Osservazioni

Post N° 53


E’ una chitarra suonata con archetto di violino. E’ il suono che prediligo. L’attesa silenziosa, la sorpresa alla vista. Lo smarrimento. Una melodia gentile ed elegante plana su di un linguaggio universale, creato dalle corde umane della consapevolezza. Sono suoni acuti, che crescono. Fanno male, stordiscono il benpensare, lo intrappolano in spirali cristalline e taglienti, mentre gli occhi si chiudono e viaggiano staccandosi dal corpo, lungo le rotaie del sentire più profondo. La tensione cresce sempre più mentre prorompe la batteria. Apparente sicurezza, trasforma in rullio le attese stonate, facendole vibrare fino al centro del corpo, lì, in quel punto che collega i sogni col puro accadere. E’ la felicità. L’aver raggiunto quella soglia di potenza che permette il superamento della resistenza. E i suoni acuti ed inusuali non infastidiscono più. Basta avere il coraggio di continuare ad ascoltare.