IL TEMPO DI UN CAFFè

Grazie


Mi piace scrivere, o per lo meno tentare di trasmettere le mie sensazioni tramite la stesura di un testo. E se qualcuno mi fa capire che gradisce leggermi, bè... è una delle cose migliori che mi possano capitare nel quotidiano.
Spiegavo a chi mi ha mandato poc'anzi un bellissimo messaggio di gradimento che in realtà la mia produzione letteraria è decisamente maggiore rispetto a ciò che scrivo su questo diario. Poichè ognuno interpreta le cose secondo il suo modo d'essere, sto prendendo l'abitudine di scrivere "under separate cover" le mie emozioni. Spesso ne nascono racconti, a volte più corti (io li chiamo i racconti "bonsai") a volte decisamente più prolissi. Rileggendoli poi a distanza di tempo, diventano persino terapeutici o comunque significativi di come cambino i propri pensieri.Ho diviso il mio achivio di scritti in tre sezioni: libro degli oggetti (racconti ispirati da miei oggetti personali, poichè ritengo che ogni oggetto "assorba" parte della personalità di chi li possiede), libro delle sensazioni (cerco di analizzare uno stato d'animo particolarmente coinvolgente mio o che intravvedo in qualcuno), libro dell'eros (e qui si narra del mio lato oscuro, del quale sto prendendo coscienza soltanto adesso che ho passato i quaranta). Si tratta di considerazioni molto personali, e per "personale" intendo "osservato secondo il mio proprio vissuto: poichè sono spesso buttati giù d'impeto necessitano di un periodo di riposo, affinchè si possa "depositare" il sentore più irruento e che dunque si possa procedere ad una correzione dello scritto più reale.Spero un giorno di avere un numero sufficiente di scritti, tale da giustificare la pubblicazione di un piccolo libro. Sarei io in quelle pagine, e non tanto la mia parte visibile quanto la mia anima.Grazie di cuore dunque a chi mi ha contattata lamentando la mancanza di mie "notizie" su questo blog: mi ha fatto sentire un po' meno sola nel mio modo d'essere.