Sottouncielodistelle

Un cuore in tasca nel sogno del mattino


Un cuore in tasca nel sogno del mattino Avevano già potato gli alberi lungo il viale dove d'inverno regnava la nebbia e ora scoppiava il sole. I nuovi rami erano gonfi di vesciche e pieni di spore dalle linfe dolciastre. Camminavamo raso-raso al muro e le campane delle otto rompevano l'aria che, in polvere, lenta si depositava sui tetti accaldati. Stavo finalmente passando dai pantaloni corti ai lunghi, e anche se il gesso strideva forte sulla lavagna mi sentivo un cuore in tasca gonfio che voleva urlare, ma in classe gli chiudevo la bocca. Dovevo imparare a combattere persino con le formiche; e le nuvole? Le nuvole erano terribili non stavano mai ferme. Un cuore in tasca nel sogno del mattino Mi avevano dichiarato guerra già da tempo, i cavalli da tiro sbuffavano e avevano paraocchi in pelle di cavallo. Un meccanico ha bestemmiato e nessuno vuole stare con lui. Ora si attarda il mio destino e due paracadutisti sono discesi dal lucernario e hanno resuscitato tutto qua attorno. La pioggia divide l'aria e mentre la smembra il mio sogno fugge a cavallo del mio spirito contadino. Un giorno fiorisce e la mano toglie l'indirizzo e costringe il mio numero civico all'oscurità. Non mi sono mai piaciute le donne di eccezionale bellezza, ma avevo la sua voce melodiosa e pensavo che il mondo fosse questo: io vagabondo e lei le mie svelte scarpe. albertomatteiSchubert : Piano Trio N° 2, II.