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Non v'è pensiero tanto eccelso che: non supponga più verità di quante ne stabilisca

 

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Osservazioni empiriche del'universo femminile

Post n°2 pubblicato il 06 Marzo 2005 da phiIalethes

Un mio personalissimo contrappasso al pensiero sessuofobico di Freud & C. è: L'UNICO PARTO CHE LA NATURA CONCEDE ALL'UOMO E' IL PENSIERO, PERCIO' NE E' PER INVIDIA TANTO ATTACCATO, PERCIO' S'E' DATO TANTO DA FARE PER IMPEDIRE A CHI PARTORISCE OGGETTIVAMENTE, NON POTER PARTORIRE SOGGETTIVAMENTE.


Osservazione maschile dei moti femminili.

Il genere femminile, chiuso all'interno dello steccato socioculturale, ne sta uscendo con un moti sincopati !


Data l'enormità dello steccato, è già arduo arrivare ai suoi confini per chi ne è al centro.


Non viene "maschilmente" notato un fluire costante a mo di gregge verso i pascoli già predisposti da maschietti zelanti, ( e quì i maschietti restano interdetti )

Per chi si trova ai suoi confini, la voglia di libertà è talmente forte che produce una ressa che abbatte continuamente porzioni di steccato lasciando sul terreno, femmine di ogni età.

Vi sono pause di doloroso terrore e moti repentini, ma sempre ai confini dello steccato, e questa vitalità spesso non è neppure percepita da chi è più all'interno.

I maschietti interdetti, si limitano ad assistere senza saper come porre rimedio ai danni prodotti da loro stessi, vi sono femmine che già fuggite ne fanno ritorno per poi rifuggire verso un altra direzione, per non parlare di quelle che notando i rientri nello steccato, si avviano verso il centro allontanandosi dai confini, mentre quelle che sono uscite, prendono le direzioni più svariate, compresa quella dei pascoli già predisposti, arcuendo così la preesistente differenza ostile all'interno del genere stesso.

Questa fuga "disordinata" che porta in differenti direzioni, associata all'ostilità incomunicante tra genere, porta al fiorire di una moltitudine di pensieri differenti ed incomunicanti, è un'opportunità immensa che si spalanca per tutti, viene offerta come solo la donna sa fare, senza secondi fini se non quello del rinnovato piacere del suo accoglimento anche nel parto soggettivo.

Le parole della poetessa Audre Lorde "Stare insieme alle donne non è abbastanza, siamo diverse" sono chiarificatrici sulla percezione all'interno del genere.

Doveroso approfondimento sull'ostilità del genere ...... l'essere che per troppo tempo ha dovuto affidare la sua soppravivenza materiale al suo accoglimento da parte di un "maschio", conseguentemente percepisce come potenziali pericoli alla sua stessa sopravvivenza le appartenenti al genere che abbiano una certa famigliarità con il suo mezzo di sopravvivenza.

(va da se che l'innamoramento essendo irrazionale non può rientrare in quanto esposto )




Deduzioni e quesiti maschili sugli accadimenti femminili



L'essere è il prodotto di esperienze a lui antecedenti, dalle quali partire per provare a sapere ove si stia recando.

Cosa succede se l'essere rifiuta le esperienze storicamente precedenti perchè coercitive, e decide di provare a scegliersi il suo percorso ?

Può avvalersi di accadimenti similari già avvenuti, ma ben presto noterà che non hanno dato i benefici agognati se non ai teorizzatori e poi gestori inflessibili di simili percorsi.

Può decidere di sperimentare percorsi suggeriti dall'istinto, ma ben preso s'avvede che l'istinto non è dotato della razionalità necessaria ad assicurare un percorso sufficentemente agevole.
Può decidere di aggregarsi ad altri-e per trovare nel gruppo le risorse necessarie e comuni, ma può anche non tollerare le imposizioni sociali del gruppo, tante sono state le imposizioni delle esperienze che l'hanno preceduto-a.

