pianeta da amare

BOX LAGER DI RAPACI


Lipomo (CO): con l’ammoniaca negli occhi (fotogallery) nel box lager a disposizione dei bracconieriIntervento della Polizia Locale della Provincia di Como.di redazione | 04 maggio 2011
GEAPRESS – Secondo le prime informazioni assunte dalla Polizia Locale della Provincia di Como, erano cacciatori bracconieri i rifornitori del medico radiologo di Como che, dentro un box-garage a Lipomo (CO), deteneva un lager di uccelli rapaci. Così a GeaPress riferisce il Commissario Aggiunto Luigi Galeazzi che tiene tra l’altro a precisare come in 29 anni di servizio non gli era mai capitato niente del genere. L’intervento è avvenuto lo corso 27 aprile ma la notizia è stata resa nota solo ieri.In tutto 32 animali tra cui gheppi, un nibbio bruno, addirittura un raro nibbio reale, e poi poiane, gufi, corvi imperiali, cornacchie grigie, ma anche gazze, un crociere, un coniglio ed una volpe. Tutti accatastati in gabbiette disposte l’una sull’altra, eccetto che per la volpe (nel senso che la gabbietta era in terra). Un lager dal fetore di ammoniaca insopportabile. Gli escrementi, infatti,  secondo la Polizia Locale, non venivano rimossi da mesi. Almeno da due anni la vicenda era in qualche maniera stata notata dai vicini. Parrebbe, infatti, che della cosa ve ne fosse traccia nelle riunioni di condominio. Poi qualcuno ha informato la Polizia Locale, ed Enrico Casartelli, medico radiologo, è finito nei guai per maltrattamento di animali e furto aggravato al patrimonio indisponibile dello Stato. Un reato pesante per il quale, secondo una scandalosa impostazione della legge sulla caccia italiana, è stata possibile la contestazione perché il medico non è un cacciatore. Se lo fosse stato, per lui solo un blando reato contravvenzionale (il furto, invece, è un reato delitto) dal momento in cui la legge sulla caccia ha graziosamente previsto che ai cacciatori non si possano applicare alcuni articoli del Codice Penale, ovvero il furto al patrimonio indisponibile dello Stato.Di sicuro non erano gli stessi animali di due anni addietro. Questo secondo la stessa Polizia Locale. Impossibile che avessero così vissuto per tutto questo tempo. La Poiana, poi, era stata maldestramente operata ad un’ala, mentre tutti gli animali presentavano gravi infiammazioni agli occhi che apparivano, peraltro, opachi. Questo per le elevati concentrazioni di vapori di ammoniaca provenienti degli escrementi. Il box, inoltre, era privo di apertura, tranne piccole feritoie nella saracinesca.Secondo quanto appreso dalla Polizia Locale della Provincia di Como, diretta dal Comandante Claudio Comolli, il radiologo veniva notato solo per fugaci visite al box. La mattina presto e la sera intorno alle 23.00, forse per passare inosservato ai vicini. Il box era intestato alla moglie del medico. Di sicuro Casartelli non ha collaborato granché, anzi non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla presenza di così tanti uccelli protetti dalla legge. Ha subito chiamato il suo avvocato e si è trincerato nel silenzio. Secondo indiscrezioni la linea difensiva sarebbe quella del dono di un paziente.Tutti gli animali sono stati consegnati al Centro Recupero di Vanzago (MI), gestito dal WWF, ma solo per pochissimi animali è possibile ipotizzare il loro ritorno in natura. (GEAPRESS – Riproduzione vietata senza citare la fonte).VEDI PHOTO GALLERY: