piazza alimonda

A little my cazzes plate


Mi sono frullate in testa diverse cose in questi giorni. Mi ha colpito il fatto che Coco, già terzino del Toro, del Milan, della nazionale e di chissà che altro, dopo aver buttato la carriera nel cesso, voglia partecipare all'isola dei famosi. E, sapendo che c'ha gli ormoni che filano come macchinine della Polystil, e che le isole sono popolate di smutandate pronte a farsi materassare in diretta per conquistare spazi su riviste e calendari, mi immagino già le battute sulle "noci di coco"..... Mi ha colpito il fatto che tal calderoli voglia fare il maiale day. Se lo fa, due consigli per distinguere il maiale dal succitato: il maiale ha l'aria più intelligente e puzza di meno. E poi questa cosa potrebbe essere un boomerang. Se funziona, basta fare un "Intelligenza day" da qualche parte per essere sicuri che calderoli non calcherà più quelle zolle. Mi ha colpito il fatto che un presunto ministo, che si spaccia come uno del centrosinistra, usa l'aereo presidenziale per andare a vedere il gran premio. Magari la prossima volta requisirà uno shuttle per andare alla serata finale del festival di sanremo... Invece mi faccio a little my cazzes plate: un piattino di cazzi miei, per i meno anglofoni. Il 15 settembre del 2001 era un sabato. Come nel 2007. Quel giorno mi ero svegliato relativamente presto. Facendo violenza alla mia tradizione tricologica, che mi porta dal barbiere due volte l'anno (prima di natale e prima di partire per le vacanze), ero andato a farmi rimettere a posto la chioma. Sulla via di casa mi ero fermato in edicola, per vedere come andava il giornale (si era a 4 giorni, ovviamente, dalle torri. Anche se il giornale si occupava di cose locali, per non perdere l'occasione di parlare di torri aveva scovata una tizia di queste parti che era in vacanza negli states, intervistandola transoceanicamente via telefono. Poi mi sembra che la tapina fosse sulla costa opposta, e visto che l'inglese non era proprio il suo forte, e dai telegiornali aveva capito poco più di una fonchia, alla fine fossimo noi che spiegavamo a lei come stavano le cose e non viceversa). Mentre ciarlavo del più e del meno, la signora del negozio accanto mi aveva guardato e apostrofato: "Ma tu oggi non ti sposi?". E io: "Sì". E lei: "E che ci fai ancora qui?". E io: "C'è tutto il tempo del mondo". In effetti mancava un'ora abbondante alla cerimonia. Il tutto era iniziato qualche mese prima quando, andando di sera a trovare l'allora morosa, l'avevo scoperta intenta a sottolineare alcuni annunci di Torino Affari. I matrimoniali: "Questo no, questo no, questo potrebbe andare, questo no, questo sì, questo no...". E avevo inteso che voleva farmi capire qualcosa.... Del 15 ho ricordi piacevoli. La mia collega, amica ed ora madrina di Chiara che, immersa nel suo ruolo, cercava di leggere col massimo della serietà, resistendo alla tentazione di ridere dalmomento che le facevo le boccacce.... un mio amico che si era offerto di fare una specie di cronaca filmata della giornata, che poi non ha fatto perché ha solo ripreso le cugine della mia morosa - metà (anzi, una cosa di noi l'ha ripresa: quando la sempre meno morosa e sempre più metà doveva mettermi l'anello, aveva preso saldamente la mano. Quella sbagliata. E dire che ne ho solo due.... E allora si vede mentre guardo la telecamera dicendo: "Ormai non ne capisce più nessuna..."). Ho dei bei ricordi anche del pranzo: dovessi rifarlo oggi, col piffero che inviterei tutta una serie di persone. Ne avrei tante altre, migliori, da chiamare. Questo per dire che siamo arrivati anche a questo 15. Nel mezzo di cose ne sono capitate tante. Alcune piacevoli, alcune piacevolissime, altre di sterco. Però, quando ti capitano queste ultime, sapere che c'è qualcuno che sta dalla tua parte fa sempre un gran bene. Auguri, Simo. Sei una donna fortunata!!!!!!