La domanda consequienziale è: quante e quali modifiche biologiche produce il pensiero ?

Quale vita libera è possibile?
per il genere femminile dopo che per un numero (indefinibile dalla vergogna) di secoli è stato-a "allevato-a" in cattività, all'interno di un pensiero comune solo al genere maschile.

Quale apporto può offrire il genere maschile ?



Essendo il pensiero comune, la leva principe dello sviluppo, è concepibile una varietà di pensieri ?


Storicamente, il pensiero che ha avuto "successo" è sempre stato quello che veniva accolto e divulgato dal potere vigente, assodato ciò: quale varietà di pensiero concede il potere ECONOMICO vigente oggi ?


L'unico pensiero comune concepibile potrebbe essere il rispetto delle singolarità, in un contesto economico, la concezione di DIRITTI per alcuni nell'uguaglianza non è possibile, ma diviene possibile nell'EQUIPOLLENZA, ossia quello specifico diritto che va a beneficiare solo ed esclusivamente quella specifica esigenza, è equipollente ad altri diritti, a prescindere dalle risorse necessarie.

Si può ben comprendere che è necessario riporre momentaneamente tutto il pensato fin'oggi per consentire il divenire di nuovi singoli germogli di pensiero che andrebbero ad acrescere o financo a sostituire il già costruito.

Non resta che individuare quali elementi impediscano ciò per poterli tenere momentaneamente in "sospensione" come insegna un noto rasoio, sollineo momentaneamente, non esistendo pensiero eliminabile , ma solo superabile dal momento, e non è detto che torni utile in futuro se il superamento è solo momentaneo.

V'è la necessità, URGE, E' IMPELLENTE, E' INDEROGABILE l'apporto del e dei pensieri di genere femminile per poter riformulare in toto il pensiero, rammentandosi che il pensiero rispettoso delle singolarità è pur sempre GENERALISTA, con i pericoli che il generalista comporta per chi si lascia cogliere pigramente dal già costruito e ci si adagia, ben sapendo che in democrazia prevalentemente economica, l'intendimento dei più diviene coercitivo per gli altri, l'antidoto a ciò "potrebbe" solo essere dato da una società CONSAPEVOLE.

Si potrebbe financo prefigurare una riedizione attualizzata del "caos" rinascimentale, con una miriade di micro-società con le sue specifiche, ma tutte rispettose del singolo per poter superare il regime simbolico della verità uguale per tutti.

Commenti al Post:
perlanaturale
perlanaturale il 07/03/05 alle 08:21 via WEB
Ciao, l'argomento toccato nel tuo post n.2, è interessante (ma dove è finito il post n.1?). Io però sono una tonta e ti assicuro che mi è stato difficile seguire il discorso fino alla fine....non è che per caso puoi semplificare? Non so se ti interessa che le persone lascino commenti, ma cmq, ti dò un benvenuto pieno di solidarietà....la lunghezza del post è tale, che forse dovrò lasciare a te il titolo di scrittrice di papiri, volto al maschile si intende.... Un caloroso saluto e....buon viaggio... Perla
 
 
phiIalethes
phiIalethes il 07/03/05 alle 14:18 via WEB
La "brevità del tuo commento è un inno alla sintesi, sei riuscita a racchiudere vari quesiti, provo a cimentarmi sinteticamente, anche se non è semplice per un portatore sano (ma non troppo) di logorrèa semàntica L'interesse di un argomentazione è data dalla condivisione e dalla "pretesa" di trovare una soluzione. Il post n°1 era sempre questo, solo che dopo aver eseguito le istruzioni, non mi piaceva, allora devo aver cancellato tutto, "imperizia da matricola", mi piace poco ancora adesso. Non sei tu ad essere "tonta", è l'esplicato che per limiti graziosamente imposti per ottimizzare lo strumento blog, mi ha costretto ad una "sintesi" che risulta penalizzante per la fruibilità, originariamente, si tratta di una summa di mie personalissime congetture, il problema è dato dal fatto che ogni paragrafo è la risultanza della compressione di capitoli ed anche testi interi. Certo che mi interessano i commenti, specie come il tuo che evidenzia la scarsa fruibilità, quindi i commenti saranno lo strumento esplicatore dei quesiti postati, se poi assieme i commenti di approfondimento,giungono suggerimenti, anche sul come fare per aggiungerti nei "preferiti", mi agevola il "noviziato". Ricambio affettuosamente i saluti, per il "viaggio", è un bel pò che navigo, questa per me è una stazione, spero ricca di "informazioni" sul tema.
 
