli occhi e sua madre inconsapevolmente lo salvò..passandogli davanti con una teglia fumante, rompendo quel momento d imbarazzo...si mise a sedere e la cena cominciò.. 

 
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Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 06 Marzo 2006 da alessio_17a

la pioggia cadeva inesorabile come se non volesse cessare. Jamie guardava incredulo ed incuriosito quella signora che aveva un non so che di mistico e misterioso.Pensò se fosse giusto o meno dirigersi verso di lei e accettare l'invito che gli stava facendo di entrare in casa. Nessuno poteva fermerlo, correva verso quella porta e si fermò ansimando.

"benvenuto, terzo guardiano, ti stavamo aspettando". Sbigottito e attonito, entrò. La sala della casa era abbastanza grande arredato come se appartenesse ad un uomo del medioevo perchè aveva calderoni che bollivano,cofanetti ripieni di erbe. Sapeva che tutto ciò che vedeva era strano ma allo stesso tempo riteneva di conoscere quel posto e quella signora, è per questo che era entrato senza nessun problema anche se obiettivamente non aveva mai visto quella anziana signora.Entrambi camminarono per il corridoio diretti i una camera. Un tavolo riempiva tutta la stanza e quattro persone incappucciate erano riunite e discutevano guardando in una palla di vetro......"dovremmo fare il possibile per proteggerla"disse uno.                            "ne abbiamo perse troppe per trattare la situazione con leggerezza". disse un altro.                                                "signori sono lieta di presentarvi l'anello mancante del nostro gruppo:il signor Jamie".disse la signora. Il ragazzo non capiva più nulla e si domandava quale gruppo fosse il loro, o come faceva a sapere dove fosse la stanza nella quale erano diretti. Domande alle quali il quel momento non riusciva a dare una risposta.

 
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Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 06 Marzo 2006 da BeaVr0

Non riusciva a smettere di correre. Lei era lì, ad un passo da lui ma non riusciva a raggiungerla, quasi appartenessero a mondi ormai diversi, a strade lontane e ad un futuro ormai diviso. La sua corsa inarrestabile aveva ferito i suoi piedi e l'indifferenza di lei aveva ferito i suoi occhi e la sua anima. Poi, si ritrovò a salire una lunga scalinata e lì l'aveva raggiunta. Indossava il vestito del loro primo incontro e sembrava che fosse ancora inzuppato di quella pioggia frizzante e rigenerativa. Ma le sue mani, che Andrea aveva tanto amato, stringevano quelle di un altro e il senso di appartenenza che lui sentiva verso di lei, l'amarezza e la sconfitta coloravano di inquietudine anche il cielo.

Andrea si svegliò di colpo, sollevando la testa verso l'orologio. Quasi le otto. Era quasi ora di cena e non aveva ancora fatto il bagno. Si alzò, si spoglio completamente e si infilo nel dolce e sicuro tepore della doccia. Voleva togliersi di dosso quell'odore di fuliggine che sentiva in ogni momento, ricordo di quelle notti invernali cariche di passione e illuninate da quel timido camino che al mattino odorava la stanza di cenere. 
Andrea sollevò la testa verso l'alto e cerco di aprile gli occhi sotto il getto di acqua calda, quasi per accantonare quei pensieri che lasciavano un vuoto colmo di particolari dentro di lui. Come avrebbe ricominciato ora? Con quale forza avrebbe rimosso il dolore che sentiva? Era fuori discussione l'idea di potersi innamorare di nuovo e lì, tra le pareti umide del bagno, si ripromise di non lasciarsi mai più andare. 
Le goccioline di umidità scendevano lentamente sulla superficie dello specchio e impedivano la visione riflessa del suo viso bagnato.. così Andrea si asciugo e si infilò un paio di jeans chiari e un maglioncino azzuro. Era un bellissimo ragazzo, i capelli castanni e gli occhi  nocciola lo rendevano quasi misterioso e il contorno del suo sguardo sarebbe stato terribilmente sexy per ogni donna. Le sue labbra erano sottili e rosa e nascondevano un sorriso quasi spiazzante dalla brillantezza e le fossette gli regalavano quell'aspetto di bambino che non aveva ancora perso. 
Era pronto. Spruzzo  un po' di profumo qui e là e usci dalla stanza. Nel corridoio c'era il profumo di sua madre e abbozzando un leggero sorriso, penso a quanto fosse riconoscente a Margherita, una mamma che conservava il segreto della sua nascita nel cuore e che si contraddistingueva per la sua originalità. Si metteva sempre troppo profumo quando arrivavano clienti nuovi. Ma sul piano professionale era impeccabile: ottime camere, ottime cene e ottimi pranzi e ottima accoglienza e permanenza. Scendendo le scale, per raggiungere la sala da pranzo, Andrea pensò che avrebbe voluto accanto un giorno solo una donna come sua madre...

 
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