piazza alimonda

Creuza de ma. 19 - 22 luglio 2001


Paolo Liguorifa il telegiornalepiù sereno e obiettivoL'EX - 7 giugno 1994 "Ciao Carlo. Ero li accanto a te. A pochi metri dal tuo lato. Ti ricordi?Tutto è iniziato alle 12.30. Ora sono le 17 circa. Sono quasi 5 ore che si scappa. Sembra non debba esistere un modo di sfuggire alla macchina devastatrice. E fu qui, in questa piazza, che decidemmo di non scappare più. Basta scappare, essere gassificati e poi picchiati. Lo abbiamo detto tutti. Lo abbiamo pensato tutti. Ora basta. Bisogna difendersi e aiutare compagni e compagne, che appena finiscono a terra vengono quasi sempre massacrati da un gruppo di coetanei. Questi, però, sono al servizio del potere e non dello stato democratico. Carlo, anche la cittadinanza della zona di Tommaseo deve aver detto basta dopo averci visto scappare dai gas ed essere picchiati dai celerini senza motivo: essere divenuti vittime di un massacro. Nei loro portoni almeno potevamo prendere fiato. Nei loro negozi potevamo essere ospitati. Noi, così sporchi e così puliti nelle azioni e negli occhi. Ma la loro ferocia non si placava. Erano già sei ore che cercavamo di difenderci. Senza un minuto di tregua. Piangere nei portoni ed abbracciarsi. Non lo conosci il lui o la lei che hai appena stretto. Ma tu, lei o lui siamo la stessa persona, ora.Poi ci siamo separati. Ti ho visto di spalle proseguire in piazza Alimonda. Hai continuato a lottare e ti sei lanciato, con altri, in un disperato tentativo di trattenere, anche se per un minuto, una nuova carica, così da permettere ai più di allontanarsi.Poi i due colpi, il silenzio, i carabinieri che circondano il posto dove sei caduto. Tutto si muoveva lì intorno. Tu no.Ti hanno vestito e spogliato. Ti hanno infilato una giacchetta nera. Ora tu sei diventato un vero cattivo". Mauro Marcenaro.Da "Le quattro giornate di Genova"Fratelli Frilli Editori