Fugiens
Fugiens il 07/03/05 alle 10:23 via WEB
Che dire.. parlo per me.. personalmente ritengo che spesso noi donne siamo talmente semplici da sembrare incomprensibili. Forse l'uomo lo dimentica e si perde in arzigogoli..
 
 
phiIalethes
phiIalethes il 07/03/05 alle 14:19 via WEB
Ecco l'esempio della semplicità naturale, il tuo commento. Ho sempre invidiato chi con sa cogliere con naturalezza, io al pari di altri maschietti, ho la necessità di sopperire alla scarsa naturalezza con l'analisi, e troppo spesso la costruzione metafisica si sradica dalla natura, quindi la natura rimane un mistero poco compreso, ci si ritrova in contemplazione estasiata, ciò che per te è semplice, per me è immenso e scarsamente compreso, solo spiegato, ma non sufficentemente, non si nasce così, se non nella predisposizione naturale, la fregatura è data da ciò che s'innesta nell'essere con la costruzione sociale, sono almeno un paio di millenni, che hai maschietti viene fornito il nutrimento della mente, nutrimento dotato di "peccato originale" che è quello di indurre a credere erroneamente che il pensiero domina e guida la materia, mentre secondo me dovrebbe essere al servizio della materia per semplificarci la vita, ma l'innestato è duro da sradicare per chi non ha dimestichezza nel donare la vita, può anche essere un suicidio. Ecco disvelato, poco naturalmente , ma con mente maschile, logicamente, perchè i maschietti "arzigogolano" e le femmine no o quasi, ma per quanto tempo ancora ? Ora anche alle femminucce viene propinato lo stesso alimento mentale, perdipiù dotato di ingredienti prettamente maschili, costruiti da maschietti per altri maschietti, la quasi totalità dello scibile, poggia sul "peccato originale", e da ciò che posso notare, le femminucce stanno metabolizzando come e più dei maschietti, e la cosa mi preoccupa molto. Ti saluto con somma invidia .................
 
   
merlinodibretagna
merlinodibretagna il 07/03/05 alle 15:08 via WEB
Perdonami... non te la prendere. Ho provato sommo fastidio nel leggerti. Una scrittura involuta, fin troppo forbita,di uno che vuol far sapere al mondo di essere complicato. Benedetta semplicità. Parla come mangi, che così, a me almeno, mente piccola e limitata, dai solo fastidio. :) Perdona la franchezza, ma io sono così. Diretto, sintetico. Ah, comunque benvenuto nel mondo dei blog. Benvenuto nel club de
 
     
phiIalethes
phiIalethes il 07/03/05 alle 17:25 via WEB
NON a tutti è consentito esprimesi "liberamente" ..... vi sono anche persone che ne sono inibite, ma non preoccuparti, solitamente si parla come si mangia, per lo scritto è un pò più complicato, non avendo la percezione diretta su cosa abbia colto l'interlocutore, si "prova" ad evitare fraintendimenti, anche se sovente si diviene prolissi. Per quanto riguarda il fastidio, se viene manifestato a persone caratterialmente cagionevoli, si ottiene l'allineamento al "rimbrotto", sono certo che non è questo il tuo intendimento, come sono certo che prima di manifestare la tua contrarietà, avrai cura di documentarti sulla cagionevolezza del ricevente. Per quanto riguarda la semplicità richiesta con franchezza, te ne sono grato, sono quì anche per "provarci". Ringraziandoti per il franco benvenuto, ti comunico che il fastidio provato nel leggermi, è dovuto alla scarsa fruibilità del mio postato, come già detto quì sopra a Perla.
 
