IL TEMPO DI UN CAFFè

FUGA PER LA VITTORIA


"A volte Paola sognava ad occhi aperti.Il suo sogno del momento era una vera e propria pazzia: partire, andare in un posto lontano e sconosciuto, mollare tutto. E iniziare daccapo.Qualcuno diceva: "e i figli"? E Paola pensava a quanti figli andavano ad abitare lontano dai genitori perchè la vita richiedeva così... Paola si era data una ipotetica data di "scadenza", oltre alla quale non avrebbe avuto intenzione di proseguire in quella maniera; questa data coincideva con la fine della terza media del figlio più piccolo... Mancavano due anni e pochi mesi...Qualcun'altro diceva: "e il lavoro"? Paola era perfettamente consapevole che non sarebbe dipeso da lei il futuro lavorativo in Italia. Qualcuno si stava preoccupando di ridurre quasi tutti in miseria, per poi ulteriormente approfittare della disperazione collettiva. Il futuro era via, e non in un paese industrializzato e all'avanguardia, bensì in un paese emergente, dove c'era bisogno di tutto....Arrivò l'opportunità. Partire per il Mozambico. Senza studiarci due volte, Paola preparò il suo "fagotto" con l'indispensabile e salì sull'aereo. Dopo dodici ore scese a Maputo, e si stupì dei grattacieli altissimi a ridosso dell'oceano e delle comodità che la città offriva. Fuori delle mura cittadine, al contrario, era come l'Italia dell'immediato dopoguerra: mancava tutto.Poichè lì il costo della vita non aveva nulla a che spartire con quello a cui era abituata, riuscì ad affittare un chiosco vicino ad un centro abitato. Dietro fece coltivare insalata, pomodori e carote, che vendeva alla gente del posto... Nel chiosco preparava piatti tipici italiani (soprattutto pasta...) a buon prezzo. Una volta ogni due mesi tornava in Italia, dove le cose andavano sempre peggio: la gente era triste, era incitata al consumo quando non c'erano più soldi... e così Paola ripartiva quasi subito per il suo piccolo paradiso,  più vivibile, dove la gente si accontentava e non era sopraffatta dalle manie di possesso... I figli in un primo tempo vollero rimanere in Italia; quando Paola partì tutti furono pronti a condannare la sua scelta, pensando che si trattasse di un abbandono. Dopo qualche tempo, quando si convinsero ad andare a vedere come era "finita" la loro madre, decisero di stabilirsi lì con lei.E vissero tutti felici e contenti.Paola guardava la cartina del Mozambico e pensava al colloquio avuto con il console.