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L'OTTICA del sé

Post n°5 pubblicato il 15 Marzo 2005 da phiIalethes

Autoaffermazione di se

introspezione per cogliere il proprio sé, e poi chiedere conferma all'altro, pronti a rifiutarla se non gradita, per passare al sucessivo, "gradito", così fino a divenire un villaggio di graditi vicendevolmente.
o introspezione limitata quanto basta per pensare d'affermarsi sull'altro



Autoaffermazione nel VOLER saper essere

introspezione "aperta" per cogliere sufficentemente del proprio sé da poterlo comunicare e contemporaneamente cogliere l'altro, cosa ha colto di te, come ti percepisce, aprirsi da questo spiraglio per mostrarsi totalmente, cercando di cogliere cosa percepisce l'altro per crescere.

Commenti al Post:
Fugiens
Fugiens il 16/03/05 alle 21:49 via WEB
E se si ha più di una faccia..?
 
 
phiIalethes
phiIalethes il 16/03/05 alle 22:56 via WEB
dici che sia così ??? Un essere che vuole avere una "faccia" sola; dovrebbe conoscersi a sufficenza per mostrare la sua, e quì mi trovi daccordo, ma solo se sorvolo sul fatto del conoscersi a sufficenza, cosa ardua per tutti, tranne per chi VUOLE essere così a prescindere, perche chi VUOLE difficilmente sa abbastanza di se............ altro caso di chi conoscendosi a sufficenza per se medesimo, decide d'esporsi così con l'intento che, il ricevente, vede ciò che può, dalla sua ottica , non solo, il ricevente si mostra medesimamente, quindi lo scambio di vedute è reciproco, se in questo scambio reciproco si coglie vicendevolmente di approfondire; ci sarà uno scambio simbiotico per adattarsi l'uno all'altra. Quindi il quesito è: quanto effettivamente l'essere è in grado di conoscersi ? .... molto se riferito ad una persona che casualmente è affine .......... molto poco se il ricevente non è affine........ dato che il conoscersi, non è deciso solo da noi, ma sopratutto da chi s'incontra nel cammino
 
Fugiens
Fugiens il 17/03/05 alle 21:59 via WEB
A volte si hanno due facce per dominare la transumanza di emozioni che ci prende..Piuttosto di accorgercene troppo tardi....Serve per goderne..
 
 
phiIalethes
phiIalethes il 18/03/05 alle 00:09 via WEB
Si hanno MOLTE facce, una per il negoziante simpatico, una per il superiore scorbutico, una per la mamma e un altra per il papà, un'altra acora per il figlio che è differente da quella per la figlia, una per chi s'incontra ed è casualmente simpatico, un altra per l'antipatico "a pelle", ....... si chiamano PERSONALITA', e sono ciò che esponiamo continuamente, anche con gli oggetti, il clima, gli animali ........... siamo come dei diamanti con un infinità di sfaccettature, sia naturali che volute, ma quella che più ci preme, è quella che concede di progettare, quindi è quella in cui mostriamo il nocciolo interno per confrontarlo e vedere se si trova una comunione d'intenti
 
perlanaturale
perlanaturale il 18/03/05 alle 08:59 via WEB
Non so....tu parli delle tante facce che abbiamo, della personalità...ma io mi ci sono soffermata un attimo e caspita sono quasi certa che con tutti, uso solo una faccia, la mia...è il mio pormi con le persone, che ha delle variazioni nel senso che se uno è scorbutico, io cercherò di parlare o agire con cautela, dosando le parole e i gesti, e se invece un altro ama giocare e ironizzare, mi porrò con lui allo stesso modo...questo pensavo fosse sintonizzare la propria frequenza d'onda, non credevo che fosse la mia personalità....perchè in fondo sono vermante così come sono ora con te... sempre.... Difficile per me, e a volte l'ho anche desiderato, essere diversa e avere un guardaroba pieno di abiti diversi da indossare nelle varie occasioni. L'essenza di una persona, non si può mascherare troppo, credo che salti fuori sempre...o no? Uffi questi discorsi sono fatti di sfumature così lievi, che mi pare sempre di non capire il senso delle parole dette. Perla
 
