Società e cultura
Globalizzazione e meticciamento! L'universo in pilloleLa fine di un millennio e l'inizio di uno nuovo creano grandi attese. La constatazione del male prevalente e prevaricante pone il problema di una resa dei conti finale. Speranze di rigenerazione si intrecciano con più pessimistiche constatazioni del permanere delle guerre e delle miserie.
Il mondo giovanile è, probabilmente, il più aperto a pensare al futuro, ma unisce anch’esso accenti entusiastici ad una realistica consapevolezza degli aspetti negativi della vicenda storica umana.
Il fiore del Duemila nascerà
da un’ape che sta già volando sopra questa città
e zzz zzz zzz la sento ronzare
in cerca di un profumo che la faccia
innamorare,
in cerca di un fiore da baciare
e di un vento da impollinare.
Il fiore del Duemila non tarderà
a darsi da fare:
è tutto già presente,
già qua
il suo potenziale.
È chiusa in una nuvola l’acqua
che lo dovrà innaffiare;
è ancora dentro a un atomo la luce
che lo dovrà colorare.
E a me non resta che star qua
a vederlo sbocciare,
pregando sole e nuvole
da darsi da fare
perché c’è una ragazza che io
glielo voglio regalare.
Danza,
non ti fermare.
La guerra del Duemila scoppierà
da armi che son già caricate:
in giro per la città
le sento sparare,
difficile riuscire a starne fuori
fan molto rumore.
La guerra del Duemila non tarderà
a farsi dichiarare:
è tutto già presente,
già qua
il suo potenziale
nell’odio tra chi ha troppo e chi ha niente,
negli interessi di certa gente,
nella follia nazionalista
di qualche presidente.
È nato già il ragazzo che si arruolerà
per farsi ammazzare.
E a me non resta che star qua
cercando di amare,
pregando sole e nuvole
di darsi da fare
perché c’è mio fratello che io
lo voglio abbracciare.
Danza,
non ti fermare.
Danza
fino a che sorge il sole.
Jovanotti-Centonze-Jovanotti,
Il fiore del 2000
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La felicità è interiore, non esteriore; infatti non dipende da ciò che abbiamo, ma da ciò che siamo.
(Henry Van Dyke)
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«La sola vera prigione è la paura, la sola vera libertà è la libertà dalla paura».
(Aung San Suu Kyi,
premio Nobel per la pace
– prigioniera in Birmania)
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Anche se ciascuno di noi ha una sua propria visione della salvezza del mondo, per tutti è importante ed essenziale sopra ogni cosa l'idea della salvezza attraverso l'amore.
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Leggendo i saggi di importanti ed illustri maestri si apprende che la prima condizione per imparare a pensare è quella di coltivare in sé l’arte e la facoltà dello stupore. Stupirsi si coniuga a pieno col verbo sognare, ma non solo con il verbo anche con l’azione continua e ciclica che permette all’individuo di crescere e svilupparsi, ma soprattutto consente alla società odierna di incamminarsi verso gli aspetti scientifici e tecnologici che aiutano l’uomo a progredire e a realizzare, appunto, i propri sogni, spesso con delirio di onnipotenza, dimenticando la propria fragilità e umanità.
Onnipotenza e sogno sono termini che si avvicinano poco: immaginate, però, il sogno di un bambino che vuole conquistare il mondo, diventando il capo indiscusso dell’universo, ristabilendo pace e serenità fra popoli. Sarebbe un ottimo traguardo per l’umanità che in tutta la sua storia è stata sempre coinvolta in conflitti e guerre continue. Le guerre sono la realtà, la pace e la concordia restano utopie nelle menti di molti e nei cuori di tutti: per questo sognare è uno dei pochi diritti propri di ogni essere vivente, di ogni creatura. Sognare è un diritto che non può essere cancellato dal patrimonio culturale di ogni uomo: ciascuno di noi, piccolo o grande, ricco o povero, triste o allegro, avrà almeno una volta sognato qualcosa. Una macchina nuova, un nuovo posto di lavoro, non essere interrogato, avere dieci in ogni materia. Oppure sogni più emotivamente coinvolgenti: un nuovo amore, una nuova creatura, l’attesa di un sì! I sogni non sono banalità o sciocchezze, ma vere emozioni che nascono dal cuore e dalla mente di ciascuno: in realtà anche i deliri di onnipotenza dei grandi della terra, sopra citati, erano dapprima sogni chiusi in un cassetto. Basti pensare ai regimi che hanno portato allo scoppio della seconda guerra mondiale, lontana da noi, ma vicina alla mente con i continui filmati e revival storici che i mass media ci propongono.
Il sogno è il preludio del ricordo che trasfigura le persone, gli avvenimenti, i fatti, le cose, gli affetti e li redime da ciò di quotidiano e volgare che ogni aspetto pratico della vita porta con se. Ricordare significa interiorizzare, rivivere, caricare di nuove emozioni, sensazioni ed immagini e fissarle nell’anima in una dimensione eterna. Ricordo, quindi, si coniuga con amore, dolcezza e affetto, permette di rielaborare, trasformare e rafforzare gli eventi da tutto ciò che la nostra vita ci impedisce di osservare e vivere intensamente.
Ricordo, amore e affetto: tre parole bellissime che racchiudono le emozioni di un sogno.
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Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 03:13
Inviato da: lorteyuw
il 24/03/2009 alle 22:40
Inviato da: lorteyuw
il 24/03/2009 alle 22:05
Inviato da: volandfarm
il 24/03/2009 alle 18:12
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il 24/03/2009 alle 17:04