OsservazioniNon v'è pensiero tanto eccelso che: non supponga più verità di quante ne stabilisca |
Post n°92 pubblicato il 21 Febbraio 2006 da mynicelady
Questa mattina, come al solito nel traffico e con un sottofondo di musica rilassante la mente vagava per gli ultimi capitoli della mia esistenza: all'orizonte si affaccia prepotente una nuova figura di uomo, cerco di vederlo con lealtà, vorrei tanto arrivare ad amare i suoi difetti, perchè i pregi non conoscono la fatica dell'accettazione. A volte ho l'impressione di essere inun gioco di società dove tutti giochiamo e facciamo finta di essere qualcosa, ma ci crediamo talmente tanto che diventa realtà. Quando siamo davvero noi stessi, quando succede che la vera essenza umana esce? Succede quando ci troviamo a confrontarci impotenti con l'umana sofferenza, quella che ci rende a volte per un periodo di tempo altre senza limiti di tempo impotenti ed indifesi dal resto del mondo che continua a giocare. Il traffico scorre veloce ed io cerco alternative alla mia vita, difficile e consapevole. Una consapevolezza che seppur relativa, perchè sempre in via di evoluzione, mi predispone a certe riflessioni che cercano dentro di me forze diverse e valori che spesso sono sfide non facili. Non sono capace a fare grandi cose, forse molto poche, forse nella prossima vita ci sarà ancora una nuova evoluzione, mi rendo conto che in questo presente sono qui per imparare tentando di guardare un gradino più su. Non è facile vivere neanche un pò, ma la vita mi ha donato esperienze tali per scegliere quale via intraprendere in scienza e coscienza, con quel bagaglio saggio ho scelto, comunque, ogni giorno di sorridere alla vita. Annamaria |
Post n°91 pubblicato il 21 Febbraio 2006 da ossimora
Vivere (e morire) con Dignità Non essendo io, né forte, né coraggioso, riconoscendo i miei limiti e la mia finitezza, vorrei guardare il futuro e al futuro con la consapevolezza di riuscire ancora a trasportare altrove i miei sentimenti e le mie azioni. Queste ultime sono doverose quanto mai necessarie. Così come è doveroso, quanto mai necessario, creare, ricreare motivazione e partecipazione per tentare di vincere il tempo delle ipocrisie, della mediocrità e della precarietà del diritto, della democrazia, della legalità. Vorrei davvero che questo primo passo di riflessione e di proposizione di intenti che si è appena compiuto a Fiuggi, orientasse tutti noi a ricercare trame di conoscenza in chiave di ieri, contigue e continue, in chiave di domani. Che possano le identità storiche, politiche, sociali e culturali di ciascuno di noi, confluire in una nuova realtà, in un nuovo imperioso progetto politico. Per me la battaglia di «libertà per liberare la vita» sta divenendo ancor più difficile, al limite del possibile quando il respiro diviene più corto, quando momenti di difficoltà respiratoria o dispnea soprattutto durante la notte, impediscono un adeguato scambio di aria, perché è compromessa la funzione dei muscoli respiratori, perché la malattia fa diminuire, il livello di ossigeno nel sangue e aumentare quello della anidride carbonica. Il mio neurologo mi ha suggerito di pianificare, se decidessi di protrarre la mia esistenza, l’intervento di tracheotomia, l’intervento che consente ad una persona di vivere attaccata ad un ventilatore meccanico. Il discorso mi è sembrato semplice. Non so come sia vivere per mezzo di una macchina. La morte si sa è una realtà che appartiene all’esistenza e al vivere, imprescindibile, in qualche modo rimossa e negata dalla società italiana, dove il morire, l’ars vivendi la morte, è vissuto come fatto emotivo esclusivamente personale ed isolato. È difficile dunque, parlare con libera franchezza, con libertà, della morte, non per esorcizzarla o per svelarne il mistero se un mistero della morte esiste, quanto piuttosto come questione sociale, come problema politico laddove il morire è legato a condizioni estreme di dolore e sofferenze, intollerabili. L’eutanasia deve porsi al centro del dibattito sociale. Ecco dunque il diritto alla dignità del morire, il riconoscimento del diritto di morire dignitosamente, il riconoscimento della volontà del morente, libera, autentica volontà assunta come norma che preveda e garantisca, la manifestazione della coscienza di ciascuno di noi, che non esprima altro significato se non quello intimamente voluto. Per quanto riguarda la semplicità e la logicità del discorso del mio neurologo circa la ventilazione invasiva, non mi fa sentire affatto tranquillo. La scelta, qualunque sia, è una scelta di sofferenza, di dolore e forse per la prima volta di estremo coraggio. Vi parlo dalla mia casa in Orvieto. Da qui voglio annunciare che il Quarto Congresso dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica si terrà proprio ad Orvieto dal 2 al 4 dicembre 2005. La scelta della mia città natale, dove vivo non è casuale o semplicemente legata alle mie attuali condizioni di salute sebbene riguardano oggi una capacità respiratoria compromessa e a rischio. Ho scelto la mia città perché la battaglia per la libertà, per liberare la mia vita, per darci e dare una speranza a milioni di malati, per la difesa dei diritti dei deboli e degli oppressi, di chi è senza voce, è iniziata per me qui, quando ancora le mie mani potevano azionare una leva che mi consentiva di “viaggiare” in aperta campagna su di uno scooter elettrico per disabili. Un viaggio dove i sogni di un uomo giovane e libero, ancora vivo, si sono infranti, ma dov’anche ho iniziato a costruire o meglio a ricomporre i pezzi di un io a volte a me