 
phiIalethes
phiIalethes il 18/03/05 alle 15:33 via WEB
Ciao perlina dolcissima ....... sono certo come dici tu che; il fiore segue il sole, ed è sempre lo stesso fiore, anche se piace pensarci come quel fiore ..... siamo un pò più complicati, anche perchè non abbiamo un solo sole da seguire, ma tantissimi, tanti quante sono le persone o cose che interagiscono con noi, anche se il sole primario è quello nostro, quello interno che abbiamo dalla nascita, e ne siamo gelosissimi, al punto di non mostrarlo totalmente sia al coniuge che alla prole, spesso neppure a noi stessi, figuriamoci con chi non condivide il quotidiano con noi ......... proviamo a mostrarlo solo nel caso che vi si intuisca una possibilità di progetto comune, ma non è neppure quello tutto il nostro sole, ma è un sole influenzato dal desiderio, quindi si mostra quel sole che si pensa sia gradito, splendente, affascinante, e come m'insegni TU .... capita di voler mostrare un sole diverso, a seconda dei momenti, anche se chi riceve la visione è sempre la stessa persona, quindi compiamo nuovamente un atto di VOLONTA', per mostrare quel specifico sole in quel determinato momento ........ nelle specie non umane, questo si chiama "linguaggio del corpo" , ne siamo dotatissimi pure noi, anche se ce ne siamo un pò .... dimenticati come si faccia e come si legga nell'altro, la ratio con i suoi strumenti, l'ha sostituito con la parola e lo scritto, il loro bagaglio razionale e freddo, difficilmente raggiunge l'intensità espressiva d'un gesto, è dato a pochissimi eletti e solitamente in settori specifici, Dante non saprebbe scolpire come Michelangelo non saprebbe scrivere testi "degni", mentre l'intensità d'un abbraccio, non ha paragoni nel razionale, ma raggiunge e supera l'intensità d'un Paganini ...... il perchè non siamo in grado di dare e cogliere l'intensità, sia positiva che negativa, è dato dalla socializzazione coatta, siamo obbligati a frequentazioni anche quando ne faremmo volentieri a meno, non sempre siamo disponibili allo scambio, questo fattore, per il quieto vivere è stato codificato con l'innesto di ratio nella nostra natura, non se ne può fare a meno, vorrei vederti andare a comperare 2 etti di prosciutto S. Danile, esprimendoti a gesti, quindi quest'innesto di ratio, ci semplifica la vita, ma ha anche il difetto di farci diventare desuete le nostre prerogative naturali .... il prodotto di questo nostro comportamento misto di naturalità e ratio, è stato definito ..Personalita .... maggiore è la conoscenza di se e dagli altri, maggiori sono le personalità a cui si ha accesso per poterle esporre, solo chi ti sta vicino quotidianamente ha accesso ad un numero maggiore di tue personalità, ma sono certo che non conosce minimamente quella che esponi dalla tua parrucchiera o in altre situazioni, e non glie la racconti nemmeno, ne sei gelosa, e TUA, tutto questo "lavorio" conscio inconscio, è sempre un atto di VOLONTA', mista tra naturale e razionale, e sono feliccissimo che ci siano persone come te che fanno emergere il naturale sul razionale ............ ti abbraccio affettuosamente
 
ClaudioSalvi2no
ClaudioSalvi2no il 18/03/05 alle 13:49 via WEB
Molto bello questo messaggio, così come i commenti e tutto il blog: passo ad inserire il link, tra i miei preferiti... :-)
 
 
phiIalethes
phiIalethes il 18/03/05 alle 15:48 via WEB
non so sottrarmi alle lusinghe, quindi ricambio volentieri
 
soulplace
soulplace il 19/03/05 alle 10:33 via WEB
autoaffermazione di sé, inteso come processo al fine del quale esser graditi/gradirsi, oppure prevalere sull'altro... :o) illuminante il primo caso... molto spesso capita di pensare che basti gradirsi per risultare graditi, e in effetti questa è un'autoaffermazione di sè, ma allo stesso modo è necessario essere graditi per imparare a gradirsi... fortunatamente basta poco per non esserlo del tutto e quindi essere spinti ad alimentare continuamente questo processo e migliorare... autoaffermazione nel voler saper essere.. si complica il discorso... già il saper essere predispone una presa di coscienza di "essere" (che nel primo caso può anche non avvenire consciamente... il processo dell'autoaffermazione di sè può essere completamente inconsapevole, a mio avviso)... poi, il "voler" saper essere richiede doppia intenzione (dopo il sapere di essere, c'è anche un atto di volontà del saper essere, quindi un'intenzione ad essere coscienti di essere, e, si spera, nel migliore dei modi...). Introspezione "aperta" nel senso di intro-estrospezione perchè rapporto cosciamente simbiotico coll'altro? Un bello scambio, credo di essere portata a farlo da una vita... (certo, quando ciò che trovo nell'altro sono in grado di coglierlo...) L'uno è propedeutico dell'altro, è così? Veramente interessante... un abbraccio e buon week end..
 
 
phiIalethes
phiIalethes il 19/03/05 alle 17:01 via WEB
Ciao soul tenerissima ..... posso tranquillamente cederti la tastiera e ne sono felice, un abbraccio affettuoso e ..... vivi i tuoi anni nel miglior modo che ti è possibile, il resto è in discesa
 
   
soulplace
soulplace il 19/03/05 alle 19:12 via WEB
... per carità ... la tastiera te la lascio con grande piacere ... che qui c'è bisogno di un po' tutti per capirci qualcosa ... :o) Grazie... un sorriso e un altro abbraccio ...
 
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