Creato da m_de_pasquale il 05/10/2009
"il sapere ha potenza sul dolore" (Eschilo) ______________ "Perchè ci hai dato sguardi profondi?" (Goethe)
 

 

« l'unità prima della differenzasentimenti del sacro »

l'armonia contrastante

Post n°76 pubblicato il 05 Novembre 2011 da m_de_pasquale
 

Per Jung quando l’Io (= la ragione) è abbastanza forte per reggere il confronto con la sua parte oscura avvia il processo d’individuazione, avvia cioè il confronto col che costituisce l’esperienza indifferenziata di tutte le possibilità, coscienza ed inconscio allo stesso tempo. Il è il corrispondente psicologico del sacro le cui figure interiorizzate sono gli archetipi: le situazioni paradigmatiche in cui viene a trovarsi l’umanità e la reazione di fronte ad esse. Poiché gli archetipi “decidono il destino dell’uomo”, è importante accedere a questo mondo per orientare il nostro futuro. Questi potenti contenuti dell’inconscio collettivo “devono essere proiettati – dice Jung – altrimenti inonderebbero la coscienza. Si tratta semplicemente di convogliarli in una forma che possa adeguatamente contenerli. In effetti esiste un’antichissima istituzione che aiuta le persone a proiettare immagini impersonali”. Questa istituzione è la religione che, con la sua capacità di tradurre le immagini archetipiche, tradizionalmente ha regolato il rapporto tra l’uomo e l’inconscio collettivo dando, perciò, la possibilità all’uomo di entrare in contatto con esso. Ma oggi “per la moderna mente illuminata questa ipostatizzazione [la proiezione operata dalla religione in figure sacre] non è più possibile. Di conseguenza l’uomo si trova di fronte alla necessità di trovare un metodo individuale  attraverso il quale le immagini impersonali possano prendere forma. Poiché devono prendere forma, devono vivere la loro vita caratteristica, altrimenti viene reciso l’indispensabile vincolo fra l’individuo e le funzioni fondamentali della psiche, e l’individuo diventa disorientato, in conflitto con sé stesso”. Pertanto quel compito di cui si è fatta carico la religione “fin dall’alba della coscienza”, oggi tocca direttamente all’uomo, appunto, attraverso il processo d’individuazione. Questo processo teso al riconoscimento e alla accettazione della parte più profonda di sé rappacifica l’individuo perché gli consente di raggiungere quell’armonia dialettica capace di rinnovare la sua esistenza, di fornirle una nuova ricerca di senso. La pace raggiunta è lo stato personale che spesso gli individui indicano per esprimere la loro esperienza di Dio, e ritengono che questa condizione possa effettivamente costituire una prova della sua esistenza. Una pace che si prospetta come quiete per la riconquistata unità: non più la lacerazione della divisione, ma l’armonia della riunione. Sembra il percorso raccontato da Hegel nella Fenomenologia dello Spirito quando la coscienza risolve la sua infelicità nel rendersi conto di essere lei stessa Dio. Per Jung l’annessione alla coscienza degli strati più profondi dell’inconscio determina una dilatazione della personalità che porta alla condizione della “somiglianza con Dio”: il “piccolo Dio di questo mondo [la persona] va ricondotto alla sua origine nel Dio universale, personificazione della psiche collettiva … la dissoluzione della persona nella psiche collettiva invita direttamente l’individuo a tuffarsi in quell’oceano di divinità”. L’uomo, quindi, ha bisogno del sacro, la coscienza dell’inconscio, l’Io del Sé. Afferma Jung che Eraclito ha scoperto la più portentosa di tutte le leggi psicologiche, quella della funzione regolatrice dei contrari: i contrari si richiamano a vicenda e sono destinati a ricostituire l’unità originaria. Questo processo compensatorio che giunge alla scoperta della parte complementare è la funzione trascendente: “L’unione dei contrari è la condizione primordiale delle cose e allo stesso tempo la meta ideale, poiché rappresenta l’unione di elementi eternamente contrapposti … Troviamo la stessa idea nell’antica filosofia cinese. La condizione ideale è chiamata il Tao, la completa armonia fra il cielo e la terra … La condizione originaria di cui l’essere umano ha struggente nostalgia è quello stato in cui coscienza ed inconscio sono totalmente uniti”. (sacro - 3  precedente  seguente)

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/phronesis/trackback.php?msg=10776196

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 

Tag

 

link e blog amici:


 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

Area personale

 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963