IL TEMPO DI UN CAFFè

IL DOLORE


"Lui l'aspettava all'uscita della metro. Un tipo distinto e probabilmente anche benestante a giudicare dal completo in lino carta da zucchero di taglio sartoriale.Si erano conosciuti nel solito modo, sulla chat; si erano scambiati dei messaggi per qualche giorno e poi l'incontro, in occasione del viaggio di lavoro di lui a Torino. Luigi le aveva mandato una sua immagine, una foto curiosa che aveva messo Paola in allerta. Lei aveva la presunzione di saper leggere in quegli scorci di luce catturata, e quell'espressione comparsa sul video all'apertura del file l'aveva lasciata perplessa.Un viso di un uomo ritratto al mare, d'estate, i capelli scompigliati dal vento, la bocca aperta che suggeriva una conversazione ad alta voce, occhiali che non nascondevano uno sguardo accigliato nonostante le labbra fossero nella postura tipica di chi sorride."Sei una donna particolare", disse Luigi dopo averla osservata per qualche minuto davanti ad un caffè, "voglio usarti per il mio piacere".  Paola potè  notare  quel contrasto dello sguardo accigliato con la bocca sorridente che aveva già visto nella foto, questa volta però poteva osservare i suoi occhi... vitrei, senza emozione.. Era fortemente attratta dalla classe di quell'uomo, ma quello sguardo la rabbrividiva...Decise di lasciar perdere: classificò Luigi potenzialmente pericoloso. Tuttavia continuarono a scriversi per qualche tempo... Fu così che seppe che qualche anno prima lui aveva perso il suo unico figlio. Quel dolore le aveva letteralmente strappato il cuore... Ecco cosa aveva visto nella fotografia! Aveva visto l'urlo del dolore di quell'uomo oramai incapace di sentimenti, un uomo al quale la vita aveva concesso ogni lusso ma strappato l'amore più prezioso... Si, quell'uomo l'avrebbe usata e probabilmente le avrebbe fatto anche male. Non sarebbe stata una questione personale, ma il suo modo per infliggere al mondo un niente del dolore che lo aveva cambiato per sempre."