Creato da piacere.paola il 12/04/2011
 

IL TEMPO DI UN CAFFè

Tappe, per capire e per capirsi...

 

 

EGOCENTRISMO

Post n°38 pubblicato il 12 Marzo 2012 da piacere.paola

"In quei giorni si scatenò in Paola il suo bisogno di essere evidente agli occhi del mondo. L'inverno stava finendo, e il bel tempo stimolava in lei il desiderio di scoprirsi...

Indossò la parrucca con i  lunghi capelli color mogano e il trench sopra il completino di pizzo color pelle, un paio di calze autoreggenti e le scarpe con il tacco alto.

Dietro quella falsa identità si sentì pronta per essere sè stessa: scese le scale, indossò gli occhiali da sole e con passo determinato si fiondò fra la gente.

Il piacevolissimo venticello primaverile alzava il lembo del trench, scoprendo la sua parziale nudità... e i mille occhi che vollero posarsi su di lei dettero la conferma della sua esistenza".

 

 
 
 

FUGA PER LA VITTORIA

Post n°37 pubblicato il 09 Marzo 2012 da piacere.paola

"A volte Paola sognava ad occhi aperti.

Il suo sogno del momento era una vera e propria pazzia: partire, andare in un posto lontano e sconosciuto, mollare tutto. E iniziare daccapo.

Qualcuno diceva: "e i figli"? E Paola pensava a quanti figli andavano ad abitare lontano dai genitori perchè la vita richiedeva così... Paola si era data una ipotetica data di "scadenza", oltre alla quale non avrebbe avuto intenzione di proseguire in quella maniera; questa data coincideva con la fine della terza media del figlio più piccolo... Mancavano due anni e pochi mesi...

Qualcun'altro diceva: "e il lavoro"? Paola era perfettamente consapevole che non sarebbe dipeso da lei il futuro lavorativo in Italia. Qualcuno si stava preoccupando di ridurre quasi tutti in miseria, per poi ulteriormente approfittare della disperazione collettiva. Il futuro era via, e non in un paese industrializzato e all'avanguardia, bensì in un paese emergente, dove c'era bisogno di tutto....

Arrivò l'opportunità. Partire per il Mozambico. Senza studiarci due volte, Paola preparò il suo "fagotto" con l'indispensabile e salì sull'aereo. Dopo dodici ore scese a Maputo, e si stupì dei grattacieli altissimi a ridosso dell'oceano e delle comodità che la città offriva. Fuori delle mura cittadine, al contrario, era come l'Italia dell'immediato dopoguerra: mancava tutto.

Poichè lì il costo della vita non aveva nulla a che spartire con quello a cui era abituata, riuscì ad affittare un chiosco vicino ad un centro abitato. Dietro fece coltivare insalata, pomodori e carote, che vendeva alla gente del posto... Nel chiosco preparava piatti tipici italiani (soprattutto pasta...) a buon prezzo.

Una volta ogni due mesi tornava in Italia, dove le cose andavano sempre peggio: la gente era triste, era incitata al consumo quando non c'erano più soldi... e così Paola ripartiva quasi subito per il suo piccolo paradiso,  più vivibile, dove la gente si accontentava e non era sopraffatta dalle manie di possesso...

I figli in un primo tempo vollero rimanere in Italia; quando Paola partì tutti furono pronti a condannare la sua scelta, pensando che si trattasse di un abbandono. Dopo qualche tempo, quando si convinsero ad andare a vedere come era "finita" la loro madre, decisero di stabilirsi lì con lei.

E vissero tutti felici e contenti.

Paola guardava la cartina del Mozambico e pensava al colloquio avuto con il console.  

 

 
 
 

RICORDI IN VENDITA

Post n°36 pubblicato il 04 Marzo 2012 da piacere.paola
Foto di piacere.paola

"Paola decise di mettere ordine nella sua vita, iniziando a disfarsi delle cose personali inutili. Aveva, come tutti, una marea di oggetti inutilizzati: alcuni ereditati, alcuni acquistati, tutti non facevano che occupare spazio, spesso non avendo alcuna funzione se non quella di fomentare i ricordi.

Ma quei ricordi sarebbero stati soltanto i suoi.

Un oggetto che per lei poteva avere un significato fortissimo, per altri non sarebbe stato altro che un rifiuto da catalogare e smaltire nell'apposito cassonetto.

