piazza alimonda

Incontri ravvicinati del cinquantesimo tipo


Poco più di un'ora e mezza fa. Porto una cosa un lavanderia. Esco. Corro verso la macchina parcheggiata a distanze siderali. Strada facendo incontro un mio quasi coetaneo. Lui: "Ue, ciao" Io: "Scusa, ma vado di corsa" Lui: Che è successo?" Io: "Niente. Devo andare a fare una foto ai nomadi che giocano a pallone" Lui: "Ah, giocano pure a pallone?" Io: "Mica è reato" Lui: "E gli fate anche le foto?" Io: "Eh, cosa vuoi. Coi ritratti si perde troppo tempo" Lui: "Io li manderei tutti a casa loro" Io: "Stasera ci tornano" Lui: "Col cazzo. Vedrai che non ce li leviamo più di torno. E poi li avremo sempre in mezzo alle scatole a chiedere i soldi" Io: "Credo che non ne abbiano bisogno" Lui: "Si si. Guarda, se c'è una cosa che non sopporto sono quelli che son sempre lì a chiedere qualcosa. E contro chi giocano?" Io: "Ma, non so. Una squadra di ragazze" Lui: "Capace che dopo le violentano" Io: "Chi?" Lui: "Gli zingari" Io: "E che centrano gli zingari?" Lui: "Sì, quelli che giocano" Io: "Nomadi, non zingari. Il gruppo. Quelli che cantano" Lui, illuminandosi: "Ahhhhhhhhhhhh. Il gruppo. Avevo capito male. Allora vado anche io a vedere. Mi piacciono", e intona Io vaganbondo Io: "Ecco, appunto" Ps. Non è che i Nomadi quando gli vola il tempo vengono qui a giocare. E' che stasera cantano qui.