piazza alimonda

11 Settembre


Lo so. L'11 settembre è passato. Non ho scritto niente prima perché volevo vedere. Volevo sentire. Volevo capire cosa si sarebbe detto dell'11 settembre. Adesso ho visto, sentito e capito.Ci sono due 11 settembre. Quello del 1973 in Cile, quello del 2001 in Usa. In tutti i blog nei quali ho curiosato (o quasi tutti, almeno) erano citati entrambe. In tv solo quello americano. Devo essere sincero: se non ci fosse stato quello Usa, non mi sarei mai ricordato di quello cileno. Ma chi è pagato per dire le cose, per ricordarle, per chi nel 1973 non aveva sei anni, forse se lo dovrebbe ricordare. Forse quello cileno (più tragico, con un bilancio più pesante) ha un handicap: è stato meno spettacolare, meno documentato, meno ripreso. E in un mondo dove esiste solo quello che passa per tivù è una colpa mica da poco.La 7, di mattina, ha fatto una cosa mica da poco: ha interrogato una serie di onorevoli e senatori, e ha chiesto cosa facevano in quel preciso momento dell'11 settembre americano, come l'avevano saputo. Le risposte sono state belline: uno era a casa, uno parlava con la moglie, uno era al telefono con il cognato, uno era in aereo, uno in autostrada, uno al bar, uno leggeva il giornale, uno guardava la tv. E io ho pensato: "Ma ero io l'unico pirla a lavorare quel giorno?". Quel giorno lavoravo. Come una bestia, perché quattro giorni dopo mi dovevo sposare, e non solo dovevo finire il giornale di quella settimana, ma dovevo lasciare delle pagine in eredità a chi mi avrebbe sostituto mentre ero via (per la cronaca l'albergo in cui ero a Parigi era a 30 metri dal Ministero della Marina e a 120 dall'ambasciata americana. Poco ci mancava che mi trovassi un soldato col mitra anche nel bidè). Lavoravo, ed un bel momento è entrato in redazione l'omino dello sport, che dopo aver intervistato il campioncino di turno l'aveva portato al bar a bere qualcosa. E lì aveva raffazzonato scampoli di notizia. E' entrato in redazione e ha detto: "Un aereo si è schiantato sulle torri gemelle". Credendo fosse stato un incidente. E in quel momento, a differenza di tutti gli onorevoli e senatori che nel bel mezzo della Milano - Bologna o a 10mila metri di altezza avevano subito avuto sentore di quanto era successo, ho pensato: "Certo se agli aviatori non facessero prendere il brevetto con la playstation queste cose non accadrebbero".Ma il grosso delle trasmissioni è stato incentrato sul tema: siamo americani o antiamericani? Se lo meritavano o no? Bella domanda. Come si fa ad essere contro agli americani. Se mi ci metto di buzzo buono per tutta la giornata, tra musica, cinema, sport, politica e quant'altro posso dire di conoscere non più di 200 americani. E come faccio a sapere chi sono tutti gli altri e ad avercela con loro? Non credo ci sia troppa differenza tra chi quel giorno, mentre manovrava una calcolatrice o digitava su un computer è stato spazzato via dall'aereo e chi a Kabul, mentre tornava dalla spesa, è stato incenerito da una bomba. Tutti e due pensavano ai fatti loro, al lavoro, alla famiglia, a che avrebbero fatto il giorno dopo. E tutti due, per come la vedo io, sono morti per un atto di terrorismo. Poi ci sono americani che non conosco. Quelli che fanno il tiro a segno con i civili. Che fanno le foto ricordo con i prigionieri. Ma quelli sono macellai teste di cazzo. Una categoria a parte che comprende americani, italiani, inglesi, francesi, islamici, buddisti e tutte le razze e religioni del mondo. E allora? Allora, se posso fare un paragone un po' irriverente, gli Usa li vedo come la Juve dello scorso anno (e lo dico da juventino). C'è gente che scende in campo, che corre, che suda, che ride e che piange. Che gioisce e si incazza. Che da delle cose bene e delle cose male. Poi c'è della gente che comanda. Che non scende in campo, che non corre, che non suda, che non piange e che ride spesso. Alla quale importa vincere, non importa come. Alla quale non importa una beata fava degli altri (popoli o squadre che siano). E che rendono antipatica la squadra o il paese che rappresentano (chi avrebbe motivi per odiare Del Piero? O Zambrotta, che dove lo metti sta? O Woody Allen? O Springsteen? Al massimo non ti piacciono. Al massimo ti stanno sui marroni per fatti tuoi). Poi mi sta bene che in ogni paese e in ogni squadra ci siano dei figli di mignotta, ci mancherebbe. Però per colpa di un ristretto gruppo di persone, finisce che tutto un gruppo non lo puoi più vedere. Moggi adesso non c'è più. La Juve in B. Mandiamo Bush a fare in culo. Facciamo fare un bagno di umiltà agli Usa in quanto ente. Nel campionato dopo saranno più simpatici.