IL TEMPO DI UN CAFFè

LA CALIFFA


"Un pomeriggio di agosto Paola decise di scappare per qualche ora: si sentiva soffocare a casa, incastrata fra quelle incombenze quotidiane che considerava assolutamente inutili.. Eppure i pochi giorni di vacanza  estivi erano sempre così, a casa: troppo caldo per andare in vacanza, troppo caro il periodo (questo era quello che gli diceva suo marito... Lei trovava favolosa l'estate, era la stagione nella quale dava il meglio di sè... Avrebbe voluto partire - possibilmente sola - e viaggiare senza meta per conoscere tutti quei posti che erano soltanto nella sua immaginazione).Quel giorno no, non doveva essere così. Aveva bisogno di sentirsi viva, di avere un ingombro nel mondo. Studiò una scusa plausibile, prese la macchina e scese a valle. Prima di raggiungere la città, fermò la vettura sul bordo di un campo e si cambiò. Era partita con i soliti pantaloni e la maglietta... troppo poco per essere visibile. Tirò fuori la busta di carta con dentro quel vestito un po' retrò che non aveva mai indossato, con le spalline strettissime, lungo sino a sotto il ginocchio ma molto, molto scollato. Era di una fantasia vistosa rosa corallo, che stava benissimo sulla sua abbronzatura... Accompagnava il tutto un paio di sandali con il tacco altissimo... Un tocco di trucco sugli occhi, il rossetto rosso fuoco che le aveva regalato Pierre et voilà, la trasformazione era avvenuta.Raggiunse il capolinea della metro. Aveva intenzione di raggiungere il centro di Torino. Sulla metropolitana sentiva addosso gli occhi della gente, le piaceva da morire quella sensazione... era la conferma che lei esisteva, che la si poteva notare! Ad un tratto si fece evidente lo sguardo insistente di una donna con una valigia. Parlava molto affettuosamente con una ragazza decisamente più giovane di lei, ma nel frattempo non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Paola. La guardava fisso negli occhi, senza abbassare lo sguardo. "Certo" disse ad un tratto la ragazzina che la accompagnava "se avessi anche io una scollatura come quella  Califfa lì, ti piacerei molto di più".Paola, che aveva sentito, non riuscì a trattenere il migliore dei suoi sorrisi.La metropolitana giunse a destinazione. Paola scese con la fierezza del suo metro e ottanta di tacchi e con passo deciso si diresse verso il centro di Torino. Mentre si allontanava sentiva alle spalle quello sguardo di desiderio, così diverso e inaspettato, ma talmente coinvolgente da lasciarla senza fiato.Il sorriso restò sulle sue labbra per tutto il pomeriggio, e questa fu la vera novità."