piazza alimonda

Appunti germanici


- Se dovete andare a Stoccarda, e il vostro albergo è a Zuffenhausen, e non avete una cartina che riporti anche ogni più insignificante e minuscolo viottolo della città, tanto vale bussare alla porta della prima chiesa e chiedere al titolare se vi fa dormire tra i banchi e il confessionale. - Fermandosi in un qualunque autogrill tedesco dotato di self service, basta buttare un occhio nelle vaschette del “cibo” per capire come, a confronto, anche il mio amico “Oscar, il mago del panino”, il cui camion ammiraglia è in grado di sfornare un centinaio di hot dog in un amen (e che per gli amici prepara il famoso panino Oscar, che consta di una pagnotta grande quanto l’avambraccio di un adulto, completamente sventrata e farcita di un tot di salamele cotte alla piastra, annegate in un secondo tot di funghi – cipolle – crauti – peperoni – melanzane, anch’esse cotte alla piastra, e sommerse con geometrica precisione da senape – maionese e ketchup: una cosa che mi mangia in mezz’ora e si digerisce in un lustro) merita una citazione sulla guida del Gambero Rosso. - Dall’osservazione sopra si ricava la seguente legge di valore assoluto: “Certi tedeschi mangiano quel che certi giapponesi indossano e certi italiani votano”. - Se avete una bimba piccola piuttosto vivace, usa a liberarsi dall’ancoraggio del seggiolino e ad aprire la porta dietro, e per mesi vi siete detti: «Dobbiamo bloccare la porta», non fatelo. Può succedere scendiate dalla macchina per capire da una cartina ad una fermata dell’autobus dove accidenti siete, e vostra moglie scenda per altri motivi chiudendo la porta con la chiusura centralizzata inserita, e allora passiate un buon quarto d’ora sotto la pioggia, davanti al finestrino della bimba di cui sopra, a fare come quelli che cercavano di fare parlare il pappagallo Portobello: “Dai facciamo un gioco…. Libera il bracciano…. Si lo sappiamo che non si deve assolutamente fare, ma adesso fallo…. Su, fai questo giochino… Libera il braccino…Ecco, ora apri la porta, brava…”. - La differenza cromatica tra il succo di arancia e quello di pomodoro è irrisoria. - Se mettete un cd dei Nomadi nell’apposito lettore, e proprio quando attaccano Canzone per un’amica, un carro funebre vi supera in autostrada, non è un segno del destino, ma solo un po’ di sfiga. - Quando siete in autostrada, e vi rimane ancora un quarto di serbatoio abbondante, non fate l’imprudenza di dire, passando davanti ad una stazione di servizio: «Ci fermiamo alla prossima per fare il pieno». - Il nederlandese medio è amante della logistica: dietro al camper si lega la moto, sul tetto fissa due bici e tira un canotto sul carrello appendice. - Se nel bel mezzo del centro storico di una città tedesca, un gruppo di gente vi piazza una telecamera davanti e un microfono davanti alla bocca, e vi chiede delle cose incomprensibili, può darsi che siate un tantinello sfigati. - Quando arrivate in una città, e come prima cosa vedete un manifesto che annuncia, tre giorni prima, un concerto di Suzanne Vega, potete dire: «Che rogna, l’abbiamo mancato per tre giorni». Ma quando, girate l’angolo, scoprite da un secondo manifesto che di lì a tre giorni suonerà Dolcenera, potete dire: «Che culo, per tre giorni la manchiamo». E chiudete il soggiorno, musicalmente parlando, in pari. - Quando, davanti alla festa del Reno in fiamme, vostra moglie vi manda a comprare una crepe alla Nutella, e dopo mezz’ora di coda, quando mancano solo sette persone contate, la crepara fissa proprio voi, in mezzo a tutti, e vi chiede delle cose in tedesco, allora vuol dire che è proprio sfiga, e potete rispondere: «I don’t speak ‘na fonchia». - Se un marziano vi rapisce e bastardamente vi lascia in un posto che non sapete se è Italia o Germania, per sciogliere il dubbio basta guardare un cantiere pubblico. Se nessuno lavora perché: fa troppo freddo per lavorare, fa troppo caldo per lavorare, piove troppo per lavorare, è troppo tardi per lavorare, mancano il materiale per poter lavorare, è un giorno festivo e non si può lavorare, o perché i pochi operai sono impegnati a (non) lavorare in un secondo cantiere in un’altra città, siete in Italia. Se alle 22.30, sotto un quasi diluvio universale, gli operai lavorano come nulla fosse siete in Germania. - I Boney M sono ancora vivi e a settembre suonano a Coblenza. Si raccolto adesioni per la trasferta. - Delle tre l’una: A) I tedeschi non hanno cani. B) I cani del tedeschi soffrono di stipsi devastanti. C) I tedeschi puliscono quel che i loro cani lasciano.