     
merlinodibretagna
merlinodibretagna il 08/03/05 alle 00:01 via WEB
E insiste.... :) vabbè... ok...
 
     
john.keating
john.keating il 09/03/05 alle 11:09 via WEB
Ehm, bello, ma: "qui" non "quì" e "po'" non "pò". Non cadermi su queste cose! ;))))) (ok ok, commento stronzissimo... rido. E ridi anche tu!)
 
     
phiIalethes
phiIalethes il 09/03/05 alle 13:59 via WEB
Certo che rido: ed è dato dal fatto che tra "similari", i commenti concessi non vanno oltre la forma, quando si supera la forma solitamente si passa direttamente all'acido, con un esposizione acidamente opposta del concetto, non mancando di sottolineare le incongruenze dell'impacatura, i due fattori sono superabili solo da una condivisione speculare, ma tra contemporanei è rarissimo che accada, deduzione conseguente, ..... condividi l'esposto ..... per quanto riguarda gli errori da rosso, non saranno gli ultimi, ci sono affezionato, sono la fedele tascrizione di appunti datati, non me ne privo neppure in appunti recenti. Avrai sicuramente dedotto che: sono piuttosto assiduo da te.
 
miss.spotty
miss.spotty il 19/03/05 alle 12:25 via WEB
Ciao! Ho letto attentamente il tuo messaggio.Sono in linea di massima d'accordo con te. Mi appresto dunque a lasciare il mio inifinitesimale contributo, visto che l'hai richiesto e a farti qualche domanda.Non sono nè domande polemiche, nè ironiche, nè attacchi verso di te. (lo specifico perchè fare domande oggi è pericoloso) Non credi che gli steccati socio-culturali potrebbero essere infranti già con la considerazione che non siamo un gregge rinchiuso in un recinto? Secondo me, ogni potere nasce e si vuole diffondere e vuole arrivare ad essere dominante, perchè ha un'idea di come vorrebbe che le cose fossero nella società (un dover essere Kelseniano), forse il potere economico non ha un ideale di come il mondo dovrebbe girare, per cui non ha un conseguente pensiero di come dovrebbero essere le cose. L'economia propone soluzioni, i politici un ideale e un dover essere. Forse oggi manca proprio questo, nonostante molti economisti si sostituiscano ai politici. Non credi che potrebbe essere così? Scusa davvero se ti ho disturbata e se mi sono dilungata.
 
 
phiIalethes
phiIalethes il 22/03/05 alle 22:22 via WEB
ciao miss.spotty ........... solo ora ho notato il tuo commento e me ne scuso; il mio "noviziato" dello strumento blog, non vuol essere una scusante, ma solo un dato ............. Come sicuramente avrai notato, il mio è un racconto immaginifico del reale, e il mio intendere reale non riguarda solo il mio giardino, ma ho presuntuosamente azzardato uno sguardo ampio, giusto per non soggiacere all'utile ma solo al giusto, e lasciando spaziare lo sguardo tra i vari burka sociali che persistono ancora, (leggi.... il centro del "recinto" socioculturale) ciò che ho visto è nell'esposizione, ti sono grato dell'appunto che mi concede miglior fruibilità ................................. per quanto riguarda il potere e le sue "tendenze"; ne sono più che consapevole che il potere esiste solo in funzione della sua perpetuazione a prescindere dal bene dei "dominati" ............ come sono altrettanto consapevole dell'asetticità dello strumento economico...... strumento che ha consentito il quasi raddoppio della popolazione in meno di un secolo, nessuno strumento ha mai concesso ciò ......... che poi i politici TUTTI INDISTINTAMENTE siano tesi alla loro perpetuazione accogliendo le pulsioni più nefande che sono state innestate nell'essere pur di perpetuarsi è un dato di fatto che rallenta la partecipazione ampia e completa all'altra metà del cielo .......
 
