piazza alimonda

Certe cose non hanno prezzo


Risalire un sabato sera a Torino, rinunciando agli ultimi 82 minuti di Italia - Francia (e quindi vedendo solo tre azioni, il calcio di inizio e i fischi che il civilissimo pubblico milanese ha rivolto all'inno nazionale francese: a proposito, chi è teorizzava il primato morale e civile di milano su Torino?). Arrivare in piazza Castello e mettersi in coda dietro a due chilometri di persone, e scoprire che c'è una coda, più breve, per chi ha bimbi al seguito. Mettere una firma sperando di cancellare per sempre certe facce di cacca dalla politica italiana.... è una cosa che non ha prezzo. Mentre ero in coda pensavo a quei nomi. Anche a quelli della mia parte: via dalle balle anche loro. Perché, a differenza di molti forzitalioti-legaioli-fascistuncoli di varia natura, sempre pronti a giustificare le puttanate (e sono tante) dei loro boss (non è stato capito, è stato franteso, bisogna guardare oltre le parole ecc ecc), di qua le puttanate si sottolineano, a prescindere da chi le dice. Ma in particolar modo pensavo ad alcuni: a Marcello dell'Utri, per esempio. O a Borghezio, e alla vergogna che un normodotato dovrebbe provare nel pensare di essere rappresentato da un individuo simile. O a Bossi, altro luminare. O a Maroni, prova lampante della stupidità umana. Tutta questa brava gente ha una caratteristica: non ha idee, solo convenienze. Chi se lo dimentica quando Bossi tuonava contro il papa, e adesso fa il difensore della chiesa (salvo essere divorziato e fautore, come da sua lettera, di matrimoni celtici). Maroni ora si prona davanti alla legalità e alle forze dell'ordine, fa il fighetto con gli occhialini colorati ma, guarda caso, è stato condannato proprio per aver cercato di ostacolare il lavoro dei carabinieri. Bisogna anche dire che i nostri, giusto per poter concorrere al premio della coglioneria, non si fanno mancare nulla. L'ultima è la svolta a destra sul tema della sicurezza. Indultando i corruttori e ingabbiando i lavavetri (ho un dubbio. Se mentre sono in macchina un camion mi schizza di fango il vetro, e mi fermo a ripulirlo, rischio di essere ingabbiato anche io?). Se esistesse un V day per i pirla, governo e parlamento potrebbero riunirlo in un camper mediamente capiente. Per mia fortuna, a differenza loro, io le mie quattro idee le ho, e di li non mi schioda nessuno. E anche questa è una cosa che non ha prezzo. Ha un prezzo, invece, quello della pena, il penoso tentativo di Casini di sputtanare una manifestazione che punta a cacciare via il suo segretario, anch'egli condannato. E questo pietoso tentativo passa attraverso lo sconcerto per la offese a Biagi (che non ci sono state). Se avesse più di due neuroni funzionanti, cosa che non ha, primo, avrebbe dovuto riconscere che quello che è stato proiettato è la sacrosanta verità, e biagi non è stato offeso, secondo che se qualcuno l'ha offeso è stato il camerata scajola quando, da ministro dell'interno, diceva che era un rompicoglioni. Shadow_on_hudson mi ha poi fatto notare la cosa più divertente, nella sua cecità intellettuale, che sul V day si potesse dire. Il genio che l'ha partorita più o meno ha scritto così: "Già, ha un bel da dire Grillo, ma anche lui negli anni 80 è stato condannato, e per via di questa cosa neppure lui potrebbe candidarsi". Una cosa da oscar della malafede. Anche perché non mi risulta che beppe grillo (che, detto tra noi, non mi è simpaticcismo, ma su questa cosa ha ragione al centodieci per cento) sia in qualche lista. Del resto, libertà (che non ha casa) è anche dare la possibilità ai faziosi di dire quello che vogliono. Sarebbe più corretto se dicessero che sono di parte, magari pagati per esserlo. Ma tanto si riconoscono subito. E V day sia anche per loro. E comunque, anche avere delle persone che ti dicono di guardare dove tu non vedi, (s_o_h) è una cosa che non ha prezzo