Sottouncielodistelle

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"Mi scrisse un messaggio il 29 dicembre alle 02:27 del mattino, uno di quei messaggi che ti portano a pensare ‘ma questa cosa vuole’. Le risposi con ‘ciao’ alle 10:36, e lei replicò subito con un ‘simpaticissimo’, ragazza strana fin da subito. Fu spudorata fin dall'inizio, voleva far vedere che aveva del carattere e che non si lasciava fermare da niente e nessuno. Non capivo e non capisco tutt'oggi cosa avesse di diverso, cosa mi portò a continuare a risponderle, ad avere voglia di parlarle. Aveva quel non so che da rendere una donna non scontata e banale, una donna che vale la pena conoscere. Successe tutto come un fulmine, mi fece perdere la testa e non la ritrovai più. Molte persone mi rimproverarono, in passato, dicendomi che avevo la brutta abitudine di buttare via le persone come mozziconi di sigarette, di non affrontare i problemi e mandare tutto a puttane alla prima difficoltà. Lei mi insegnò che le cose non vanno date per scontate ma che bisogna dimostrarle, che nulla è mai perduto e che tutto è ancora da scoprire. Mi insegnò che il colore dell'amore non è il rosso ma il nero, che le persone che ti cambiano la vita non si sa mai quando si possono incontrare. Mi insegnò che la bellezza non era un tramonto ma la sua risata, che un panorama mozzafiato era il suo sorriso, che la dipendenza non la davano le sigarette ma lei. Mi insegnò a mettere la felicità di chi amo prima di tutto, a considerarla la mia priorità assoluta, come poi era giusto che fosse, a darle tutte le attenzioni che meritava e a fare del mio meglio per renderla felice. Mi insegnò che le cose belle arrivano quando meno si aspettano, arrivano come un uragano e non si può fare altro che lasciarsi trasportare, perché in realtà è ciò che si vuole. Mi insegnò che l'amore non erano le belle frasi dette al momento giusto, ma superare le difficoltà insieme e finire con l'essere più uniti di prima. Mi insegnò che gli opposti si attraggono, non è vero che si respingono, in realtà si completano. Mi insegnò che i terremoti non arrivano per distruggere ma per rinnovare. Mi insegnò ad essere felice, ad essere me stesso e cosa significasse avere paura di perdere la persona che ami. Mi insegnò che in amore, l'orgoglio, va messo da parte, che ci si poteva innamorare di un paio di occhi marroni, che il solo sapere di farla sorridere migliorava qualsiasi mia giornata, anche la peggiore in assoluto. Mi insegnò a non arrendermi, a lottare per ciò che volevo, per chi volevo.Mi insegnò a lottare per lei, a non darmi per vinto. Mi insegnò che l'amore non era un ‘ti amo’ alle quattro del pomeriggio ma un ‘ti voglio qui con me’ alle quattro del mattino, che per 'la tua persona’ si può impazzire in due giorni. Mi insegnò ad amarla e non la ringrazierò mai abbastanza per questo." - M.La mia tempesta perfetta