   
phiIalethes
phiIalethes il 23/03/05 alle 00:29 via WEB
Aggiunta doverosa a : miss.spotty ....... dato dall'incompletezza della mia risposta precedente, e dal ritardo MIO nel fornirla ............................... è verissimo che molto spesso chi intraprende l'avventura politica ha un ideale, magari anche giusto più che utile, saranno i meccanismi d'ascesa, saranno una serie di concause........ quando vi giunge, voltandosi indietro e annotando le bastonate prese (elettoralmente) e valutando quali parole l'abbiano elevato al potere ........ dimentica immediatamente il giusto per legiferare sull'utile ............. altro fattore che m'angustia è la perpetuazione nel tempo di norme non più adeguate, un’etica che implicitamente, invita e minaccia non ha forza, perché incapace di farsi carico del "nuovo"; prescindere dal nuovo è staccarsi dalle certezze date dal già costruito. Il problema dell’etica è proprio tutto qui: nell’inadeguatezza del codificato rispetto all'evoluzione. E’ un’illusione della viltà dei politici, l’idea di poter coercere l'evoluzione nei limiti di normative che non la prevedevano. Il nuovo è più forte e, nello scontro, la norma uscirà perdente, ma il prezzo pagato da chi la subisce è sempre immenso................................ Sul fattore della collaborazione di economisti, mi trovi daccordo, purchè abbiano il loro contrappeso, ( è di oggi il rimbrotto della banca europea al parlamento europeo ) ragionamento da economista che trasforma in "cosa" la vita, le banche quando non le tornano i conti...... aumentano i prezzi delle operazioni ....... la politica, quella Alta, ha il dovere di prevenire, ha il dovere di cambiare le norme, ha il dovere del GIUSTO da non immolare sull'Are dell'utile, sia che venga rivolto alla maggioranza (50%+1dei votanti) sia che venga volto alla loro perpetuazione ........... ma forse sono io che mi sbaglio, che ho un ideale della politica Doveroso verso il Giusto che riguarda tutta la popolazione, e non solo chi l'ha eletto ................
 
miss.spotty
miss.spotty il 23/03/05 alle 09:18 via WEB
Ciao! Anche io penso che la politica dovrebbe operare per il giusto dei 100 e non dei 50+1. E' vero che una certa etica non riesce mai a stare al passo con il nuovo, perchè passa troppo tempo a codificarsi...ma è vero che c'è un'altra etica, a cui il politico dovrebbe sempre riferirsi per i suoi 100 elettori...per gli steccati culturali, ti dirò che io ci sguazzo benissimo anche dentro: per la vanità di dire quanti progerssi ho fatto, per non perdere alcuna prospettiva sulle cose, per l'amore per il sovvertimento di luoghi comuni...eppoi per biechi fini personali: molti uomini adorano aver l'impressione di aprire il recinto e poterti salvare...
 
 
phiIalethes
phiIalethes il 23/03/05 alle 10:00 via WEB
Ciao ......miss................ hai appena esposto femminililmente una delle motivazioni abbastanza diffuse nell'occidente "evoluto"; quella del rientro momentaneo e metafisico nello steccato, il non dimenticare determinate prospettive, le uscite variando breccia, servono a coglier possibilità differenti, a trovare la più consona, e non ultimo, il piacere di sperimentare, magnifico strumento della conoscenza di se .......................... il fascino ancora intatto della cultura del romanticismo che ha liricamente decantato i ruoli della fanciulla e del principe azzurro è ancora intatto, altrettanto vero che le fanciulle sovente, giocano mentre i cavalieri troppo sovente, si immedesimano oltremisura, è duro stracciarsi di dosso vesti simili .................. il mio esposto qui ne è un lampante esempio
 
   
miss.spotty
miss.spotty il 23/03/05 alle 10:55 via WEB
Eh...che ci si può fare....dopotutto Cenerentola veste meglio della strega!! :-) Ma si sa che il vero Amministratore Delegato del principato divenne Cenerentola...
 
