piazza alimonda

Gli accidenti capitano


Accusare di corruzione me è come arrestare MadreTeresa di Calcutta perchéuna bambina del suo istitutoha rubato una melaL'EX - 28 ottobre 1995Questa cosa mi gira dentro da un paio di giorni. Ma ero indeciso tradurla in tasti piagiati o no. Poi ho pensato le tre seguenti cose: A) Gli accidenti capitano, e lo spettacolo comunque deve continuare B) Mi ricordo le sue "stupende" barzellette sui malati di Aids C) il portavoce Bonaiuti ha ringraziato per tutto l'affetto dimostrato, e ha detto che per ricambiare ciccio malaticcio sarà in piazza, sabato, per protestare. Allora, vaffanculo e traduciamo.Il nano ha avuto un mancamento. Avrà influito il caldo, l'emozione, il fatto che stanno venendo a galla i brogli elettorali (suoi), va a sapere. Comunque per un attimo ha smesso di avere l'espressione di quello che ti prende per il culo dipinta sul grugno e ha detto delle cose interessanti. Rimanendo zitto. E mentre la Proteizone Civile e la Croce Rossa internazionale si scannavano per portare soccorso al malcapitato, ho pensato a cosa succedeva, in quel preciso momento, nelle varie parti del mondo. E già mi vedevo Bondi che, temendo il peggio, si presentava davanti alla basilica di San Pietro, con il torace nudo come il camerlengo di Angeli e Demoni, ed urlava: "Non a lui, non a lui. Mandalo a me l'ictus, mandalo a me". E mi vedevo una voce che, dal cielo, tuonava: "Pirla. Per avere un accidente al cervello bisogna avercelo, un cervello". E poi mi vedevo Schifani, anche lui davanti alla basilica, anche lui con il torace nudo (è l'unico ad avere i peli del petto con il riporto), anche lui ad urlare: "Non a lui, non a lui....". E sentivo la voce dell'alto che chiedeva: "Ma sei il gemello di quell'altro?". E poi vedevo Fede, seminudo, davanti a San Pietro, urlare: "Non a lui, non a lui....fallo venire a loro, l'accidente...".E mi vedevo già la non stop su Rete4.E mi vedevo i notabili di Forza Italia entrare in chiesa, accendere un cero, inginocchiarsi e dire: "Non farlo crepare, sennò a noi ci tocca tornare a lavorare", e poi uscire dalle chiese, grattugiarsi il vuoto capo con le dita, rientrare il chiesa, accendere un cero più grande e inginocchiarsi dicendo: "Ma se proprio devi, fai in modo che nominino me al posto suo".E mi tornavano alla mente le scene dei funerale di Merola. Quando, in omaggio alla sua passione per le carte, un tizio si è messo sopra la bara a smazzare e mi chiedevo cosa avrebbero mai fatto sopra la sua...Poi Tiziana Ferrario, del Tg1, mi ha richiamato alla realtà. In preda ad orgasmo giornalistico mi diceva che stava bene, ma che facevano un collegamento con un tizio, il quale diceva: "Sta bene, sarà stato il caldo". Poi una notizia in dieci secondo e quindi un nuovo collegamento con Montecatini, per sentirsi dire: "Sarà stato il caldo, ma desso sta bene". Poi altri dieci secondo di tiggì, e quindi un nuovo collegamento nel quale un qualche tizio diceva: "Il caldo...l'emozione...sta bene". Poi dieci secondi di tiggì, e poi il servizio straordinario: la telefonata a Bonaiuti mentre correva versi l'elicottero. La Ferrario a quel punto cala l'asso: "Ma è vero che era sotto l'effetto di antibiotici? Me lo può confermare?". Ma che cazzo me ne strafrega! Ma che cazzo me ne strafrega se prende il viagra, il lasonil o si fa le perette! Che che cazzo me ne frega se usa l'Euchessina o il Falqui! Ma per favore. Al di la del fatto che i dati inerenti alla salute ricadono sotto i dati sensibili e non si possono dire, la notizie era: è stato male, adesso sta bene. Fine. Punto. Tra l'altro, in quei dieci secondi di tiggì tra un collegamento e l'altro, è stato anche buttato lì il fatto di tre operai morti carbonizzati. Ma probabilmente non prendevano gli antibiotici, e allora non erano interessanti.