sconosciuto, per un nuovo me stesso e ha percorrere la strada che voi tutti conoscete. Questo anno festeggio il mio decimo anno di lotta alla sclerosi laterale amiotrofica e non potevo che ricostruirla e rigenerarla in un luogo che ho visto per un po’ di tempo terra estranea e straniera. Concludo con alcune parole di Jacques de Bourbon Busset: non occorre «divinare l’avvenire probabile, ma preparare l’avvenire auspicabile, e procedere anche più oltre: sforzarsi di rendere probabile l’avvenire auspicabile». Se davvero riuscissimo a rendere possibile, il futuro desiderabile, il progetto politico augurabile, il Paese ne uscirebbe forte in termini di legalità, di democrazia, di rispetto e di riconoscimento di diritti civili, ne uscirebbe rafforzato in termini di uguaglianza nel combattere ogni forma di oppressione e di ingiustizia, di integralismo e di fondamentalismo, per una sorta di morale della responsabilità per laici e credenti. |
Post n°90 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da aurora.sogna
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Post n°89 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da Stephanie10
Non posso non accettare quest'invito che mi lusinga moltissimo.... Amore dopo amore |
Post n°88 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da alba_chiara5
grazie... ^_^ ma posso scrivere di tutto ???? cmq sono onorata di scrivere sul tuo blog.... kisss Nei tuoi occhi Il mio cuore, uccello del deserto, ha trovato il suo cielo nei tuoi occhio. Essi sono la culla del mattino, essi sono il regno delle stelle. Nei loro abbissi il mio canto si perde. Lascia solo ch'io mi liberi in quel cielo, nella sua solitaria immensità. Lascia solo ch'io fenda le sue nubi, e standa le mie ali nel suo sole. Rabindranath Tagore |
Post n°86 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da grattinik
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Post n°85 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da L.u.c.e
Ciao phil...grazie per l'invito a scrivere nel tuo blog...è per me una gioia e un onore...ti lascio una poesia che amo tantissimo... Solitudine
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Post n°84 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da puppeapera66
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Post n°83 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da alidivetr0_r
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Post n°82 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da mrkrip
Nu fundu i mari Quanti bellizzi 'ndavi chista terra Guardatimi 'nta ll'occhji pe vidiri Scavatimi 'nto cori Traduzione Un abisso marino Quante bellezze possiede questa terra Voi non riuscite neanche ad immaginare Non bastano i colori dei pittori Ne le parole per raccontarla Guardatemi negli occhi per vedere La luce di queste strade assolate Il verde di questi prati L’azzurro di questi cieli sconfinati Infilateci pure le mani Per rendervi conto quanto profondo può essere questo mare |
Post n°81 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da eccomiqui4
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Post n°80 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da ondeggiamenti
Toglimi il pane, se vuoi, Non togliermi la rosa, Dura è la mia lotta e torno E una poesia di Neruda...ma non la ricordo più... neppure il titolo ricordo......ma mi piace e te la lascio.... |
Post n°79 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da taty67
Invitata a scrivere in questo blog (grazie)...ho deciso di postare una poesia che amo molto... Ti si sta vedendo l'altra. Pedro Salinas |
Post n°78 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da incantastelle
Tempo fra queste pagine senza tempo, e un inverno lungo una vita, andata, mai più la stessa. Grazie. Tre volte grazie... |
Post n°77 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da Thea1966
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Post n°76 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da Ladydiferro2364
È l'ora È l'ora in cui s'ode tra i rami La nota acuta dell'usignolo; È l'ora in cui i voti degli amanti Sembrano dolci in ogni parola sussurrata E i venti miti e le acque vicine Sono musica all'orecchio solitario. Lieve rugiada ha bagnato ogni fiore E in cielo sono spuntate le stelle E c'è sull'onda un azzurro più profondo E nei Cieli quella tenebra chiara, Dolcemente oscura e oscuramente pura, Che segue al declino del giorno mentre Sotto la luna il crepuscolo si perde.
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Post n°75 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da marsina
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Post n°74 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da misteriosamente_f
Onorata dell'invito...ripropongo un post a me molto caro...Grazie Quello che vorrei...molecole di emozioni...chiusa in un angolo giro..con te...mentre mi stringi le mani...la mente ed i pensieri... fermi... finalmente...mentre mi guardi dentro...e ascolti...e vedi riflessi di luce ...che illuminano il tuo fare... il tuo dire...il tuo essere ...quello che vorrei...il sogno di una vita...mentre continuo il mio peregrinare solitario e assorto...nel mondo |
Post n°73 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da ameliegraice
Caro fratello bianco, Ho scelto questo canto della tradizione africana,per il mio esordio in questo blog,ringraziando del regalo di compleanno. |
Post n°72 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da maghy11
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