Osservazioni

È ascoltare dalle sue labbra la profonda eco della mia voce. .....Incontrare il nome giusto della vita... è dare un senso finalemnte alla vaghezza dell'Anima..e un rifugio sicuro alla carne... senza certezza ma con l'entusiasmo delle cose sempre nuove...... Goccia

Ciao ... Goccia ... cos'è quel nuovo che sa far sbocciare l'entusiasmo se non lo stupore, ma di cosa ci si stupisce, non certamente d'un qualcosa di strano, mai visto prima, ci stupiamo sempre nello scorgere nell'altra noi stessi, questa è la novità, vederci, sentirci, ri-trovarci in un altra bocca, in altri occhi che non sono i nostri, l'entusiasmo della scoperta d'una parte di noi nuova, ancor inconosciuta, è abitare la distanza da noi, ma non sappiamo e non vogliamo abitarci distanti, vogliamo essere sempre in noi, compreso quella nuova parte che è nostra, ci appartiene e sentiamo d'appartenere a quella figura che possiede quella nostra parte, avidi di noi, di quella nuova parte che non conosciamo bene, il timore che sia sola e indifesa ci assale, sarà in grado colei che possiede una parte di noi di proteggerla? è questo pensiero che ci rende consapevoli della distanza da noi stessi, quella parte non è in noi, è in lei, lei che sa di noi ciò che noi stessi non sappiamo bene, sappiamo solamente che può farci molto male portandosi in se noi stessi, le fitte di questo dolore si avvertono già nell'assenza, anche se momentanea, anche se sappiamo che poi ci vediamo, quel poi temporale che s'incunea nell'atemporalità del desio lacerandolo

la tua minuziosa analisi... mi parla di una mente attenta ad ogni sfumatura, vigile, che conosce i piccoli nodi che portiamo dentro.. le crepe ed i disagi di questo vivere... quando.. mi chiedo abbandona..se mai lo fà.. ciò che conosce e studia per ciò che è ignoto e pieno di ombre.. quando l'uomo che sei lascia il timore per godere del vento??.. ti immagino così ora..rapito dalla brezza marina... ^_^ un bacio Mio Capitano..Oh Capitano...

lascia il timone... opsss lapsus froidiano??!!

Ciao ... Goccia ... Sorrido al pensiero che ognuno di noi è un piccolo Joshua --- il timone lo lascio sempre, un pò per gioco, un pò per guasconeria, un pò perchè so sempre ove mi conducono i venti e le correnti, mi diverto anche a lasciarlo in altre mani, la curiosità sulla sua scelta di vento, su come affronta le onde mi dicono dove sia la sua mente, dove e come voglia giungere, con un occhio al particolare (lei) e l'altro al tutto, so se la navigazione prosegue, se la barca affonda o se andrà ad incagliarsi in un atollo corallino

so se la navigazione prosegue, se la barca affonda o se andrà ad incagliarsi in un atollo corallino..... ora sono io a sorridere.... delle tue certezze!!! e con questo... sorriso aperto e sincero ti auguro buonagiornata... Mio Capitano

Ciao ... Goccia ... le certezze ci sono quando la navigazione è vincolata, purtroppo la pratica di barattare la felicità con quel pugno d'abitudini che chiamiamo sicurezza è molto diffusa, non resta che legger la rotta tracciata dal vento del baratto

Waw che blog profondo!!! Baci da Modena.

coccole dal portico del collegio

ok...la vita e' una guerra continua ogni giorno si combatte chi in un modo ho un'altro si spera in un sorriso disinteressato ua parola che possa toccare l'anima, si vive per una qualsiasi vittoria ... ma..si cede la vittoria dove vive l'amore il gusto di perdere e' uguale alla stessa buonaserata

Ciao ... soffrireinsilenzio ... il gusto di perdere è nello sguardo di bimbo che gioca l'adesso senza poi, quell'adesso fatto di gesti privi di progetto che precostituisce, quell'adesso dal sapore di zucchero filato dai gesti compiuti, il desiderio di compierli fa pregustare il sapore del gesto, ma non ha e mai avrà il sapore di compierlo

E' amore..solo amore.

Ciao ... Smiles ... non so bene cosa sia, solo solo che è parte di me

Anch'io non so bene cosa sia. Buongiorno.

Un fardello che a volte è scomodo però!