     
phiIalethes
phiIalethes il 23/03/05 alle 17:56 via WEB
ciao ..... miss ......... L'intuizione di Walt Disney, ammantata dall'implicito, non può essere colta dai più che sono addestrati solamente all'esplicito, e solo a determinati espliciti che rientrano nella "casta" d'appartenenza ............... sarebbe opportuno fornire a chiunque strumenti d'analisi e decisione almeno sufficenti affinchè i "ruoli" vengano assunti consapevolmente e per scelta ....... tutto qui il problema
 
     
miss.spotty
miss.spotty il 23/03/05 alle 18:28 via WEB
A chiunque...su questo concordo...evidente limite della società di massa...
 
semplicementecomplic
semplicementecomplic il 10/07/05 alle 11:34 via WEB
"Non v'è pensieto tanto eccelso che: non supponga più verità di quante ne stabilisca."...Quando la mia bimba aveva 4 anni...una mattina...l'accompagnavo con la macchina...all'asilo...era un pò inquieta...e a un certo punto mi disse ..."mamma...tu lo sai cos'è il 'dolore del pianto?'..."io rimasi toccata da quella definizione partorita da una bimba tanto piccola...e come una "piccola" le domandai..."intendi quando...piangi?"..."no"...mi rispose..."prima".Intendeva "il magone"...il dolore cupo...che precede il pianto. C'è stato un lungo periodo...della mia vita...in cui cercavo forsennatamente di capire...i perché e i per come...di ogni cosa...credevo fosse possibile entrare tra le pieghe dell'anima...con la sociologia...la psicologia...ma oggi ...so che non è così...siamo imperscrutabili...nella nostra semplicità...nelle nostre complessità...Certo talvolta...la nostra vulnerabilità ci sottopone agli effetti di ciò che altri hanno costruito o sfasciato nel tempo...ma spesso...è momentaneo...una piccola riflessione..con la relatività...attribuita al tempo.. Mi chiedo perché riproponi tuoi vecchi post...non che mi dispiaccia...ma va psicanalizzata questa cosa???un bacio...veramente.
 
sognolamorevero
sognolamorevero il 10/07/05 alle 22:48 via WEB
Mah....secondo il mio modestissimo e stupidissimo parere, chi riesce a partorire oggettivamente, lo fa meglio anche soggettivamente....non fosse altro che per via della conoscenza acquisita nel primo parto;-)))) Notte!!
 
marea_01
marea_01 il 11/07/05 alle 02:03 via WEB
da quando hai lasciato un tuo commento nel mio blog ho preso l'abitudine di venire a leggere i tuoi post e li trovo alquanto interessanti..stasera ti ho linkato nel mio, usando come pseudonimo "la triade" visto che il tuo "io" si è triplicato..a meno che non me ne sfuggano altri.. posso vero?
 
