L'aquila e il gabbiano

Post n°18 pubblicato il 07 Dicembre 2005 da GENOVESE80
Foto di GENOVESE80

C’era una volta un’aquila che viveva in una grande isola e amava volare sulle alte cime dei monti. Amava volare con le proprie ali, seguendo e facendo sua la forza del vento.

   Un giorno l’aquila vede un bellissimo gabbiano che si era allontanato dal porto e si era spinto quasi a raggiungere le alte vette. I due si innamorano e da allora amano trascorrere tanto tempo volando insieme. Il gabbiano mostra all’aquila la bellezza dei porti con le sue navi e i suoi anfratti, e l’aquila gli fa provare l’ebbrezza del volare in alto sino a raggiungere le più alte cime dei monti dell’isola  . All’inizio tutto è bellissimo e ognuno scopre il fascino del mondo dell’altro.

   Dopo un po’ di tempo però, l’aquila si accorge che il gabbiano tende a voler trascorrere sempre più tempo vicino al suo porto e al suo mare e meno ad avventurarsi per le alte montagne.

Ogni volta che l’aquila gli fa la proposta di andare a volare nell’alto dei cieli il gabbiano trova una scusa. L’aquila per qualche tempo rinuncia ai suoi voli, ma dopo un po’ sente che le sue ali hanno voglia di sgranchirsi e va a fare un giro da sola. Ma quando torna il gabbiano fa il broncio, è offeso. E dice all’aquila che il fatto che voglia volare così in alto vuol dire che non gli vuole più bene. L’aquila cerca di fargli capire che non è così, che l’ama profondamente.

La nature le ha dato grandi ali per volare in alto e lei non fa altro che seguire la sua natura, così come il gabbiano segue la sua.  Il gabbiano non si fa convincere dal discorso dell’aquila e pensa  che se il problema sta nelle grandi ali dell’aquila, la soluzione sta nel tarpargliele.

E così di notte, mentre l’aquila dorme tranquillamente al suo fianco il gabbiano prende le forbici

E, notte dopo notte, spunta un po’ le ali all’aquila, senza che questa se ne accorga.

   Un giorno, mentre sta cercando di volare verso la sua montagna preferita, l’aquila sente di non farcela, si sene stanca,  sente il suo corpo pesante e nonostante i suoi sforzi, non ce la fa a salire in cima. Sta per desistere quando incontra una maestosa vecchia aquila che vola lentamente con le sue ali spiegate. La vecchia aquila vede quest’aquila che fa fatica a volare e nota subito le ali tarpate a forma di gabbiano: capisce che qualcuno deve averle giocato un brutto scherzo.

La vecchia aquila le si avvicina e le chiede se vuole fare un giro sulle sue ali, visto che sembra un pò stanca. L’aquila ringrazia e accetta. Allora l’aquila saggia la prende su di sé e volando la porta in cima al monte. Quando arriva in cima l’aquila si sente rinascere. Ma dopo un po’ diventa triste

al pensiero che il suo amato gabbiano le farà il broncio quando tornerà.

L’aquila saggia vede il cambiamento di umore e le chiede cosa sta pensando. L’aquila si confida e le racconta che il suo amato gabbiano preferisce stare vicino al porto dove sono ancorate tante navi e non vuole volare in alto, sfidare la forza del vento e misurare la potenza delle sue ali.

   Dopo aver ascoltato, la vecchia aquila saggia le dice che anche i gabbiani possono volare in alto.

A una condizione però, che lo vogliano veramente e che non si facciano prendere dal caldo torpore marino e che non si facciano sedurre da tutte quelle navi ancorate ai porti. E comincia a raccontare le avventure di un gabbiano Jonathan Livingstone che amava sfidare la sua natura e che era riuscito a raggiungere cime e vette altissime.

   L’aquila sta alcuni giorni in compagnia della vecchia aquila saggia ascoltando i racconti sul gabbiano Jonathan Livingstone, così capisce che anche il suo gabbiano può volare in alto:

deve però essere lui a volerlo.

   E stando lì le sue ali ricrescono e si rinforzano. Un giorno si accorge di essere nuovamente in forza e si sente pronta per ritornare dal suo gabbiano. Ringrazia, saluta la vecchia aquila saggia e va. Appena arriva dal gabbiano lo abbraccia  felice e gli racconta del suo incontro con la vecchia aquila e le storie sul gabbiano Jonathan Livingstone che ha sentito. Ma il gabbiano non  ha voglia di ascoltarla. E’ offeso e convinto che l’aquila non  l’ami più.

Allora l’aquila con calma gli dice di ascoltarla molto bene, perché ha una cosa importante da dirgli.

E così gli dice: “Ogni creatura umana ha delle differenze e ognuno può amare, apprezzare e rispettare le differenze di ciascuno. La mia natura mi ha dotato di grandi ali scure con le quali volare nell’alto dei cieli. La tua natura ti ha dotato di bellissime ali bianche con le quali sorvolare mari e monti. “ Entrambi abbiamo le ali, entrambi possiamo volare in alto, da soli o in compagnia.

A me piace volare con te ma non posso più trascorrere tutto il mio tempo a stare nel porto ad apprezzare le navi ancorate. Ho bisogno di volare in alto come mi spingono le mie ali. Mi piacerebbe volare con te, averti al mio fianco, però  posso anche capire e rispettare che tu preferisca crogiolarti al caldo del sole. Ognuno ha una sua natura da riconoscere, rispettare e onorare.

E ognuno ha anche la libertà e la volontà di impegnarsi in una sfida per superare la presunta limitatezza imposta dall’ampiezza delle proprie ali”.

  Questo discorso così chiaro colpisce il gabbiano e lo commuove.

Sente che l’aquila ha ragione e allora le dice: “ Raccontami ancora le avventure del gabbiano Jonathan Livingstone in modo che io possa imparare a volare più in alto.”      

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

L'AMORE

Post n°17 pubblicato il 06 Dicembre 2005 da GENOVESE80
Foto di GENOVESE80

Se parlo le lingue degli uomini e anche quelle degli angeli, ma non ho amore,

sono un metallo che rimbomba, uno strumento che suona a vuoto.

Se ho il dono d’essere profeta e di conoscere tutti i misteri,

se possiedo tutta la scienza e anche una fede da smuovere i monti, ma non ho amore, io non sono niente.   

Se do ai poveri tutti i miei averi, se offro il mio corpo alle fiamme, ma non ho amore, non mi serve a nulla.

Chi ama è paziente e generoso.

Chi ama non è invidioso, non si vanta, non si gonfia di orgoglio.

Chi ama è rispettoso, non cerca il proprio interesse, non cede alla collera, dimentica i torti.

Chi ama non gode dell’ingiustizia, la verità è la sua gioia.

Chi ama tutto scusa, di tutti ha fiducia, tutto sopporta, mai perde la speranza.

L’amore non tramonta mai: cesserà il dono delle lingue, la profezia passerà, finirà il dono della scienza.

La scienza è imperfetta, la profezia è lmitata, ma verrà ciò che è perfetto ed esse svaniranno.

Quando ero bambino parlavo da bambino, come un bambino pensavo e ragionavo.

Da quando sono un uomo ho smesso di agire così.

Ora la nostra visione è confusa, come in un antico specchio; ma un giorno saremo a faccia a faccia dinanzi a Dio.

Ora lo conosco solo in parte, ma un giorno lo conoscerò come lui mi conosce.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Il pettine di Boemia

Post n°16 pubblicato il 05 Dicembre 2005 da GENOVESE80
Foto di GENOVESE80

Due ragazzi boemi si erano sposati pur non possedendo nulla. Avevano, però, un grande amore l’uno per l’altro. Vivevano in una capanna alla periferia della città. La sera accendevano il fuoco e si scaldavano in silenzio. Lei era bellissima: aveva lunghi cappelli d’oro. Quando li scioglieva arrivavano a terra.