Ciao ... Nymphaea_Lotus ... la scomodità del fardello è inversamente proporzionale al piacere di porgerlo

E' lasciare andare . . . :) Buona giornata

Ciao ... SCIAZZUKA ... siamo nel XXI secolo, ma secondo me, nessuno lo ha detto ai vincoli del vissuto, vincoli che non lasciano andare nulla e nessuno

Ciao...vero! Non lasci andare niente e nessuno, ma al tempo stesso lasci andare tutto e tutti. E quando cerchi di trattenere che non senti più "la malinconica conversazione tra il cuore e la lontananza". ... abbracci gialli

Ciao ... SCIAZZUKA ... è necessario un VOLERE per sfuggire alle spire del già vissuto, quando interviane il volere porta con se i progetti con le loro regole che rifondano quel già vissuto da cui si è sfuggiti --- per poter sfuggire è necessario voler di non volere

Ciao.. potrei anche aggiungere dovere, ma è ovvio. Anche se nel volere ci può essre quella parte di vissuto che dall'infinito passato ti riporta in quello spazio. Non sei più tu a volere, ma un meccanismo che si ripete...

Ciao ... SCIAZZUKA ... non dare per naturale ovvietà come dovere, morale, tradizione, tutte le norme che regolano il sociale son tese ad incanalarlo in una stretta via circondata da alte mura che impediscono l'accesso ad altre mille vie percorribili, quest'unica via comune è la causa della sisifica ripetitività --- ogni volta che incontro il termine meccanismo riferito all'essere non so far a meno di associarlo a quelle teorie scientifiche che non sanno veder l'essere in-finito, perciò lo traducono in cosa statica e finita, in oggetto inanimato (secondo loro) mosso da meccanismi regolati da teorie computazionali

Buongiorno...non do per scontato...:)

è bellissimo venir a far visita in questo tuo blog, si colgono i profondi sentimenti e profonde sensazioni, ossia la bellezza che si traduce in amore...buona giornata

Ciao ... vitadavivere ... rammenta sempre che tutte le medaglie hanno il rovescio, senza non esisterebbero

E' lacrimare di gioia al mattino, percependo la sua presenza seppur lontana.

Ciao ... elisar ... è solo il "miracolo" della dimenticanza, ti sei scordata il collirio per i pollini

è capire perfettamente che non c'è confine tra sogno e realtà.....potevi anche farmi gli auguri visto che sei passato senza scrivere niente "come tuo solito fare"

Ciao ... Mary ... vorrà dire che con il permesso del tuo consorte a me conterraneo, ti dedicherò una serata con la solenne promessa d'esprimermi in emiliano

Non puoi svrivere frasi del genere quando mi sto liberando di un fardello doloroso, me lo ricordi. Mi hai fatti piangere. Fetente. Un saluto. Grazie per l'emozione, ma manca coniarla con l'eccelso nella mia vita. Anna

Ciao ... Anna ... non sono io a rammentartelo, il vergato accenna lievemente al fardello, e lo faccio in modo tale che non sia un fardello, sono i tuoi occhi che cercano il fardello fuori di te, un pò per esorcizzarlo, un pò per veder se qualcun'altro sa come superarlo, ma è un miraggio --- siamo dei miraggi che vogliono veder altri miraggi

il mio pensiero si sofferma su: "È percepire nel corpo e nell'anima che il fardello d'esser uomo è meno impervio" spiegami questa sofferenza che io possa capire..medito..e intanto attendo un tuo cenno..

Ciao ... perlarosadifiume ... la sofferenza di tutti gli umani, è data dalla consapevolezza più o meno conscia d'esser soli

non so..certo la solitudine è una presenza dolorosa che ci ricorda un'assenza..è sempre esistita..non è collocabile ma distinguibile perchè la si riconosce in determinati momenti quando intervengono le variabili negative riferite ad eventi che ci sconvolgono e niente puo' riempire il vuoto che il vissuto ci imprime nell'animo..sono le sensazioni di attimi eterni collocabili in una frazione di secondo..sembra che non ci sia nessuno..si è soli con se' stessi..io non so se la solitudine che intendi sia una generalizzazione di un modo di vivere dei nostri tempi..ognuno pensa a se' stesso in una visione endonistica in cui tutto debba avere un utile..o la solitudine di un male dell'anima di chi "mente pensante" vorrebbe non lasciars vivere..ricercare il completamento di quei vuoti che l'assenza ci propone..incisioni invisibili ma percepibili..non esiste una ricetta per guarire questo male se non la voglia di esserci per gli altri ma soprattutto per se' stessi..ogni evento ha una fine che prevede un altro inizio..ecco iniziare ancora a desiderare...

Ciao ... perlarosadifiume ... la tua parola scorre tra i vortici del dolor d'amore --- la solitudine da me intesa, non è quella amorosa, ma quella ineludibile, siamo unici e irripetibili, perciò soli, di una solitudine che non ci abbandona mai, anche quando ci specchiamo siamo soli, se porgiamo la mano destra all'immagine riflessa, lei porge la sinistra, è questa solitudine che ci fa rincorrere quelle parti di noi che crediamo, che vogliamo, che desideriamo vedere nell'altro

si ma lo specchio ci riporta la nostra immagine oggettiva anche se riflessa..a me non restituisce nessuna emozione se non quella di verifica..ricordo la storia di alice allo specchio..è la continuazione di alice nel paese delle meraviglie..il mondo che alice trova entrando nello specchio funziona tutto al contrario..è l'anteposizione di quello che si è..perchè ricercarla? perchè rincorrere quella parte di me che non mi corrisponde..magari serve per bilanciare il modo di essere, ma solo in senso figurativo come il bene e il male anteposti e fini a se' stessi.. e allora una presenza dualistica dell'essere, ognuna a se' stante ognuna fine a se' stessa..ma forse la solitudine che ci fa rincorrere quelle parti di noi che crediamo, che vogliamo, che desideriamo vedere nell'altro non è altro che la ricerca di se' stessi "soggettiva" in "noi stessi" , unici inscindibili e completi cosi'nella nostra incompletezza..