ilumorvagothar
ilumorvagothar il 25/08/05 alle 03:42 via WEB
Ciao. qualche tempo fa, un pò concitato dagli avvenimenti, scrissi quasi di getto quanto segue, prego le appartenenti al genere femminile di perdonare un certo impeto d'esposizione; la mia intenzione, sebbene per talune possa essere difficile da credere, non è offendere. Il rapporto che tutte le donne che ho conosciuto nella mia vita, alcune più ed alcune meno, hanno con la loro femminilità, e quindi con il loro lato intuitivo, è paragonabile a quello di quella donna che le ha educate tutte: Santa Madre Chiesa. Nel suo maschilismo antifemminile, essa finisce per odiare se stessa e di conseguenza l'uomo che la ama. Questa mentalità erige continuamente croci sulle quali immolare coloro che dice di amare, ed il tutto serve solo a salvare se stessa dalla consapevolezza che è lei la responsabile della propria miseria. Il palco gli consente di continuare a piangere ed attirare altre vittime spinte dalla pena, le quali verranno sacrificate per perpetuare il suo status - quo. La conclusione è che oggi, la vera femminilità vive dentro l'uomo che si ribella alla stoltezza della Femmina Romana e della sua progenie. La Femmina odia se stessa per il suo maschilismo, se la prende con l'Uomo per il maschilismo che lei stessa alimenta. La Femmina dovrebbe imparare dall'Uomo ad apprezzare se stessa, ma poichè è maschilista non vi riesce. Poichè non apprezza se stessa non si assume la responsabilità di ciò e se la prende con l ‘Uomo...l'Uomo...l'Uomo... La Femmina continua a girare attorno all'Uomo e di certo si stabilizza attorno al Maschio. Secoli di oppressione possono rendere comprensibile questo atteggiamento, ma non giustificabile. Io sono solo me stesso, non i loro secoli di oppressione. La Femmina percepisce che c'è una "se stessa" redenta, una Donna, dentro l' Uomo, ma non vuole contemplare quell'essenza per imparare a plasmarla da sè, vuole possedere quella propria dell'Uomo; ma quando vi riesce, è riuscita pure ad espropriare dissipare e storpiare la Donna che era salva nell'Uomo ed assoggettarla ancora una volta alla stolta educazione della Femmina Romana (se stessa). Allora, nuovamente, se la prende con l'Uomo per la propria insoddisfazione. Ma vaffanculo!!! Che ci vada lei, la Femmina, sulla croce per i suoi peccati se il sangue la diletta tanto. Se possiede l'invidia del pene, io non possiedo quella della vagina, e non voglio più sentir sgorgare dalle mie membra il surrogato delle sue mestruazioni. La manipolazione è Femmina, ed io non ho problemi con le Donne, ne amo una dentro di me e la proteggo. Sono le Femmine che hanno problemi con se stesse e con l'immagine della bellezza femminile che scorgono quando in me si specchiano: è in quel frangente che si rendono conto di essere sfiorite, di non essere Donne, e da quel momento bramano la mia Signora interiore (mi bramano) e se non riescono ad averla (avermi) e/o crocifiggerla (crocifiggermi), la evitano (mi evitano); poi si cercano un uomo femminista che odia se stesso; la manipolazione cerca il manipolato; salva il proprio status – quo, ed è la catastrofe dei posteri, perché questi ultimi saranno educati alla pena proprio dalle Femmine Romane e per le Femmine Romane. Scusandomi ancora per gli emotivi sprint io pongo dei quesiti. Siamo certi che la nostra società sia gestita dagli uomini? Un nido d'api, che sono prevalentemente maschi, è una società patriarcale o matriarcale? Dopo il femminismo esagerato che ha caratteizzato la protesta femminile contro lo "strapotere maschile", non è il momento di chiedersi quali atteggiamenti la donna non ha ancora adottato per VENIRE A CAPO della propria condizione? è possibile che ci sia sempre qualcosa o qualcuno al quale delegare la responsabilità di sè? Se si, l'Uomo può continuare ad accettare di convivere con una "Donna" del genere e conseguentemente anche con l'esaurimento nervoso? Io desidero ardentemente una Donna con la quale poter discutere e sperimentare su questi temi, senza dover per forza assistere a scenate in pubblico, grida, pianti in continuazione, financo svenimenti. Sono svilito da tutti quegli atteggiamenti della donna che sono indotti da quell'esigenza d'esser protetta e nutrita in quei EVENTUALI 9 mesi.
 
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