Avevo una cosa in mente da un po’ di tempo che volevo scrivere. Poi oggi, guardando il telegiornale, una cosa mi ha lasciato basito. Si parlava di Firenze, e dell’ordinanza per la quale non si può stare per terra a chiedere l’elemosina. Non è tanto questo, quando un commento di un tizio che hanno intervistato poco dopo che ha detto grosso modo quanto segue: «No, perché con questa gente che chiede l’elemosina non c’è decoro… anche perché poi le strade sono già sporche, le puliscono poco». Pensare che uno in qualche modo equipari un tizio che non sa come campare (per carità, distinguiamo pure quelli in età da lavoro che chiedono soldi, distinguiamo pure quelli che lo fanno quasi di professione, ma qualche povero cristo che per una serie di sfighe si trova costretto ad appallottolare la dignità e a schiaffarsela tra le natiche per chiedere l’elemosina ci sarà pure, no?) a una cacca di cane, o alla carta di un qualche pastone da mc donald, o una cicca di sigaretta mi sembra di una crudeltà inaudita. Personalmente trovo molto più indecorosi: - quelli camminano ad ampie falcate col cellulare appiccicato all’orecchio e urlano che sì, maria (o tatiana o patrizia che dir si voglia) se la sono fatta, e che il suv nuovo arriva ai 200 che è una bellezza (e dove ci vai ai 200, pirla?), e che ha trovato un negozio dove quelle scarpe costano solo 300 euro (cioè quanto spendo io normalmente per una dotazione quadriennale di scarpe) - quelli che guardano il marciapiede, ne calcolano a mente la metà esatta e poi si fermano proprio lì, in gruppo, a farsi i cazzi loro. E tu che spingi il passeggino come uno sherpa devi anche chiedere permesso (per la cronaca, io punto il passeggino direttamente sui piedi e vado avanti come un treno. E quando il malcapitato mi guarda male assumo un’espressione che tende a dire: o-quanto-mi-dispiace-non-me-ne-sono-accorto-colpa-del-passeggino-cui-devo-rifare-la-convergenza-e-se-comunque-continui-a-stare-in-mezzo-ai-marroni-la-prossima-volta-ti-passo-direttamente-sull-occipitale) - quelli che trascinano bimbi/bimbe piangenti per un braccio allungandoglielo in maniera improponibile al grido di «A casa facciamo i conti» (ma se lo tratti così in mezzo alla strada, a casa che gli fai? Nervo di bue? Vergine di Norimberga? Lettura integrale delle poesie di Bondi?) - quelli che in un paio di occasioni mi sono ritrovato anche vicino al mare, e per darsi un tono parlano ai bimbi solo in inglese con scivolate dialettali che neanche Claudio Gentile nei tempi migliori (tipo: Pinuccio…. du iu wont la pizza uit prosciut cott?), ai quali mi verrebbe voglia di dire, in idioma foresto con successiva traduzione italica: «Which god taxi driver… che dio t’assista…» E trovo anche indecorosi quelli che, quando vedono un cristo (con i distinguo di prima) con le lacrime agli occhi e la mano tesa scuotono la testa indignandosi. Ecco, in quel caso anche il suv che arriva ai 200 che è una bellezza, prendendo un po’ la mira, avrebbe la sua utilità…
Which god taxi driver (che dio t'assista)
Avevo una cosa in mente da un po’ di tempo che volevo scrivere. Poi oggi, guardando il telegiornale, una cosa mi ha lasciato basito. Si parlava di Firenze, e dell’ordinanza per la quale non si può stare per terra a chiedere l’elemosina. Non è tanto questo, quando un commento di un tizio che hanno intervistato poco dopo che ha detto grosso modo quanto segue: «No, perché con questa gente che chiede l’elemosina non c’è decoro… anche perché poi le strade sono già sporche, le puliscono poco». Pensare che uno in qualche modo equipari un tizio che non sa come campare (per carità, distinguiamo pure quelli in età da lavoro che chiedono soldi, distinguiamo pure quelli che lo fanno quasi di professione, ma qualche povero cristo che per una serie di sfighe si trova costretto ad appallottolare la dignità e a schiaffarsela tra le natiche per chiedere l’elemosina ci sarà pure, no?) a una cacca di cane, o alla carta di un qualche pastone da mc donald, o una cicca di sigaretta mi sembra di una crudeltà inaudita. Personalmente trovo molto più indecorosi: - quelli camminano ad ampie falcate col cellulare appiccicato all’orecchio e urlano che sì, maria (o tatiana o patrizia che dir si voglia) se la sono fatta, e che il suv nuovo arriva ai 200 che è una bellezza (e dove ci vai ai 200, pirla?), e che ha trovato un negozio dove quelle scarpe costano solo 300 euro (cioè quanto spendo io normalmente per una dotazione quadriennale di scarpe) - quelli che guardano il marciapiede, ne calcolano a mente la metà esatta e poi si fermano proprio lì, in gruppo, a farsi i cazzi loro. E tu che spingi il passeggino come uno sherpa devi anche chiedere permesso (per la cronaca, io punto il passeggino direttamente sui piedi e vado avanti come un treno. E quando il malcapitato mi guarda male assumo un’espressione che tende a dire: o-quanto-mi-dispiace-non-me-ne-sono-accorto-colpa-del-passeggino-cui-devo-rifare-la-convergenza-e-se-comunque-continui-a-stare-in-mezzo-ai-marroni-la-prossima-volta-ti-passo-direttamente-sull-occipitale) - quelli che trascinano bimbi/bimbe piangenti per un braccio allungandoglielo in maniera improponibile al grido di «A casa facciamo i conti» (ma se lo tratti così in mezzo alla strada, a casa che gli fai? Nervo di bue? Vergine di Norimberga? Lettura integrale delle poesie di Bondi?) - quelli che in un paio di occasioni mi sono ritrovato anche vicino al mare, e per darsi un tono parlano ai bimbi solo in inglese con scivolate dialettali che neanche Claudio Gentile nei tempi migliori (tipo: Pinuccio…. du iu wont la pizza uit prosciut cott?), ai quali mi verrebbe voglia di dire, in idioma foresto con successiva traduzione italica: «Which god taxi driver… che dio t’assista…» E trovo anche indecorosi quelli che, quando vedono un cristo (con i distinguo di prima) con le lacrime agli occhi e la mano tesa scuotono la testa indignandosi. Ecco, in quel caso anche il suv che arriva ai 200 che è una bellezza, prendendo un po’ la mira, avrebbe la sua utilità…