Non so come sono arrivata fino a te, ma credimi, sono rimasta letteralmente senza parole, bellissimo blog, bellissime le poesie lette. complimenti, ritornerò con calma!

Ciao ... fioredicactus ... ogni cosa che ti colpisce è già dentro te, non sono io o altri, se tu che ti stupisci del ri-conoscerti fuori di te

bellissime parole.....un abbraccio

Ciao ... supergengi ... una super coccola a te

ma si .. mi pare che tu abbia detto tutto ..piu' o meno ... anche se di cose ancora se ne potrebbero dire e ancora non basterebbero , se solo sapessimo ascoltare il silenzio non ci sarebbero bisogno poi di tante parole ma.... anche il verbo vuole la sua parte.

Ciao ... rohrose ... mi son divertito a leggere il tuo pensiero sull'amore ---- come puoi ben vedere ho espresso dei punti distaccati, scissi, non una linea ininterrotta, questo è il limite del verbo, non aver il verbo del senso pieno, compiuto, lineare, non esiste nennun verbo che possa esprimere l'essere, può esprimere solamente dei frammenti riferiti a qual-cosa dell'essere, anche perchè l'essere è frammentario nel suo incedere, perdipiù ignoto il suo divenire, non è possibile dire l'ignoto, nonappena lo si dice, diviene via nota da percorrere che preclude l'accesso all'ignoto

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Ciao ... Lunarandagia ... mi trovi impreparato per quella sorta di riedizione Sumerica del tuo apporto cuneiforme

ciò che scrivi è sempre bellissimo... mi piacerebbe fosse davvero mio come dici... un abbraccio

Ciao ... paprika ... quando il desio esplora le vie del possibile genera l'umano

non ricordo di essermi mai trovata così tanto compiaciuta, come nel leggerla e rileggerla

Ciao ... Ant ... non tentar di declamarla, potrebbe rapirti

E' da un po' che non mi soffermavo qui...è sempre molto rilassante!! grazie e buona giornata...

Ciao ... tecnicamente_io ... vedrò di attrezzarmi anche per i massaggini rilassanti

......bello ke pace qui ....mi ci voleva proprio...grazie baci imma

Ciao ... imma ... è curioso il fattore della mia inquietudine che mal tollera la quiete, mentre suo riflesso promuove la quiete, magari l'inquietudine è dovuta proprio alla ricerca inconscia della quiete, non lo so, però so che quando incontro la quiete, la scombussolo sempre

il tuo scrivere così sinuoso e forbito allo stesso tempo è piacevole all'occhio e all'orecchio

Ciao ... claudiane ... è sempre presente in me il dubbio che sia solamente una questione di tecnica, difatti il buon Baude asseriva d'esser in grado di fornure a chiunque ed in sole venti lezioni, la tecnica poetica, dubbio rafforzato dal quesito che si è posto Wittgenstein: "che cosa è il significato della parola" quesito vergato sui suoi quaderni che son l'origine di quella imponente e puntigliosa ricerca che lo ha innalzato agli onori, anche se per me il quesito è fuorviante a scapito del significante, meglio sarebbe stato: chi è il significato della parola, chi è che è ben presente, palpabile nelle parole di Wittgenstein anche se resta sempre sospeso, incompiuto, nell'ombra, il chi è; è molto più presente nelle parole di Eduardo, in lui non c'è la pretesa di cogliere la cosa, c'è la comprensione dell'essere, parole che puoi leggere ed ascoltare , , ,

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il tuo parlar mi sembra antico.... le tue parole appartengono ad un era ormai scomparsa..... io VIVO l'OGGI .... e l'oggi non ha romanticismo .... un bacio demy^_*

non ho problemi a convivere con la mia solitudine! ciao

solo un saluto... :-)

bacii

hai un commento su Tempo senza tempo.ciao

Bella. Buongiorno, Monica.

ragazzi, il talento non si compra... Phil, ci sono diversi tuoi pezzi che ormai ti hanno reso immortale, ne recito qualche passo al pari di Neruda, Shakspeare, Boudelaire. Ma tu ci vivi di questo mestiere vero? dimmi di si... sarebbe tragico se nessuno si fosse ancora accorto di te.