Osservazioni

Osservazioni empiriche del'universo femminile


Un mio personalissimo contrappasso al pensiero sessuofobico di Freud & C. è: L'UNICO PARTO CHE LA NATURA CONCEDE ALL'UOMO E' IL PENSIERO, PERCIO' NE E' PER INVIDIA TANTO ATTACCATO, PERCIO' S'E' DATO TANTO DA FARE PER IMPEDIRE A CHI PARTORISCE OGGETTIVAMENTE, NON POTER PARTORIRE SOGGETTIVAMENTE. Osservazione maschile dei moti femminili. Il genere femminile, chiuso all'interno dello steccato socioculturale, ne sta uscendo con un moti sincopati ! Data l'enormità dello steccato, è già arduo arrivare ai suoi confini per chi ne è al centro. Non viene "maschilmente" notato un fluire costante a mo di gregge verso i pascoli già predisposti da maschietti zelanti, ( e quì i maschietti restano interdetti ) Per chi si trova ai suoi confini, la voglia di libertà è talmente forte che produce una ressa che abbatte continuamente porzioni di steccato lasciando sul terreno, femmine di ogni età. Vi sono pause di doloroso terrore e moti repentini, ma sempre ai confini dello steccato, e questa vitalità spesso non è neppure percepita da chi è più all'interno. I maschietti interdetti, si limitano ad assistere senza saper come porre rimedio ai danni prodotti da loro stessi, vi sono femmine che già fuggite ne fanno ritorno per poi rifuggire verso un altra direzione, per non parlare di quelle che notando i rientri nello steccato, si avviano verso il centro allontanandosi dai confini, mentre quelle che sono uscite, prendono le direzioni più svariate, compresa quella dei pascoli già predisposti, arcuendo così la preesistente differenza ostile all'interno del genere stesso. Questa fuga "disordinata" che porta in differenti direzioni, associata all'ostilità incomunicante tra genere, porta al fiorire di una moltitudine di pensieri differenti ed incomunicanti, è un'opportunità immensa che si spalanca per tutti, viene offerta come solo la donna sa fare, senza secondi fini se non quello del rinnovato piacere del suo accoglimento anche nel parto soggettivo. Le parole della poetessa Audre Lorde "Stare insieme alle donne non è abbastanza, siamo diverse" sono chiarificatrici sulla percezione all'interno del genere. Doveroso approfondimento sull'ostilità del genere ...... l'essere che per troppo tempo ha dovuto affidare la sua soppravivenza materiale al suo accoglimento da parte di un "maschio", conseguentemente percepisce come potenziali pericoli alla sua stessa sopravvivenza le appartenenti al genere che abbiano una certa famigliarità con il suo mezzo di sopravvivenza. (va da se che l'innamoramento essendo irrazionale non può rientrare in quanto esposto ) Deduzioni e quesiti maschili sugli accadimenti femminili L'essere è il prodotto di esperienze a lui antecedenti, dalle quali partire per provare a sapere ove si stia recando. Cosa succede se l'essere rifiuta le esperienze storicamente precedenti perchè coercitive, e decide di provare a scegliersi il suo percorso ? Può avvalersi di accadimenti similari già avvenuti, ma ben presto noterà che non hanno dato i benefici agognati se non ai teorizzatori e poi gestori inflessibili di simili percorsi. Può decidere di sperimentare percorsi suggeriti dall'istinto, ma ben preso s'avvede che l'istinto non è dotato della razionalità necessaria ad assicurare un percorso sufficentemente agevole. Può decidere di aggregarsi ad altri-e per trovare nel gruppo le risorse necessarie e comuni, ma può anche non tollerare le imposizioni sociali del gruppo, tante sono state le imposizioni delle esperienze che l'hanno preceduto-a. La domanda consequienziale è: quante e quali modifiche biologiche produce il pensiero ? Quale vita libera è possibile? per il genere femminile dopo che per un numero (indefinibile dalla vergogna) di secoli è stato-a "allevato-a" in cattività, all'interno di un pensiero comune solo al genere maschile. Quale apporto può offrire il genere maschile ? Essendo il pensiero comune, la leva principe dello sviluppo, è concepibile una varietà di pensieri ? Storicamente, il pensiero che ha avuto "successo" è sempre stato quello che veniva accolto e divulgato dal potere vigente, assodato ciò: quale varietà di pensiero concede il potere ECONOMICO vigente oggi ? L'unico pensiero comune concepibile potrebbe essere il rispetto delle singolarità, in un contesto economico, la concezione di DIRITTI per alcuni nell'uguaglianza non è possibile, ma diviene possibile nell'EQUIPOLLENZA, ossia quello specifico diritto che va a beneficiare solo ed esclusivamente quella specifica esigenza, è equipollente ad altri diritti, a prescindere dalle risorse necessarie.Si può ben comprendere che è necessario riporre momentaneamente tutto il pensato fin'oggi per consentire il divenire di nuovi singoli germogli di pensiero che andrebbero ad acrescere o financo a sostituire il già costruito. Non resta che individuare quali elementi impediscano ciò per poterli tenere momentaneamente in "sospensione" come insegna un noto rasoio, sollineo momentaneamente, non esistendo pensiero eliminabile , ma solo superabile dal momento, e non è detto che torni utile in futuro se il superamento è solo momentaneo. V'è la necessità, URGE, E' IMPELLENTE, E' INDEROGABILE l'apporto del e dei pensieri di genere femminile per poter riformulare in toto il pensiero, rammentandosi che il pensiero rispettoso delle singolarità è pur sempre GENERALISTA, con i pericoli che il generalista comporta per chi si lascia cogliere pigramente dal già costruito e ci si adagia, ben sapendo che in democrazia prevalentemente economica, l'intendimento dei più diviene coercitivo per gli altri, l'antidoto a ciò "potrebbe" solo essere dato da una società CONSAPEVOLE. Si potrebbe financo prefigurare una riedizione attualizzata del "caos" rinascimentale, con una miriade di micro-società con le sue specifiche, ma tutte rispettose del singolo per poter superare il regime simbolico della verità uguale per tutti.