Paola decise dunque di provvedere alla vendita di tutto quanto, il che avrebbe portato anche un po' di sollievo alla cassa oltre che a liberare armadi e cassetti.

Prima però avrebbe preso "nota" di quanto venduto. Ogni oggetto aveva una storia, e quello sarebbe stato il suo modo personale per lasciare un ricordo di sè e di ciò che era stato....

Aprì un blog. Lì avrebbe messo i link agli oggetti messi in vendita, con un breve stralcio del perchè e del come... Forse non sarebbe interessato a nessuno, ma non importava. La sua cantina sarebbe diventata virtuale: molto meno ingombrante e, soprattutto, soltanto per chi voleva ricordarsi di lei."

WWW.svuotolacantina.blogspot.com/

 
 
 

COME AIUTARE LUISA?

Post n°35 pubblicato il 27 Febbraio 2012 da piacere.paola

"Paola ricevette la notizia tramite facebook: "E' MANCATA LUISA".

Luisa l'aveva rivista un anno prima, in occasione di una rimpatriata scolastica con le amiche delle elementari, ma non sapeva che non fosse stata bene.. E adesso Luisa non era più di questo mondo, era diventata aria e spirito.

Luisa non poteva più fare nulla per i suoi figli, e il marito era un lavoratore precario. Paola pensò a tutti coloro che si trovavano in difficoltà economiche, e ancora una volta si rammaricò di non guadagnare abbastanza: qualora avesse avuto uno stipendio ragionevole sicuramente ne avrebbe dato una parte per i figli di Luisa...

Già, Paola si occupava dell'amministrazione di una piccola ditta.. Non era uno di quelli che lo Stato considerava "valido collaboratore da retribuire adeguatamente" e che guadagnava migliaia di euro al mese. Era soltanto una impiegata, e oltretutto pendolare... Pensava ai titoli dei quotidiani appena letti, sui quali a titoli cubitali si dichiarava quanto costasse il lavoro, quasi fosse una novità... Paola pensò che forse era servito a qualcosa pubblicare gli stipendi dei politici, che forse avevano preso un po' di vergogna...tanto da dover ammettere che il lavoro della plebe - oltre ad essere mal retribuito - era sottoposto ad una pressione fiscale incredibile (e necessaria a pagare i loro di stipendi).

Nessuno di loro avrebbe pensato a Luisa e ai suoi figli, si sà... chi percepisce 7.000.000 di euro e paga 4.000.000 di tasse ha la coscienza a posto; cosa glie ne frega se due bambini rimangono senza mamma e con un papà con un lavoro precario? E poi, cosa gli interessa se la benzina costa 1,80 o 2 euro al litro? Probabilmente essendo "collaboratore prezioso dello Stato" gli verrà anche rimborsata... A Paola invece no: Paola doveva ancora ringraziare di avere lo stipendio per pagare i suoi 300 euro al mese a fondo perduto per raggiungere il lavoro... E il marito di Luisa doveva ringraziare per avere un lavoro precario e due creature da accudire (oltre al funerale della moglie da pagare): sicuramente non si sarebbe annoiato.

Forse la serenità tanto agoniata poteva arrivare dall'aiuto che si riusciva a dare agli altri... Ma come poteva Paola aiutare i figli di Luisa?

Immersa in tutti questi pensieri si ritrovò per l'ennesima volta davanti ai cancelli della ditta. Parcheggiò la macchina e fu immediatamente assorbita dai problemi lavorativi."

(Dedicato a LUISA *, volata in cielo a 46 anni )

(*Nome di fantasia sostituito al vero nome)

 
 
 

UMILTA'

Post n°34 pubblicato il 22 Febbraio 2012 da piacere.paola

Conoscere le proprie debolezze è segno di grandezza.

Occorre volersi davvero bene per essere umili...

 
 
 

GRAZIE!!

 

SVUOTO LA CANTINA

un'idea di PAOLA per

iniziare a sistemare la

sua vita...

http://svuotolacantina.blogspot.com/

 

UN REGALO SPECIALE

 

 

SOLIPSISMO

 

PASQUA 2011

 

AREA PERSONALE

 
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TESTIMONI

"Per sposarsi occorrono testimoni, esattamente come nei duelli e negli incidenti".

 
 
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