Facciamo finta, ma proprio solo per un attimo, che io sia un leghista. Lo so che per rendere il tutto più credibile dovrei commettere grossolani errori di ortografia, ma sorvoliamo. Allora, sono della Lega e mi trascino a Venezia. Fremo come giuovinetto che si appressa al suo primo appuntamento con la carne quando il senatur compie l'emozionante quanto significativo gesto di versare le ampolle d'acqua del Po nella laguna. E mi chiedo: ma che cazzo vorrà mai dire, visto che ci finirebbe comunque? Ma lasciamo stare. Mi guardo attorno: Venezia. E mi chiedo: ma perché mai veniamo sempre qui, in una città da sempre in mano al centrosinistra, e non in una delle metropoli del nord che sono governate dai nostri sindaci? Chessò, megalopoli come Odalengo Piccolo, Colazza, San Francesco al campo. Vai a sapere. Poi finalmente iniziano i disorsi. Finalmente il senatur torna a parlare di federalismo. E mi chiedo: ma perché mai non l'avrà fatta quando al governo ci siamo stati noi, e speriamo che la facciano ora quelli che ci erano contro? Vai a sapere. Poi il senatur dice che il tricolore non ci appartiene. E mi chiedo: come faccio ora a tornare al mio paesello senza farmi mandare a fare in culo dai miei alleati di An, che al tricolore ci credono più che alla mamma? Vai a sapere. Poi il senatur mi dice che il nostro simbolo è il lion di san marco. E io mi chiedo: ma che me ne frega a me, che vengo dal piemonte, del lion di san marco? Vai a sapere. Poi il senatur parla dei balordi di roma. E mi chiedo: sì, però pure voi i soldi dei balordi di roma ve li prendete e ve li mettete in saccoccia. Siete mai venuti da me a dirmi: ecco, questo sono anche tuoi. E quando c'è stato da far assumere dei portaborse al parlamento europeo, mica sono venuti a chiedere a mio figlio, che non ha lavoro. Hanno fatto assumere il figlio di bossi... Vai a sapere. Poi, finalmente, si parla di indipendeza. E ils enatore dice che dobbiamo andare fino in fondo, costi anche la vita. E io penso: oh, ma sei scemo? Se crepo io chi me la mantiene la famiglia? Te con i soldi che prendi da roma ladrona e ti tieni stretti? Vai a sapere. Poi il senatur dice che 10 milioni di lombardi sono pronti alla pugna. E io penso: alle ultime elezioni il 42 e rotti per cento ha votato per il centrosinistra....10 milioni di lombardi con le lega non li mettiamo assieme neanche se facciamo le copie con la carta carbone. Vai a sapere. Poi parla calderoli. Già mi tremano le balle, perché ho paura che dica un'altra delle sue puttanate, che poi quando facciamo le riunioni con gli alleati mi tirato un culo così. Invece parla dei 13 punti della rivolta fiscale. Mi dice che non devo più giocare al lotto. E io penso: come glielo dico alla Pina, a casa, che non deve più giocare? Con i soldi che ogni tanto porta a casa, messi da parte, ci siamo andati in ferie. Vai a sapere. Poi mi dice che devo indurre il mio capo a fare un errore. E io penso: ma come, mi avete sempre detto la legalità, l'ordine, queste cose qui, e adesso mi dite che devo convincere il mio capo a contare cucche? Salgo sul pulman che mi riporta a casa. Sono perpesso. Scendo dal bus. Mi incammino verso casa. Prendo la tessera della lega e la strappo. Finalmente ho capito che mi hanno sempre preso per il culo.... Ovviamente ho fatto finta. Anche perché lo scritto di cui sopra impone una certa capacità di ragionamento e di discernimento, cosa che non potrei avere se davvero avessi preso la tessera della lega.
Facciamo finta
Facciamo finta, ma proprio solo per un attimo, che io sia un leghista. Lo so che per rendere il tutto più credibile dovrei commettere grossolani errori di ortografia, ma sorvoliamo. Allora, sono della Lega e mi trascino a Venezia. Fremo come giuovinetto che si appressa al suo primo appuntamento con la carne quando il senatur compie l'emozionante quanto significativo gesto di versare le ampolle d'acqua del Po nella laguna. E mi chiedo: ma che cazzo vorrà mai dire, visto che ci finirebbe comunque? Ma lasciamo stare. Mi guardo attorno: Venezia. E mi chiedo: ma perché mai veniamo sempre qui, in una città da sempre in mano al centrosinistra, e non in una delle metropoli del nord che sono governate dai nostri sindaci? Chessò, megalopoli come Odalengo Piccolo, Colazza, San Francesco al campo. Vai a sapere. Poi finalmente iniziano i disorsi. Finalmente il senatur torna a parlare di federalismo. E mi chiedo: ma perché mai non l'avrà fatta quando al governo ci siamo stati noi, e speriamo che la facciano ora quelli che ci erano contro? Vai a sapere. Poi il senatur dice che il tricolore non ci appartiene. E mi chiedo: come faccio ora a tornare al mio paesello senza farmi mandare a fare in culo dai miei alleati di An, che al tricolore ci credono più che alla mamma? Vai a sapere. Poi il senatur mi dice che il nostro simbolo è il lion di san marco. E io mi chiedo: ma che me ne frega a me, che vengo dal piemonte, del lion di san marco? Vai a sapere. Poi il senatur parla dei balordi di roma. E mi chiedo: sì, però pure voi i soldi dei balordi di roma ve li prendete e ve li mettete in saccoccia. Siete mai venuti da me a dirmi: ecco, questo sono anche tuoi. E quando c'è stato da far assumere dei portaborse al parlamento europeo, mica sono venuti a chiedere a mio figlio, che non ha lavoro. Hanno fatto assumere il figlio di bossi... Vai a sapere. Poi, finalmente, si parla di indipendeza. E ils enatore dice che dobbiamo andare fino in fondo, costi anche la vita. E io penso: oh, ma sei scemo? Se crepo io chi me la mantiene la famiglia? Te con i soldi che prendi da roma ladrona e ti tieni stretti? Vai a sapere. Poi il senatur dice che 10 milioni di lombardi sono pronti alla pugna. E io penso: alle ultime elezioni il 42 e rotti per cento ha votato per il centrosinistra....10 milioni di lombardi con le lega non li mettiamo assieme neanche se facciamo le copie con la carta carbone. Vai a sapere. Poi parla calderoli. Già mi tremano le balle, perché ho paura che dica un'altra delle sue puttanate, che poi quando facciamo le riunioni con gli alleati mi tirato un culo così. Invece parla dei 13 punti della rivolta fiscale. Mi dice che non devo più giocare al lotto. E io penso: come glielo dico alla Pina, a casa, che non deve più giocare? Con i soldi che ogni tanto porta a casa, messi da parte, ci siamo andati in ferie. Vai a sapere. Poi mi dice che devo indurre il mio capo a fare un errore. E io penso: ma come, mi avete sempre detto la legalità, l'ordine, queste cose qui, e adesso mi dite che devo convincere il mio capo a contare cucche? Salgo sul pulman che mi riporta a casa. Sono perpesso. Scendo dal bus. Mi incammino verso casa. Prendo la tessera della lega e la strappo. Finalmente ho capito che mi hanno sempre preso per il culo.... Ovviamente ho fatto finta. Anche perché lo scritto di cui sopra impone una certa capacità di ragionamento e di discernimento, cosa che non potrei avere se davvero avessi preso la tessera della lega.