piazza alimonda

Pensieri estivi


Siccome l'estate è stagione notoriamente frivola (Cosimino Mele ne è un esempio....), mi sono ribellato a tutta questa leggerezza che c'è nell'aria, e ho trovato alcuni spunti di riflessione su cui mediterò profondamente in questi due giorni di vacanza, in modo da poter fare, al ritorno, qualcosa per questa povera gente. Il mio pensiero, quindi, va a: A) L'amica della Marcuzzi. Quella che ha dei problemi a fare quella grossa perché, essendo in vacanza, «cambia la roba da mangiare» e, per giunta, «è cambiato anche il bagno». E’ probabile che dietro a questa cosa, che su due piedi più sembrare banale, si nasconda un dramma più profondo. Se questa povera sfigata in vacanza mangia roba diversa, vuol dire che a casa mangia sempre la stessa roba. Magari vive in un canile, e tutti i giorni si fa la sua lattina di Ciappi. E poi la questione del bagno diverso: forse a casa sua ha una specie di turca ancorata alle pareti del bagno, e per fare la pupù deve fare la verticale. In ogni caso, fortunatamente per lei, interviene la Marcuzzi con non so quale pozione miracolosa, e la sventurata finalmente può trascorrere le sue vacanze mollemente adagiata su una tazza vespasiana. B) I concittadini e gli amici di Jessica Fletcher. E’ matematicamente certo che ogni giorno un abitante di Cabot Cove finisce sottoterra e, di conseguenza, uno finisce in galera. Lo stesso vale per agli amici: chi invita a casa sua la Fletcher, o crepa o lo ingabbiano. Una buona soluzione sarebbe quella di invitare la signora in giallo in Italia, candidarla per forzaitalia e votarla in massa… C) Quel povero sfigato che, quando gli chiedono dove ha conosciuto la sua morosa. Risponde: «In ufficio…con Meetic». Così adesso si impalmerà una tizia (che, per logica di cose, nessuno di coloro che la conoscono di persona ha mai voluto prendersi… e un motivo ci sarà, no?), ma perderà il lavoro. Dal momento che placidamente confessato che, invece di lavorare, pascolava virtualmente l’uccello dall’ufficio. D) Alessandra Canale, quella che cura il servizio delle estrazioni del lotto. Ed in particolare penserà alla sua mano sinistra, che mentre lei parla si produce in gesti in in interpretabili e che soprattutto non si accordano con quel che sta dicendo. Non a caso le inquadrano sempre in modo che la mano sinistra scompaia (vedere per credere). E) Quell’altra anonima, evidentemente amica di intestino della Marcuzzi, che a tavola, in un ristorante, confessa di sentirsi gonfia (immagino la gioia dei commensali….) e, improvvisamente, nell’acquario che ha a fianco, compare un pesce palla che si gonfia all’inverosimile, gettandola in depressione. Mi chiede che avrebbe fatto se, in luogo del pesce palla, fosse comparso un pesce sega. F) I giornalisti televisivi, che riescono sempre a dire puttanate sesquipedali con la massima disinvoltura. Ne cito due che mi sono rimaste impresse. Dal Tg2: «…da un cavalcavia è stato lanciato un sasso grosso come il pugno di una mano…». E io mi chiedo: ma quanto altri pugni conosci? Il pugno di un gomito? Il pugno di un piede? Sul Tg5 parlavano di uno «arso dal fuoco»: nonostante tutti gli esperimenti in laboratorio non si è ancora riuscito ad ardere un cristiano con la neve. O con la maionese. G) Sara Tommasi. Premetto che se la vedessi per strada non la riconoscerei, perché non so chi sia, ma qualche settimana fa ho letto su Libero (questo, non il giornale) una sua intervista. Illuminante. In buona sostanza, diceva di essersi fidanzata con un tizio, ma che i di lui genitori, visti i di lei trascorsi, non erano troppo felici di questa unione (strano. Quale genitore non sarebbe contento di sapere che il pargolo di mette assieme ad una smutandata da competizione?). Poi però le cose con i genitori di lui vanno meglio perché hanno imparato a conoscerla. Bene. E con lui come va? le chiedono. Benissimo, risponde lei. E racconta che dal punto di vista del sesso va tutto alla grande, lo fanno tutti i momenti in tutti i posti in tutte le posizione. E quando non lo fanno per un po’ lei va in crisi di astinenza da tarello e cose simili. I di lei potenziali suoceri faranno salti di gioia… H) Dolente fulgore, mite regina, misteriosa malia, polvere di stelle. E’ una poesia, anche se sembra una vaccata. E’ di Sandro Bondi. L’ha dedicata ad una commessa della Camera. A star zitti s’è detto tutto. Ci si sente tra qualche giorno.