la favola mia

rami che portano frutti secchi


sarà questo caldo torrido alienante ed inumano...sarà questa estate, che si dipana così come si è preannunciata...sarà la più intensa delle mie crisi di superpigrizia...sarà il tempo, che scorre inesorabile ed inesorabilmente fa scricchiolare i cardini di porte aperte con entusiasmo, vissute fino all'estremo e che poi, ad un certo punto, senti vacillare, rose dai nemmeno tanti tarli dell'abitudine e della noia...sarà che, come qualcuno ha detto tempo fa, le cose belle prima o poi finiscono e ti ritrovi con un pugno di sabbia che scivola tra le dita...sarà che sei tu che ti ritrovi ad aprire la mano, stretta attorno a qualcosa che ha sempre meno intensità, per far scivolare via quello che ormai sembra avere sempre meno importanza...sarà che se vivi tutto all'estremo, senza riserve o remore, senza risparmio, anche il tutto prima o poi si esaurisce e senti il bisogno di altro...sarà che in un certo momento scatta qualcosa per cui il limite alla tua libertà travalica il limite alla libertà altrui e prevale...sarà, come sempre, che ti ritorna in mente quella canzone e la senti sulla pelle e fin dentro nelle ossa e più in fondo, nel fondo del cuore...guai a chi ti guarda negli occhi e non sa chi seiguai a chi ti dorme vicino e non sa che vuoiguai a chi si impossessa dei sogni tuoiguai a chi non ti lascia impazzire maiguai a chi ti strappa il sorriso con la bugiaguai a chi ti vende al mercato della folliaguai a chi riesce ad ucciderti con un noguai a chi ha deciso da sempre che non si puòecco, è proprio allora che tutto il consueto ti diventa stretto, asfissiante e insopportabile e poi lentamente si disgrega in tante briciole sempre più pulviscolo, che solo infastidisce...rami che portano frutti secchi...frutti che non hanno più sapore di nulla, che non ha più senso cogliere ne aspettare che maturino o rinascano vivi dallo stesso ramo...la recidività che annienta, che deruba di sprecate energie e di inutili attese disattese...la cosa più sconcertante è scoprire, ogni volta, che è sempre un po' meno doloroso lasciare che accada... quasi una rassegnazione all'immutabile...rami che portano solo frutti secchi... rami da recidere...o lasciare che, come vuole la vita, si stacchino dal tronco e restino lì, mentre la vita scorre alla ricerca e nell'attesa dell'altrove...