piazza alimonda

Eppi bordei


E oggi sono quattro. Lo so che è inutile che ti scriva gli auguri qui, dal momento che hai imparato a riconoscere le lettere ma non ancora a leggere. Ci stai arrivando, ma ancora non ne hai afferrato a fondo i meccanismi. Ma te li faccio lo stesso. Magari un giorno leggerai le fesserie che vado scrivendo di tanto in tanto. Ma queste, di fesserie, magari ti interesseranno. Perché ti confesso alcune cose. Ti confesso che quando facciamo il giorno dei salti non lo faccio solo per farti divertire. Quando ti dico: Fai undici salti, e tu salti tutta contenta, e poi ti dico: ora fanne 8 all’indietro, e poi vado avanti così per una buona mezz’ora, e tu per una buona mezz’ora salti come una molla, so che poi ti metti sul divano e ti abbiocchi. Ecco, diciamo che lo faccio quando non ho più la forza di starti appresso, e così facendo ti stanco come una bestia. E poi Biancaneve. Nella versione che ti racconto io la matrigna cattiva è di forza italia. Ecco, nella versione originale non è così. Solo perché forza italia allora non c’era ancora, ma comunque non è così. E poi quando muore, i nani non la mettono in un bidone e non la mettono fuori il martedì perché c’è la raccolta dell’umido. Quello l'ho aggiunto io. Però male non fa, dai. Ti dico anche un’altra cosa. Sei fortunata. Sei fortunata a stare in questo paese orrendo, dove tutti vogliono fare a gara per farti diventare un imbecille e gli imbecilli fanno a gara per far vedere al mondo quando sono stupidi. In un paese dove più sei disonesto e più vai avanti. In un paese dove tutti si scandalizzano e nessuno fa mai nulla. Dove tutti, o quasi, pensano solo a sé stessi e degli altri se ne fottono. Sei fortunata. Perché, a differenza di altri paesi, quando vai all’asilo ci sono ottime possibilità che torni a casa. Perché qui, almeno per ora, non ci sono bombe di civilissimi paesi, come l’america o israele, che ti fanno saltare in aria con i tuoi compagni. Perché qui abbiamo tante sfighe, ma questa almeno l’abbiamo scampata. E allora auguri. Goditi i tuoi quattro anni. E grazie per tutte le volte che accetti di fare il gioco dei salti.