E’ una chitarra suonata con archetto di violino.
E’ il suono che prediligo.
L’attesa silenziosa, la sorpresa alla vista. Lo smarrimento.
Una melodia gentile ed elegante plana su di un linguaggio universale, creato dalle corde umane della consapevolezza.
Sono suoni acuti, che crescono. Fanno male, stordiscono il benpensare, lo intrappolano in spirali cristalline e taglienti, mentre gli occhi si chiudono e viaggiano staccandosi dal corpo, lungo le rotaie del sentire più profondo.
La tensione cresce sempre più mentre prorompe la batteria.
Apparente sicurezza, trasforma in rullio le attese stonate, facendole vibrare fino al centro del corpo, lì, in quel punto che collega i sogni col puro accadere.
E’ la felicità.
L’aver raggiunto quella soglia di potenza che permette il superamento della resistenza.
E i suoni acuti ed inusuali non infastidiscono più.
Basta avere il coraggio di continuare ad ascoltare.
Inviato da: mattino_disole
il 11/05/2010 alle 22:48
Inviato da: mareintempesta11
il 29/04/2010 alle 12:37
Inviato da: esse.enza
il 25/04/2010 alle 12:15
Inviato da: anthea40
il 20/04/2010 alle 09:37
Inviato da: puppeapera66
il 11/04/2010 alle 16:44