Anche lui era molto povero, ma possedeva un orologio rega­latogli da suo padre, al quale era stato regalato dal nonno, al nonno dal bisnonno. Lo conservava in tasca e quando, alla sera, stanca, la moglie gli chiedeva l’ora, lui ci metteva un bel po’ per tirarlo fuori perché non aveva neppure la catena. Un orologio senza catena! Arriva il Natale e lui desidera tanto fare un regalo alla moglie. Lascia la casupola e va in città dove trova un rigattiere, uno che se ne intende: gli vende l’o­rologio e col denaro si reca in un negozio dove vede dei bel­lissimi pettini in osso di Boemia, veramente degni dei capelli della sua donna. Chiede il costo e ne compra uno. Lo fa incar­tare prima di tornare a casa. Dopo aver bussato rimase sbalor­dito nel vedere la moglie coi capelli corti.

Cosa era successo?

Anche lei desiderava fare un regalo a suo marito ma, non a­vendo soldi, aveva pensato di tagliarsi i capelli, di venderli, e col ricavato di comprare una catena per l’orologio. Ma ormai non serviva più né il bellissimo pettine di Boemia né la catena per l’orologio! I due giovani sposi si abbracciarono e... vivo­no felici e contenti.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

COSA HO IMPARATO DALLA VITA

Post n°15 pubblicato il 04 Dicembre 2005 da GENOVESE80
Foto di GENOVESE80

Ho imparato:

Ø      Che per quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. Per questo bisognerà che tu la perdoni.

Ø      Che ci vogliono anni per costruire la fidu­cia e solo pochi giorni per distruggerla.

Ø      Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.

Ø      Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi rimaniamo re­sponsabili di noi stessi.

Ø      Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o es­si controlleranno te.

Ø      Che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.

Ø      Che la pazienza richiede molta pratica.

Ø      Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrar­lo.

Ø      Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.

Ø      Che non devi mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una trage­dia se lo credesse.

Ø      Che non sempre è sufficiente essere perdo­nato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.

Ø      Che non importa in quanti pezzi il tuo cuo­re si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ricomponi.

Ø      Che Dio, probabilmente, vuole che incon­triamo un po' di gente sbagliata prima di in­contrare quella giusta, così quando final­mente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.

Ø      Che quando la porta della felicità si chiude, un’altra se ne apre, ma tante volte guardia­mo così a lungo quella chiusa, da non vedere quella che si è aperta per noi.

Ø      Che la miglior specie d’amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico o camminare insieme, senza dire una parola, e quando va via senti che è come se fosse stata la migliore conversazione mai avuta.

Ø      Che non conosciamo ciò che abbiamo pri­ma di perderlo, ma non sappiamo neanche ciò che ci è mancato prima che arrivi.

Ø      Che ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.

Ø      Che puoi avere abbastanza felicità da ren­derti dolce, difficoltà a sufficienza da ren­derti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti feli­ce.

Ø      Che le più felici delle persone, non neces­sariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.

Ø      Che il miglior futuro nasce da un passato di­menticato e non puoi andare bene nella vi­ta senza scordare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.

Ø      Che quando sei nato stavi piangendo e tut­ti intorno a te sorridevano, e devi vivere la tua vita in modo che quando morrai, tu sia l’unico a sorridere e tutti intorno a te a pian­gere.

 

Paulo Coelho

QUESTE PAROLE LE DEDICO A SARA E VALENTINA! OGNUNA DI LORO FARA' TESORO DI QUESTE PAROLE IN MODO DIVERSO. A LORO UN GRAZIE CHE GIUNGE DAL PROFONDO DEL CUORE

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Coelho, L'Alchimista

Post n°14 pubblicato il 17 Novembre 2005 da GENOVESE80
Foto di GENOVESE80

«Se tu veramente vuoi raggiungere qualcosa, tutto l'universo complotterà perchè tu la raggiunga»

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

kiarettaQUADRAROnmagnarobertina989otilbapNuvola_volamaurigoldiiarbaJ.F.Raptorantonellavetrugnoslionlinecose5inge82arabafelice59lostris47anna.leg
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963